Credimi, stento a capire il perché:
1) 6 giocatori under 25. PERCHE'? Al Milan servono giocatori forti, non giovani, o non per forza giovani. Abbiamo (finalmente) un bel gruppetto di giovani, direi che è il caso di prendere i campioni, adesso.
2) 6 giocatori nuovi: secondo te è automatico che azzecchi 6 acquisti? Su Football Manager sì, nella realtà molto meno. La dimostrazione l'abbiamo avuta la scorsa estate.
3) cedere giocatori "per far cassa" è sempre un segnale di debolezza. di questi 6 giocatori nuovi, magari 2 si rivelano fenomeni. Quanto tempo passa per far venire il PSG di turno con 80mln e portarsene a casa uno e il City con altri 70 e prendersi l'altro? Se tu ti gasi così non lo so. Io mi gaso se il Milan crea campioni e compra campioni e se i campioni sa anche tenerseli. A me di fare il Porto di turno interessa poco o nulla.
4) dov'è l'ambizione in un progetto, se sei COSTRETTO a vendere per comprare? Perché di questo stiamo parlando... Eliminiamo la parola Milan... eliminiamo la parola "calcio". Pensiamo all'azienda "Fracassodavelletri SPA". L'azienda si dice ambiziosa e vuole assumere nuovi dipendenti. Però per fare questo però costretta a licenziare tutti i "senior" e i dipendenti migliori (che hanno stipendi più alti) per assumere stagisti a 4 spicci, neolaureati e gente raccattata perché sono gli unici ad aver accettato le condizioni contrattuali perché, male che vada, "fa curriculum". Questa azienda è ambiziosa? Tra i neolaureati ci possono anche essere fenomeni, ma avrà perso le competenze, la bravura nonché l'esperienza e l'attaccamento all'azienda di tutti quelli licenziati. Dov'è l'ambizione in questo?
Il Milan mai come ora deve creare un circolo virtuoso all'avanguardia in cui anche tramite l'autofinanziamento evolve grazie alle competenze, arrivando prima di altri e costruendo in anticipo ed in casa la dinastia.
Ormai il calcio italiano non torna a vincere con le vagonate di soldi, perché anche grazie alla miopia della politica sportiva nostrana i grandi campioni per almeno 10 anni andranno solo ed unicamente in Premier o al massimo dalle spagnole.
Noi dobbiamo lavorare come la più forte, storica ed ambiziosa squadra nel sottobosco di quell'Europa, andando a prenderci tutti i migliori giocatori prima che diventino fenomeni e prendendoci tutte le soddisfazioni del caso prima che decidano di fare cassa altrove.
Serve un patto coi grandi campioni che creiamo in casa, penso per esempio a Thiago Silva, fin dal momento del loro arrivo: noi puntiamo tutto su di te e ti valorizziamo, se poi resti alle nostre condizioni con un tetto salariale che imponiamo democraticamente a tutti ti facciamo capitano perché incarni i valori della società AC Milan e resti nella storia del club, altrimenti di comune accordo massimizziamo l'allontanamento per entrambi.
Dobbiamo sviluppare questo modello pionieristico, dobbiamo essere il sogno di approdo per tutti i migliori giocatori under 25.
Vendere i valori aggiunti per rilanciare la produzione è un punto fermo delle società e delle imprese evolute che aumentano i fatturati. La stessa Juventus, fin dai tempi di Zidane, rilanciava le ambizioni sportive rinunciando strategicamente al big e non per questo risultando meno debole, anzi grazie alla programmazione (qualcuno potrebbe dire grazie ad altro, ma è un'altra storia) usciva da ogni cessione rinforzata. Si pensi anche oggi alle partenze che non hanno intaccato in alcun modo la loro dinastia.
Noi ancora di più non abbiamo nulla da perdere proprio perché non abbiamo una chimica vincente e basiamo la bontà di questi presunti nostri "punti fermi" sulla base della mediocrità che ahinoi ci attanaglia.
Abbiamo pensato per anni che Bonaventura fosse fortissimo solo perché accanto aveva Poli e Bertolacci, così come ora pensiamo che Suso sia un fenomeno senza accorgerci che è semplicemente l'unica speranza che si accende per darci un barlume di pericolosità offensiva, in una squadra sesta nella provincia periferica d'Europa che è diventata la serie A.
Se ci muoviamo in anticipo, con la competenza di questo famoso scuoting di Mirabelli, noi sicuramente torniamo competitivi presto e soprattutto lo facciamo per rimanere al vertice in quel circolo virtuoso anche fatto di rinunce e plusvalenze come dicevo.
Se invece continuiamo a rincorrere i giocatori da 7-8-10 milioni netti di ingaggio o dal costo di cartellino di 50-70-90 milioni, allora a mio avviso non solo non abbiamo compreso il nostro status di totale emergenza a livello societario, ma ancora più grave non abbiamo la percezione sul lungo periodo di dove sta andando il calcio.
Non sto dicendo di essere come l'Udinese o l'Atalanta, ma caso mai di passare da un periodo da Tottenham ed Arsenal per poi diventare top 10 al mondo e rimanerci per sempre con la nuova società. Anche perché noi in serie A non abbiamo United, City, Chelsea e Liverpool, quindi è davvero un attimo riscoprirci vincenti se fossimo anche bravi ed all'avanguardia.
Ovviamente è solo il mio modo di vedere e leggere la nostra situazione per tornare ad ambire in alto.
