Ricciardi conferma:"Scuole ok, attività commerciali possono chiudere

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É una giusta considerazione.
In veritá le cose non sono messe a caso. Esistono tabelle condivise sull’impatto in termini di Rt delle singole attivitá.

Sappiamo che l’obbiettivo é portare l’Rt o R0 sotto l’1 e tenercelo.

Ogni attivitá ha un costo, ad esempio la scuola costa ad esempio 0,3. Mentre magari i parrucchieri costano 0,05.. (i numeri adesso li sto inventando)

Se sei a 1,2 e non vuoi spendere lo 0,3 della chiusura delle scuole, una possibile opzione é chiudere parrucchieri (0,05) palestre (0,05) saloni di bellezza (0,05), sport amatoriali (0,1) totale fanno 0,25 che mi portano a 0,95 senza chiudere le scuole.

É ovvio che la singola attivitá non impatta di piú della scuola, ma é una specie di budget da spendere.

Se poi spendendo, rimani sopra l’1 devi chiudere altre cose. Lo ha spiegato bene a giugno Merkel.

Queste analisi Peró andrebbero fatte localmente e non a livello nazionale.

Io resto invece dell'idea che sia soprattutto politica.
Il governo crede di giocarsi la credibilità con la scuola visto che è il SUO settore.
Nel calcio e nello sport in fin dei conti tutto è stato scaricato sulle federazioni , sono loro che con un protocollo in mano badano che tutto funzioni, ma la scuola rappresenta lo stato.
Chiuderla sarebbe la loro più grande sconfitta.
E cosi preferiscono puntare il dito sul parrucchiere o sul commerciante.

Era doveroso provare a riaprire le scuole ma di fatto si è fatto ZERO , a parte mascherine per gli amichetti e banchetti dinamici.
Nelle emergenze serve il coraggio di metterci le firme.
Il governo scarica tutto sul comitato scientifico.
Ma cosi facendo anche io potrei fare il politico .
 

danjr

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É una giusta considerazione.
In veritá le cose non sono messe a caso. Esistono tabelle condivise sull’impatto in termini di Rt delle singole attivitá.

Sappiamo che l’obbiettivo é portare l’Rt o R0 sotto l’1 e tenercelo.

Ogni attivitá ha un costo, ad esempio la scuola costa ad esempio 0,3. Mentre magari i parrucchieri costano 0,05.. (i numeri adesso li sto inventando)

Se sei a 1,2 e non vuoi spendere lo 0,3 della chiusura delle scuole, una possibile opzione é chiudere parrucchieri (0,05) palestre (0,05) saloni di bellezza (0,05), sport amatoriali (0,1) totale fanno 0,25 che mi portano a 0,95 senza chiudere le scuole.

É ovvio che la singola attivitá non impatta di piú della scuola, ma é una specie di budget da spendere.

Se poi spendendo, rimani sopra l’1 devi chiudere altre cose. Lo ha spiegato bene a giugno Merkel.

Queste analisi Peró andrebbero fatte localmente e non a livello nazionale.
Non metto in dubbio che esistano tabelle, metto in dubbio le tabelle stesse, ma avremo una indicazione, seppur minima, sulla situazione campana con le scuole chiuse.
 
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non ho urlato niente. si parla di attività non essenziali. perchè negare l'evidenza di una definizione? come il calcio è una attività sportiva, la palestra è una attività non essenziale.

io lavoro e le tasse le pago già tutte. in realtà ti dico che io ho scelto una strada da dipendente per non avere rischi d'impresa.
perchè anche a me piacerebbe essere capo di me stesso non credere, ma comporta onori e oneri.
tu critichi quelli col **** al caldo ma perchè non hai scelto quella strada anche tu? guarda che ha anche questa i suoi problemi.
se crolla il mio settore sono a spasso anche io ma non do la colpa agli altri. non capisci che questa è una situazione eccezionale.
se lavoro sotto padrone e mi accollo tutti i contro, permetti che quando ho un pro me lo tengo stretto? se l'unico pro che ho, ossia di avere il **** al caldo (fino a un certo punto) svanisce perchè poi devo aiutare IO gli altri ovviamente non mi sta bene.

Io 13 anni fa ero “dipendente con partita IVA”. Il settore in cui lavoravo é crollato e io mi sono trovato dall’oggi al domani senza lavoro, in piena crisi post lehman. Sono stato 18 mesi senza lavoro con mutuo e bambine di 2 e 4 anni, senza nessun sussidio.
Ho tagliato tutte le spese, ma proprio tutte, ho venduto la macchina, rinegoziato il mutuo e tirato avanti con lo stipendio di mia moglie che pagava mutuo e bollette e i risparmi (10.000 €) per mangiare. I miei mi hanno aiutato pagando il meccanico per riparare la macchina di mia moglie quando si é rotta.

Sono arrivato quasi a zero, sconfortato e mi sembrava di lottare contro un muro di gomma, ma alla fine ho trovato un posto e mi sono piano piano risistemato.

Non ho mai gridato alla morte dei governanti, dei banchieri, alla rivoluzione.
Ho stretto i denti, appoggiandomi a risparmi e alle relazioni sociali che avevo per passare il momento nero e quando ho potuto, ho ricominciato.

Capisco cosa sta provando chi é nella situazione nera, perché ci sono passato ed é tremendo. Ma non capisco cosa si pretenda?
Che i problemi spariscano per decreto? Si puó chiedere (non pretendere) solidarietá, confidando nel buon cuore del prossimo. Per il resto bisogna stringere i denti e resistere.
 

fabri47

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Che schifo! A sto punto bisogna andare lì coi forconi. Cari negazionisti e non, gestori di attività commerciali, abbiate le palle di ribellarvi!
 
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Non metto in dubbio che esistano tabelle, metto in dubbio le tabelle stesse, ma avremo una indicazione, seppur minima, sulla situazione campana con le scuole chiuse.

Il concetto resta. Chiudere 10 attivitá che contano poco (diciamo 1) equivale a chiuderne una che impatta molto (diciamo 10) .
Decidere per l’una o per l’altra é una scelta. Ma non si puó dire “a cosa serve chiudere questa da 1 quando avrebbe piú effetto chiudere quella da 10”. Lo sanno. Solo che quella da 10 si vuole assolutamente evitare di chiuderla, evidentemente.

Secondo me se usassero lo smartworking massiccio per chi puó, i problemi dei trasporti sarebbero molto piú bassi.
 
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Come il mondo della musica, chi vive con le manifestazione e con gli sport, insomma, tutto ció che é legato alla socializzazione.

C’é differenza tra definire una cosa inutile e non essenziale.
Sono attivitá utili alla socializzazione, ma non essenziali per la collettivitá in questa fase.
Lo sono Peró per chi ci campa.
Quanto ancora si puó chiedere a questi di tirare la cinghia senza una prospettiva di uscirne.

Devono dire adesso quale sia il piano... aspettare il vaccino a febbraio?
Aspettare un nuovo calo dell’epidemia a giugno?

Per quanto mi stai chiedendo di stringere la cinghia e hai intenzione di supportarmi in qualcosa o siamo al “rangives”?

É fondamentale questo

e pensi che ci sia il piano? questi tirano a casaccio.
 
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Non credo ci sia persona qui che non se ne frega dei morti. Ma i morti purtroppo rimangono morti e i vivi devono pur vivere e non si vive senza lavoro e senza nulla. Capisci il controsenso?
Non sono sicuro che avresti la stessa idea se tu fossi dall’altra parte della barricata. Almeno così sembra willie

i morti rimangono morti??????
i morti rimangono morti una volta che sono morti. adesso ci sono dei potenziali morti ancora vivi.
ascolta....... su queste basi io non so davvero più che dire.
 

danjr

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Il concetto resta. Chiudere 10 attivitá che contano poco (diciamo 1) equivale a chiuderne una che impatta molto (diciamo 10) .
Decidere per l’una o per l’altra é una scelta. Ma non si puó dire “a cosa serve chiudere questa da 1 quando avrebbe piú effetto chiudere quella da 10”. Lo sanno. Solo che quella da 10 si vuole assolutamente evitare di chiuderla, evidentemente.

Secondo me se usassero lo smartworking massiccio per chi puó, i problemi dei trasporti sarebbero molto piú bassi.
Il mio discorso è principalmente sulla scuola, mi devi spiegare perché è stata la prima cosa che hanno chiuso a febbraio, ancora prima di tutte le attività, han letto le tabelle al contrario? Non avevano ancora le tabelle? Come fanno a conoscere l’impatto delle scuole se sono aperte da nemmeno un mese? Come mai tutto le nazioni che le hanno aperte prima di noi sono messe peggio di noi? Ora magari è un caso, ma metto in dubbio ci siano dati per valutare la scuola ad ora
 
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É una giusta considerazione.
In veritá le cose non sono messe a caso. Esistono tabelle condivise sull’impatto in termini di Rt delle singole attivitá.

Sappiamo che l’obbiettivo é portare l’Rt o R0 sotto l’1 e tenercelo.

Ogni attivitá ha un costo, ad esempio la scuola costa ad esempio 0,3. Mentre magari i parrucchieri costano 0,05.. (i numeri adesso li sto inventando)

Se sei a 1,2 e non vuoi spendere lo 0,3 della chiusura delle scuole, una possibile opzione é chiudere parrucchieri (0,05) palestre (0,05) saloni di bellezza (0,05), sport amatoriali (0,1) totale fanno 0,25 che mi portano a 0,95 senza chiudere le scuole.

É ovvio che la singola attivitá non impatta di piú della scuola, ma é una specie di budget da spendere.
Ma che discorso è, dai! Per capirci, io al mese spendo in libri cartacei più o meno l'equivalente di una spesa settimanale. Se un giorno dovessi avere problemi a far quadrare i conti, sarei intelligente a dire "vabbé sto una settimana digiuno e continuo a comprare libri, tanto impattano lo stesso". Ovviamente no e non lo farei: continuerei a fare la spesa e, al limite, mi comprerei degli e-book a pochi centesimi, anche se è un formato che detesto.

Qui è uguale. Non puoi limitarti a considerare l'impatto sui contagi, ma devi considerare la vita delle persone. Chiudere la scuola può avere anche lo stesso impatto sui contagi del chiudere le attività, ma ha sicuramente effetti molto meno devastanti sulla vita delle persone e sull'economia in generale. Ergo, a parità di impatto sui contagi, devi chiudere le scuole.
 
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