Io credo che se ne possa uscire solo con una mediazione fatta da terzi.
Devono tornare in scena politici di un certo livello e calibro , altrimenti è la fine.
La nuova classe politica ha fallito a tutti i livelli per inadeguatezza.
Premesso che non sono un analista politico e che non mi occupo di geopolitica per mestiere, la mia sensazione è che non ci sia mai stato un vero spazio per la mediazione. Tutta la manfrina degli incontri diplomatici, a mio parere, è stata fatta perché, a livello formale, la guerra di aggressione è vietata dalla Carta ONU e da svariati trattati internazionali. Quindi nessuno Stato, formalmente, può fare una dichiarazione di guerra "classica" senza violare le norme internazionali. A tal proposito ricordo di aver letto un saggio in cui si parlava dell'evoluzione del concetto di guerra: si è passati da un concetto di guerra che prevedeva la dichiarazione formale a un concetto più generico di "conflitto armato". Questo per evitare che uno Stato possa dire "eh ma mica è una guerra" e non applicare le varie garanzie previste dal diritto internazionale sui legittimi combattenti, trattamento dei prigionieri e via dicendo.
Infatti anche la Russia per ora non ha parlato di guerra ma di "operazioni militari speciali", di difesa ecc. Anche il riconoscimento votato dalla Duma serviva per poter dire "non abbiamo invaso l'Ucraina, ma siamo entrati in uno Stato indipendente col suo consenso".
Sinceramente adesso non ho proprio idea di come se ne possa uscire. Da escludere che la Russia dica "scusate, scherzavamo". Da escludere anche che i Paesi occidentali restino a guardare perché significherebbe legittimare le azioni della Russia. Per ora si parla di sanzioni ma, ammesso che siano efficaci, cosa ottieni? Se queste sanzioni hanno ripercussioni nella vita della popolazione civile russa, non fai altro che portare acqua al mulino di Putin che avrebbe gioco facilissimo nel convincere la popolazione che l'Occidente è cattivo blabla(e quelli che non si convincono, spariscono...).
Un incubo.