Rangnick:"Milan, potevi svoltare. Non punterei su Ibra. Maldini...

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Premesso che sono totalmente a favore dell'inserimento di qualche giocatore d'esperienza, anche all'interno di un progetto giovani, la risposta alla tua domanda secondo me è molto semplice.
Il Milan ha due problemi: tecnico ed economico. Se sistemi solo il primo non ne esci e ti ritrovi dopo un paio di anni (sono largo) con lo stesso problema di oggi.
Altra considerazione: giocatore giovane non vuol dire flop. E' chiaro che la bravura sta nel trovare i profili interessanti. Costo giusto, valore tecnico del giocatore giusto, investimento giusto.
Noi dobbiamo tornare grandi, ma gradualmente. Non vedo altre strade.

L'Inter ti dimostra che se risolvi il primo,
hai la strada spianata...

Sicuramente non è detto che un giovane sia per forza flop, basta guardare Bennacer...

però la puzza che avrei sentito in questo tipo di progetto sarebbe derivata dalla risposta a questa domanda:
e se scopriamo un Mbappe? Con questo qui, l'avremmo venduto,
con questo qui saremmo diventati player trading.
Questo a me da l'impressione che un Theo Hernandez non l'avrebbe mai preso.

Capisco che dobbiamo sistemare i conti,
ma come detto in principio,
se centri la champions, i conti li puoi sistemare, stile inter.
 

gabri65

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L'intervista completa

«Fine ottobre, quando la squadra era in una situazione complicata: a tre punti dalla zona retrocessione».

Poi?

«Se lo avete scritto è perché qualcuno ve lo ha detto. Io non ne ho mai parlato in pubblico. Ma per mettere in chiaro nessun contratto o penale, fino a tre settimane fa ero impegnato con la Red Bull».

Pioli?

«La squadra è stata la migliore post Coronavirus. Cambiare non sarebbe stato saggio né rispettoso. Pioli ha meritato la conferma, anche per la persona che è: l’ho apprezzato nelle interviste, sempre concentrato sugli obiettivi. Se poi è la scelta giusta nel medio e lungo termine è un’altra questione».

Maldini e Boban?

«Nella vita una delle mie regole è: non parlare di chi non conosci personalmente. E da parte mia non è mai stata detta mezza parola sul Milan, mai. Posso parlare di Maldini ex giocatore: è stato straordinario, una leggenda vera e propria. Ma non posso dire lo stesso da direttore sportivo: semplicemente, non lo conosco in questo ruolo. Da esterno ci si può chiedere se la proprietà è contenta dei risultati in rapporto al denaro investito negli ultimi anni. Io causa del divorzio tra Zvone e il Milan? Dovete chiedere a chi rappresenta il club».

Ibrahimovic?

«La domanda da fare è un’altra. Perché il Milan si era rivolto a me? Cosa mi volevano far fare? Se lo ha fatto è perché, magari, cercava una svolta. Lavoro alla crescita, e i giovani imparano molto più in fretta. Non è nel mio stile insistere su giocatori di 38 anni, non perché non siano abbastanza bravi, e Ibra certamente lo è, ma perché preferisco creare valore, sviluppare il talento. Per me ha poco senso puntare su Ibra o Kjaer, ma è la mia idea, né giusta né sbagliata, semplicemente diversa. Quando Ibra ha detto di non conoscermi non aveva torto, perché anch’io non lo conosco personalmente, non avendoci mai parlato».

Cosa serviva?

«Porsi un obiettivo concreto, in questo caso la Champions perché nessuno è felice di giocare in Europa League, magari il giovedì sei a Baku e la domenica a Cagliari. Sarà paradossale ma l’esempio è a 30 km di distanza da Milano: l’Atalanta ha un terzo del fatturato del Milan ma arriva davanti. Fanno investimenti intelligenti, hanno un settore giovanile tra i migliori d’Europa. Se qualcuno è bravo, io cerco di capire che strada ha seguito. Gasperini è bravissimo ma non è il solo. Si vince di squadra. Tra gli allenatori italiani cito subito anche Conte: ha uno stile di calcio sofisticato, attivo e aggressivo».

Allenatore o d.s. o entrambe?

«Dipende dal progetto. Negli ultimi 36 anni, ho sempre avuto più successo quando potevo essere più di un semplice tecnico, un “trainager”, allenatore e manager. Ma mi considero parte di un ingranaggio con tanti pezzi. Cerco le persone migliori, le professionalità più forti, dallo staff ai nutrizionisti, dallo psicologo ai video analyst fino ovviamente al settore scouting

Io sinceramente non ho capito il perché ci si esalta per queste parole. Ma cosa avrebbe detto di tanto eclatante, di tanto rivoluzionario?

Tutti ragionano così. Alla fine ha detto cose banali. E' ovvio che si punta sui giovani e non su Ibrahimovic. Purtroppo coi soli giovani non vai da nessuna parte. La programmazione societaria, badalà, da quando mondo è mondo qualsiasi attività a lungo termine ha bisogno di programmazione. Serve pure programmazione quando si va a fare la spesa per una settimana.

Ma che ci trovate di tanto intelligente da stracciarsi le vesti?

Poi ben diverso è tramutare nel concreto questi concetti base. E qui ci vuole altro che l'uomo, ci vuole soldi, società e determinazione dietro. Mica ti porta i soldi questo qui. Ci vuole il settore giovanile che rifornisce. Ci vuole la proprietà presente e con idee condivise.

E comunque, non è più un ragazzino, mi sembra che il suo tempo ce l'abbia. Probabilmente è uno che va bene per arrivare alle soglie della decenza e per gestire piccoli club in efficienza, non di più.

E lasciamo stare Sacchi per cortesia. Lui è stato un genio visionario del calcio giocato, al posto giusto nel momento giusto, non si può prendere ad esempio. Vorrei vedere questo qui a gestire gente come Van Basten, Gullit e Baresi.
 

Masanijey

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L'Inter ti dimostra che se risolvi il primo,
hai la strada spianata...

Sicuramente non è detto che un giovane sia per forza flop, basta guardare Bennacer...

però la puzza che avrei sentito in questo tipo di progetto sarebbe derivata dalla risposta a questa domanda:
e se scopriamo un Mbappe? Con questo qui, l'avremmo venduto,
con questo qui saremmo diventati player trading.
Questo a me da l'impressione che un Theo Hernandez non l'avrebbe mai preso.

Capisco che dobbiamo sistemare i conti,
ma come detto in principio,
se centri la champions, i conti li puoi sistemare, stile inter.

Guarda, non voglio insistere ma credo tu abbia portato proprio l'esempio sbagliato. L'Inter in questi anni si è proprio concentrata sul risolvere il secondo problema con varie cessioni, e risolto il secondo si è potuta permettere i Lukaku e compagnia bella.
Non dimentichiamoci anche che l'Inter ha centrato due anni di fila la Champions al 90° minuto e qui torna un pò in ballo la questione "astrale". Bravi si, ma anche parecchio fortunati.
Comunque poi ognuno è libero di pensarla come vuole: io credo che abbiamo perso un treno, non ne ho la certezza ma il forte timore.
 

Masanijey

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Io sinceramente non ho capito il perché ci si esalta per queste parole. Ma cosa avrebbe detto di tanto eclatante, di tanto rivoluzionario?

Tutti ragionano così. Alla fine ha detto cose banali. E' ovvio che si punta sui giovani e non su Ibrahimovic. Purtroppo coi soli giovani non vai da nessuna parte. La programmazione societaria, badalà, da quando mondo è mondo qualsiasi attività a lungo termine ha bisogno di programmazione. Serve pure programmazione quando si va a fare la spesa per una settimana.

Ma che ci trovate di tanto intelligente da stracciarsi le vesti?

Poi ben diverso è tramutare nel concreto questi concetti base. E qui ci vuole altro che l'uomo, ci vuole soldi, società e determinazione dietro. Mica ti porta i soldi questo qui. Ci vuole il settore giovanile che rifornisce. Ci vuole la proprietà presente e con idee condivise.

E comunque, non è più un ragazzino, mi sembra che il suo tempo ce l'abbia. Probabilmente è uno che va bene per arrivare alle soglie della decenza e per gestire piccoli club in efficienza, non di più.

E lasciamo stare Sacchi per cortesia. Lui è stato un genio visionario del calcio giocato, al posto giusto nel momento giusto, non si può prendere ad esempio. Vorrei vedere questo qui a gestire gente come Van Basten, Gullit e Baresi.

Gabri, nessuno si sta stracciando le vesti per l'intervista. Più in generale credo nessuno si stia stracciando le vesti.
Si sta solo discutendo su cosa avrebbe potuto (o magari non avrebbe potuto) portare un eventuale arrivo di Rangnick.
Credo sia pacifico farlo.
Per quanto riguarda Sacchi.. Mi sono perso qualche passaggio? Ha nominato Sacchi?
 
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Guarda, non voglio insistere ma credo tu abbia portato proprio l'esempio sbagliato. L'Inter in questi anni si è proprio concentrata sul risolvere il secondo problema con varie cessioni, e risolto il secondo si è potuta permettere i Lukaku e compagnia bella.
Non dimentichiamoci anche che l'Inter ha centrato due anni di fila la Champions al 90° minuto e qui torna un pò in ballo la questione "astrale". Bravi si, ma anche parecchio fortunati.
Comunque poi ognuno è libero di pensarla come vuole: io credo che abbiamo perso un treno, non ne ho la certezza ma il forte timore.

No scusa,
ti chiedo solo questo,
l'anno che l'Inter ha centrato la champions a Roma contro la Lazio,
la sua prima champions post anni di buio,
con quali cessioni ha sistemato i conti? Chi aveva venduto?

Perché a me risulta che i "top" di quella rosa,
rimasero in squadra, e parlo dei vari Handanovic, Icardi, Peresic, Skrinier, ecc ecc.... gente che potevano vendere discretamente bene.

Quindi,
con i soldi di chi sistemarono i conti?
 

gabri65

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Gabri, nessuno si sta stracciando le vesti per l'intervista. Più in generale credo nessuno si stia stracciando le vesti.
Si sta solo discutendo su cosa avrebbe potuto (o magari non avrebbe potuto) portare un eventuale arrivo di Rangnick.
Credo sia pacifico farlo.
Per quanto riguarda Sacchi.. Mi sono perso qualche passaggio? Ha nominato Sacchi?

Non mi riferisco a te o a qualche commento puntuale nella circostanza, fratello Masanijey.

Ma ho letto a più riprese, in altri, threads, lodi sperticate alle idee che sono più o meno riprese e raggruppate qui. Quindi non era un post reazionario e contestuale.

Semplicemente mi sembra abbia detto cose estremamente semplicistiche. Le solite che poteva dire Giampaolo, ad esempio. Programmazione, società, giovani. Chi non le dice? Giusto discutere sulla possibilità del suo arrivo e suo contributo, per carità, siamo qui per questo.

Io onestamente lo conosco poco, posso dire solo questo:

- non è un'allenatore che ha avuto risultati da fantascienza; magari buoni, non di più
- orbita nella galassia RB, che sappiamo bene essere un conglomerato che punta al successo con certi metodi; trasportarli 1-1 nel Milan non mi sembra attuabile, per varie ragioni
- visto le buone performances nel post-Covid, emerge una certa titubanza nel voler di nuovo cambiare qualcosa che si rimette a funzionare un minimo, (sempre tenuto conto che anch'io ho molti tentennamenti sul reale stato di salute della squadra)

Per quanto riguarda Sacchi, qualcuno lo ha chiamato in causa, ho semplicemente espresso il pensiero che secondo me è stato un fenomeno irripetibile e difficilmente replicabile con la semplice pianificazione.
 
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Gabri, nessuno si sta stracciando le vesti per l'intervista. Più in generale credo nessuno si stia stracciando le vesti.
Si sta solo discutendo su cosa avrebbe potuto (o magari non avrebbe potuto) portare un eventuale arrivo di Rangnick.
Credo sia pacifico farlo.
Per quanto riguarda Sacchi.. Mi sono perso qualche passaggio? Ha nominato Sacchi?

e poi più che altro, dall'esterno, anche lui ha fatto capire che al Milan si vuole vivacchiare. Senza troppi giri di parole l'ha fatto capire e sempre dall'esterno si percepisce lo stupore che un club come il Milan non abbia praticamente un DS competente e minimamente affermato.
 

Davidoff

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Con questa proprietà fantasma, nell'ambiente Serie A attuale, Rangnick sarebbe durato meno di due mesi. Il suo progetto per avere successo prevede la disponibilità economica per investire su giovani di grande prospettiva, cosa che non abbiamo (come mostrato dal solito mercato da spilorci) e una proprietà che lo difenda a spada tratta contro tutto e tutti e supporti ogni sua decisione, per quanto assurda possa sembrare.

Credete veramente che il circo mediatico dei vari Caressa, Adani, Bergomi e co. non lo avrebbe spolpato vivo ad ogni passo falso?

Maldini sarà inferiore a livello tecnico e dirigenziale, ma in Italia gode di un prestigio personale che in qualche modo fa da parafulmine ad eventuali momenti negativi della sua gestione, cosa fondamentale se non hai uno straccio di figura di riferimento forte alle spalle.

Con Rangnick, l'AD sudafricano muto e il proprietario americano fantasma conteremmo meno del Brescia, se già adesso subiamo porcate in campo e attacchi dalla stampa non oso immaginare cosa ci avrebbero fatto con il tedesco alla guida, in parte sicuramente per paura che la sua "rivoluzione" potesse funzionare e riportarci in alto, cosa che i media filo-ladri non avrebbero mai permesso, avrebbero fatto di tutto per farci fallire.

In sostanza, Rangnick potrebbe funzionare con un'eventuale nuova, forte, proprietà, se anche Pioli fallisse e lo prendessimo l'anno prossimo non sopravviverebbe al canceroso ambiente italico con l'evanescente Elliott alle spalle.
 

Aron

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Continuo a non capire perchè "qui non avrebbe funzionato" e perchè c'è gente che parla di "pallottola schivata".
In base a che cosa?
Non mi capacito di come ancora non si capisca che quella dell'autofinanziamento è l'unica strada percorribile: non è più possibile fare gli investimenti già fatti 2 o tre anni fa, e non tanto perchè manchino i soldi, ma perchè il Milan ha un bilancio disastroso!
Ma quale sarebbe la strada alternativa? Come possiamo pensare di ricostruire un Milan vincente e competitivo ai massimi livelli proseguendo sulla stessa (anzi peggiore perchè ora abbiamo i cecchini col mirino puntato) strada percorsa negli ultimi anni?
Non accettate di diventare provvisoriamente Atalanta ma accettate di rimanere ancora per anni il Milan di oggi e chissà per quanto?
Non dico che Rangnick sarebbe stato il messia e che sicuramente avrebbe funzionato, ma certamente sarebbe stata una valida carta da giocare per provare una strada nuova, perchè a me fa sinceramente più male l'dea di continuare a vivacchiare sperando che arrivi la svolta per questioni più astrali che organizzative.


Su Rangnick e sulla gestione del club

1) Rangnick sarebbe stato l'ennesimo tentativo di provare una bacchetta magica. Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic (il nostro Conte), Fassone e Mirabelli come Marotta e Paratici...Questo è quello che al Milan si fa da anni, cercare la bacchetta magica, con risultati sempre fallimentari. Non è casuale che i risultati migliori (comunque al di sopra delle effettive capacità della squadra) siano arrivati proprio in questa stagione rinunciando all'ultima e tra tutte la peggiore delle bacchette, e cioè Giampaolo e il Milan giovanile. È arrivato Pioli su cui nessuno aveva aspettative. È tornato Ibra su cui c'erano più speranze che aspettative. Han preso Kjaer su cui nessuno contava nulla.

Con Rangnick le pressioni e le aspettative sarebbero tornate come prima, e anzi, a livello altissimo giungendo come il salvatore della patria che avrebbe rilanciato il Milan sia a livello di risultati sia a livello economico. Oltretutto, non c'è alcun precedente a indicare che garanzie avrebbe potuto dare Rangnick. Ha mai allenato una big? Ha mai gestito un club a saldo zero (al Lipsia i soldi glieli han dati) portandolo a qualificarsi alla Champions e a stabilizzarsi in Champions? In passato ha sofferto problemi di stress al punto da doversi dimettere; siamo sicuri che questo problema non si sarebbe ripresentato in un club come il Milan?

Inoltre in questa intervista Rangnick fa due scivoloni belli forti. Per prima cosa dice che non avrebbe puntato su Ibra e Kjaer, perché per lui ha poco senso. Ma non si tratta di puntare su giocatori over 30. Per arrivare in Champions servono storicamente (almeno in Serie A) almeno due leader che trascinino il resto della squadra, e nelle big come il Milan questo non è possibile con dei giovani. Servono dei giocatori già affermati che tolgano pressioni ai giovani e agli over 25 privi di esperienze vincenti o di presenze fisse in Champions. Se Rangnick non capisce questo (che è una conoscenza che non tutti gli addetti ai lavori possiedono o che vogliono accettare), il Milan è un club che non fa per lui, così come qualsiasi altra big.
Il secondo scivolone lo fa quando relaziona l'Atalanta al Milan, su cui non c'è bisogno di aggiungere altro.


2) Nessuna big al mondo è diventata tale con l'autofinanziamento. Il Milan se mai ci riuscisse sarebbe la prima società nella storia a farlo. Il grosso problema del Milan è che due grosse campagne acquisti a saldo negativo ha fatto negli ultimi anni, e tutte e due è riuscito a fallirle.
In teoria ci vorrebbe un'altra campagna a saldo negativo, e fatta bene, per poter riparare a quei danni. Ora comunque si è costruita una debole ma funzionale impalcatura con Ibra e Kjaer assieme qualche giovane interessante, e che continuando con Pioli e con qualche altro mix di esperti e giovani (tipo Thiago Silva e Chiesa) possa riprendere la prossima stagione da dove l'aveva lasciata, giocando sulle ali dell'entusiasmo perchè con Ibra e Thiago gli altri giocatori possono giocare con la convinzione che tutto è possibile.
 
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No scusa,
ti chiedo solo questo,
l'anno che l'Inter ha centrato la champions a Roma contro la Lazio,
la sua prima champions post anni di buio,
con quali cessioni ha sistemato i conti? Chi aveva venduto?

Perché a me risulta che i "top" di quella rosa,
rimasero in squadra, e parlo dei vari Handanovic, Icardi, Peresic, Skrinier, ecc ecc.... gente che potevano vendere discretamente bene.

Quindi,
con i soldi di chi sistemarono i conti?

tutta gente presa con Thohir quella da te citata. Quindi o anche Thohir aveva i soldi, o sono andati avanti con la competenza più che con i soldi. Poi la competenza porta sempre più soldi. La competenza ripaga SEMPRE. Suning ha accelerato un processo che comunque era già in atto. L'Inter aveva già venduto gente come Kovacic al Real, Coutinho al Liverpool, preso parametri 0, preso i migliori primavera e rivenduti. Stiamo parlando proprio di un altro livello, non c'è paragone con la nostra primavera da serie B primavera e le centinaia di milioni di euro spese in questi anni per giocatori scarsi o nel migliore dei casi modesti. Mi ricordo gli intertristi quando si esaltarono per l'acquisto di Hernanes a 20 milioni di euro. Noi a 20 milioni di euro abbiamo preso Bennacer e non vogliamo manco venderlo perchè abbiamo la paura (che probabilmente è più una certezza) che non saremo in grado di prenderne un altro a livello di Bennacer! Come se stessimo parlando di De Bruyne, ma rendiamocene conto. Noi vogliamo solo soldi infiniti per permetterci i nostri sbagli infiniti. Questo è il nostro progetto da tifosi.
E comunque sia, sempre tornando a quelli da te citati, tranne nonno handanovic, l'Inter li ha venduti tutti o li sta per vendere. Icardi più di 100 gol nell'Inter a meno di 26-27 anni: ceduto. Perisic titolare nella Croazia vice campione mondiale, con gol in finale: ceduto o quasi al Bayern Monaco con cui andrà a vincere la champions. Skriniar verrà ceduto a squadre tipo Real o Man Utd.
Non hanno paura a vendere, ricavare e reinvestire. Noi sì, perchè noi sappiamo di non avere la competenza necessaria per reinvestire i soldi delle cessioni. Noi vogliamo fare il PSG senza avere lo sceicco.
 
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