Remuzzi:"Il virus è mutato. Si muore".

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Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto ricerche farmacologiche a Milano, intervistato dal CorSera:"Cosa succede a Bergamo? Qualcosa di enorme. Due martedì fa erano tre morti. Sette giorni dopo, 33. Oggi, 58. Avranno anche avuto altre malattie, ma senza virus sarebbero ancora qui. E le polmoniti di questa settimana sono più gravi di quelle della settimana scorsa. La gente è terrorizzata di andare in ospedale. Resta a casa finché ce la fa, con tachipirina e antibiotico. Il 113 ci porta solo quei malati che proprio non ce la fanno a respirare".

"Perchè tante vittime? Tra i tanti coronavirus che ci troviamo ad affrontare, questo è mutato in fretta. Fatichiamo a trovare una risposta immune. Fatichiamo a curare".

"La verità? Questa non è una malattia benigna. Non è una influenza. È una malattia di cui si muore. Non solo anziani, ma anche giovani. E ha colpito molte più persone di quante siamo in grado di trattare".

"Come mi spiego questa virulenza? Come ormai tutti sanno, abbiamo due zone colpite. Nembro e Alzano. Già a dicembre i medici di base di quest’ultimo comune si sono trovati di fronte a polmoniti mai viste. Ma hanno pensato che fosse una evoluzione del ceppo annuale dell’influenza".

"È difficile capire che sei di fronte a qualcosa di nuovo se non l’hai mai visto prima. Anche noi studiosi eravamo convinti che il virus non fosse così aggressivo. Da fine ottobre, quando il virus è comparso anche in Europa, fino a gennaio, quando ce ne siamo accorti, c’è stato uno scambio continuo di milioni di persone. Con la Cina, con la Germania, con tutto il mondo".

"Cosa si poteva fare? Una zona rossa subito. Come a Codogno. Non so perchè non sia stata fatta. Ma l'assenza di una zona rossa ha peggiorato una situazione già grave".

Anche il dotto Lorini dell'ospedale di Bergamo conferma che il virus sta cambiando e che ci sono sempre più pazienti giovani (sui 40 anni) ricoverati in terapia intensiva.

Video QUI -) twitter.com/i/status/1238374789477253120
 

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Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto ricerche farmacologiche a Milano, intervistato dal CorSera:"Cosa succede a Bergamo? Qualcosa di enorme. Due martedì fa erano tre morti. Sette giorni dopo, 33. Oggi, 58. Avranno anche avuto altre malattie, ma senza virus sarebbero ancora qui. E le polmoniti di questa settimana sono più gravi di quelle della settimana scorsa. La gente è terrorizzata di andare in ospedale. Resta a casa finché ce la fa, con tachipirina e antibiotico. Il 113 ci porta solo quei malati che proprio non ce la fanno a respirare".

"Perchè tante vittime? Tra i tanti coronavirus che ci troviamo ad affrontare, questo è mutato in fretta. Fatichiamo a trovare una risposta immune. Fatichiamo a curare".

"La verità? Questa non è una malattia benigna. Non è una influenza. È una malattia di cui si muore. Non solo anziani, ma anche giovani. E ha colpito molte più persone di quante siamo in grado di trattare".

"Come mi spiego questa virulenza? Come ormai tutti sanno, abbiamo due zone colpite. Nembro e Alzano. Già a dicembre i medici di base di quest’ultimo comune si sono trovati di fronte a polmoniti mai viste. Ma hanno pensato che fosse una evoluzione del ceppo annuale dell’influenza".

"È difficile capire che sei di fronte a qualcosa di nuovo se non l’hai mai visto prima. Anche noi studiosi eravamo convinti che il virus non fosse così aggressivo. Da fine ottobre, quando il virus è comparso anche in Europa, fino a gennaio, quando ce ne siamo accorti, c’è stato uno scambio continuo di milioni di persone. Con la Cina, con la Germania, con tutto il mondo".

"Cosa si poteva fare? Una zona rossa subito. Come a Codogno. Non so perchè non sia stata fatta. Ma l'assenza di una zona rossa ha peggiorato una situazione già grave".

C'hanno detto solo boiate, fin dall'inizio. Ma qualsiasi soggetto, con una tacca di intelligenza in più rispetto ad un australopiteco, avrebbe dovuto intuirlo da subito.

Le immagini che arrivavano dalla maledetta Cina parlavano da sole.
 

pablog1585

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C'hanno detto solo boiate, fin dall'inizio. Ma qualsiasi soggetto, con una tacca di intelligenza in più rispetto ad un australopiteco, avrebbe dovuto intuirlo da subito.

Le immagini che arrivavano dalla maledetta Cina parlavano da sole.

Fonte?

Comunque come previsto muoiono negli over over 60 con n complicazioni precedenti, quindi nulla di nuovo. Direi che la preoccupazione va ai genitori nonni se messi male giustamente.
 
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Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto ricerche farmacologiche a Milano, intervistato dal CorSera:"Cosa succede a Bergamo? Qualcosa di enorme. Due martedì fa erano tre morti. Sette giorni dopo, 33. Oggi, 58. Avranno anche avuto altre malattie, ma senza virus sarebbero ancora qui. E le polmoniti di questa settimana sono più gravi di quelle della settimana scorsa. La gente è terrorizzata di andare in ospedale. Resta a casa finché ce la fa, con tachipirina e antibiotico. Il 113 ci porta solo quei malati che proprio non ce la fanno a respirare".

"Perchè tante vittime? Tra i tanti coronavirus che ci troviamo ad affrontare, questo è mutato in fretta. Fatichiamo a trovare una risposta immune. Fatichiamo a curare".

"La verità? Questa non è una malattia benigna. Non è una influenza. È una malattia di cui si muore. Non solo anziani, ma anche giovani. E ha colpito molte più persone di quante siamo in grado di trattare".

"Come mi spiego questa virulenza? Come ormai tutti sanno, abbiamo due zone colpite. Nembro e Alzano. Già a dicembre i medici di base di quest’ultimo comune si sono trovati di fronte a polmoniti mai viste. Ma hanno pensato che fosse una evoluzione del ceppo annuale dell’influenza".

"È difficile capire che sei di fronte a qualcosa di nuovo se non l’hai mai visto prima. Anche noi studiosi eravamo convinti che il virus non fosse così aggressivo. Da fine ottobre, quando il virus è comparso anche in Europa, fino a gennaio, quando ce ne siamo accorti, c’è stato uno scambio continuo di milioni di persone. Con la Cina, con la Germania, con tutto il mondo".

"Cosa si poteva fare? Una zona rossa subito. Come a Codogno. Non so perchè non sia stata fatta. Ma l'assenza di una zona rossa ha peggiorato una situazione già grave".


Esattamente,
come si pone questo dottore nei confronti dei colleghi di Napoli che con un farmaco hanno visto enormi progessi nei pazienti?
come si pone nei confronti della sperimentazione che è in atto in questo momento in diversi ospedali italiani, con quel farmaco?

Un giorno la speranza,
il giorno dopo la rassegnazione... boh
 

Milanforever26

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Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto ricerche farmacologiche a Milano, intervistato dal CorSera:"Cosa succede a Bergamo? Qualcosa di enorme. Due martedì fa erano tre morti. Sette giorni dopo, 33. Oggi, 58. Avranno anche avuto altre malattie, ma senza virus sarebbero ancora qui. E le polmoniti di questa settimana sono più gravi di quelle della settimana scorsa. La gente è terrorizzata di andare in ospedale. Resta a casa finché ce la fa, con tachipirina e antibiotico. Il 113 ci porta solo quei malati che proprio non ce la fanno a respirare".

"Perchè tante vittime? Tra i tanti coronavirus che ci troviamo ad affrontare, questo è mutato in fretta. Fatichiamo a trovare una risposta immune. Fatichiamo a curare".

"La verità? Questa non è una malattia benigna. Non è una influenza. È una malattia di cui si muore. Non solo anziani, ma anche giovani. E ha colpito molte più persone di quante siamo in grado di trattare".

"Come mi spiego questa virulenza? Come ormai tutti sanno, abbiamo due zone colpite. Nembro e Alzano. Già a dicembre i medici di base di quest’ultimo comune si sono trovati di fronte a polmoniti mai viste. Ma hanno pensato che fosse una evoluzione del ceppo annuale dell’influenza".

"È difficile capire che sei di fronte a qualcosa di nuovo se non l’hai mai visto prima. Anche noi studiosi eravamo convinti che il virus non fosse così aggressivo. Da fine ottobre, quando il virus è comparso anche in Europa, fino a gennaio, quando ce ne siamo accorti, c’è stato uno scambio continuo di milioni di persone. Con la Cina, con la Germania, con tutto il mondo".

"Cosa si poteva fare? Una zona rossa subito. Come a Codogno. Non so perchè non sia stata fatta. Ma l'assenza di una zona rossa ha peggiorato una situazione già grave".

Giusto ieri sentivo in radio un'altro esperto che invece diceva che girano falsità sul fatto che il virus sia mutato perché il ceppo è sempre quello cinese e le mutazioni minime sono quelle che avvengono sempre coi virus..
 

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Anche il dotto Lorini dell'ospedale di Bergamo conferma che il virus sta cambiando e che ci sono sempre più pazienti giovani (sui 40 anni) ricoverati in terapia intensiva.

Video QUI -) twitter.com/i/status/1238374789477253120
 
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Ho appena sentito alla radio un Italiano che lavora all'OMS (non ho capito bene che figura sia, ma ho capito che era un "pezzo grosso") dire l'esatto contrario...cioè che il virus diventa meno aggressivo col passare del tempo.

Bo...non so che pensare
 
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Esattamente,
come si pone questo dottore nei confronti dei colleghi di Napoli che con un farmaco hanno visto enormi progessi nei pazienti?
come si pone nei confronti della sperimentazione che è in atto in questo momento in diversi ospedali italiani, con quel farmaco?

Un giorno la speranza,
il giorno dopo la rassegnazione... boh

Tocilizumab, il farmaco che citi, a Napoli è stato usato per ora su 7 persone in terapia intensiva.
1 paziente ha risposto bene, sugli altri 6 i risultati non sono stato soddisfacenti.
E' un farmaco che si usa nell'artrite reumatoide e si sta provando a testarne l'efficacia anche contro il coronavirus.
 

Albijol

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Tocilizumab, il farmaco che citi, a Napoli è stato usato per ora su 7 persone in terapia intensiva.
1 paziente ha risposto bene, sugli altri 6 i risultati non sono stato soddisfacenti.

Quindi ci hanno illuso un po' tutti con la storia di questo farmaco "miracoloso"
 
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