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“Quando un insediamento va smantellato, a chi lascia do una cifra, dopodiché hai sei mesi di tempo per presentare una soluzione. Una specie di reddito ‘incondizionato’, obbligatorio, poi chi lo incassa ha un semestre per attivarsi e dimostrare autonomia”.
È questa l’ultima idea della giunta di Virginia Raggi, espressa per bocca della sua delegata ai nomadi, Monica Rossi:
un reddito ai rom che lasciano i campi della Capitale.
"Qualcosa bisogna fare - afferma Rossi al Messaggero - non esistono soluzioni semplici su questo tema e chi ci critica spesso non fornisce alternative. Certo è che bisogna chiudere i campi, che generano situazioni criminogene e pericolose"
Il piano dei “rimpatri volontari in Romania ha racimolato pochissime adesioni: sei famiglie appena. Numeri troppo striminziti per sperare che l’operazione si possa replicare su larga scala - gli abitanti degli insediamenti a Roma sono 4mila.
In tre anni poi, la giunta Raggi è riuscita a chiudere solo il Camping River sulla Tiberina, una scelta “obbligata”, dato che l’appalto alla coop che gestiva il campo era scaduto e l’Anac non permetteva nuove proroghe. Ecco allora l’idea del reddito, che potrebbe andare a sostituire i fondi destinati a un altro flop, il “bonus affitto”:
Potrebbe rimpiazzare il “bonus affitto”, cioè il contributo da 800 euro al mese che il Comune aveva proposto di versare a chi trovava una casa, a patto di avere in mano un contratto. Misura naufragata perché pochissimi proprietari di appartamenti hanno accettato di affittare gli immobili a chi proveniva dai campi.
Solo 3 agenzie immobiliari su 62 contattate hanno accettato di collaborare con l’amministrazione. E solo 3 immobili sono stati visionati per zero contratti firmati.
È questa l’ultima idea della giunta di Virginia Raggi, espressa per bocca della sua delegata ai nomadi, Monica Rossi:
un reddito ai rom che lasciano i campi della Capitale.
"Qualcosa bisogna fare - afferma Rossi al Messaggero - non esistono soluzioni semplici su questo tema e chi ci critica spesso non fornisce alternative. Certo è che bisogna chiudere i campi, che generano situazioni criminogene e pericolose"
Il piano dei “rimpatri volontari in Romania ha racimolato pochissime adesioni: sei famiglie appena. Numeri troppo striminziti per sperare che l’operazione si possa replicare su larga scala - gli abitanti degli insediamenti a Roma sono 4mila.
In tre anni poi, la giunta Raggi è riuscita a chiudere solo il Camping River sulla Tiberina, una scelta “obbligata”, dato che l’appalto alla coop che gestiva il campo era scaduto e l’Anac non permetteva nuove proroghe. Ecco allora l’idea del reddito, che potrebbe andare a sostituire i fondi destinati a un altro flop, il “bonus affitto”:
Potrebbe rimpiazzare il “bonus affitto”, cioè il contributo da 800 euro al mese che il Comune aveva proposto di versare a chi trovava una casa, a patto di avere in mano un contratto. Misura naufragata perché pochissimi proprietari di appartamenti hanno accettato di affittare gli immobili a chi proveniva dai campi.
Solo 3 agenzie immobiliari su 62 contattate hanno accettato di collaborare con l’amministrazione. E solo 3 immobili sono stati visionati per zero contratti firmati.