Non posso dire Calhanoglu perché ero in prima fila in estate nell'evidenziarne i limiti e buttare acqua sul fuoco dell'entusiasmo del forum, quindi non sono poi così deluso (anche se un conto è avere i dubbi ed i timori che avevo io, altro è questo scempio amatoriale).
Non mi aspettavo cose molto diverse da Rodriguez, così come non credo che Musacchio sia stato così deludente da meritare questo trattamento dall'allenatore in un sistema per altro a lui ignoto (non è uno adatto a spostarsi sul lato e sull'esterno in una difesa a 3) ed ovviamente non si può giudicare Conti.
Conoscevo poco Andrè Silva ed accanto al suo talento ho notato fin da subito la pochezza delle sue conoscenze calcistiche, quindi non mi sento di considerarlo per quel poco che si è visto in campo.
Dando per sottintesa la bontà del rendimento di Borini a cui sapevo ci saremmo affezionati per il suo modo generoso di stare in campo al di là dei suoi limiti tecnici, il quartetto delle delusioni è allora quello che più conosciamo arrivando tutti dalla serie A: Bonucci, Kessie, Biglia e Kalinic.
Al primo posto metto il capitano, che si è fomentato emotivamente durante l'estate perdendo il focus per il campo ed il lato tecnico, impegnandosi quasi di più a farsi vedere attivo nel protestare da area ad area con l'arbitro ed a fare il capo popolo con leadership piuttosto che a concentrarsi sui già presenti suoi limiti in marcatura, esplosi tutti in questo marasma tecnico.
Al secondo posto Biglia, che tanto più doveva essere un leader trascinante in mezzo al campo e tanto più fin dall'epico "Forsa Lasio" al suo arrivo a Milanello ha mostrato limiti mentali, fisici e persino tecnici (ma sono tutti collegati) che mai avrei potuto prevedere in questi termini.
Kessie e Kalinic sono i meno colpevoli, sia perché non messi nelle condizioni ideali dal tecnico (soprattutto Kessie che deve essere libero di andare box-to-box col suo entusiasmo fisico-atletico e non deve certo essere obbligato a partecipare al giro palla o alla manovra di prima impostazione coi danni sotto gli occhi di tutti) sia perché non rappresentavano comunque i due giocatori da cui doveva partire la scintilla.
Ma è palese che sono ben al di sotto del rendimento auspicato e se per Nikola tutto sommato conosciamo pregi e difetti in prospettiva, su Frank iniziano a veleggiare i primi dubbi (soprattutto mentali e di conoscenza e lettura del gioco) sul fatto che come ero invece convinto possa diventare un top player.