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Colgo l'occasione per fare il punto. Non entro nel dettaglio per non annoiarvi.
La normativa italiana al momento non punisce l'utilizzatore finale, ma solo chi trasmette contenuti protetti rendendoli disponibili ad altri. Di fatto, coloro che creano le IPTV e ne fatto un business, danneggiando i titolari dei diritti.
Lo scorso anno è tuttavia uscita un'interpretazione data dalla Cassazione, che estende in parte la responsabilità ai consumatori finali, considerando il reato per la prima volta, ma in una sentenza che vi posso dire essere completamente illogica, oltre che arbitraria e contraria al principio di ticipità del nostro sistema penale.
Con riferimento all'ambito, non si tratta solo delle IPTV, ma sono passibili di sopportare un processo penale tutti quelli che usano strumenti tecnologici per vedere qualcosa coperto da diritto d'autore senza averne pagato i diritti. Già con iptv la situazione è al limite (la prova è data dalla predisposizione di una scatoletta, atto che di per se stesso costituirebbe l'elemento oggettivo del reato), con youtube, beh... onestamente non ravviso nulla.
Dal mio punto di vista, il consumatore può stare al sicuro, l'idea stessa di una condanna penale è remota, oltre che basata, come dicevo, su un'interpretazione parecchio politica della Legge. La situazione ovviamente potrebbe cambiare con l'uscita di una normativa derivata. Detto questo, la possibilità di subire il processo è realistica, con i pro e i contro di stare sotto il torchio della nostra giustizia.
ps. la prova dell'utilizzo delle IPTV è data dagli indirizzi ip cui il pc si collega, che non sono soggetti a intercettazioni, ma agli atti in virtù del sequestro dei server del fornitore del servizio. Se si utilizza un vpn, serve il più delle volte una rogatoria internazionale (ovviamente dipende da dove si collega il server specifico), negli altri casi, ci si deve fidare del rispetto della privacy delle compagnie telefoniche (e buona fortuna).
Sappiamo già come andò a finire ai tempi di Emule e Napster, quando tra l'altro si parlava di 1/100 di usufruenti del servizio e la legislazione a riguardo era molto più nebulosa sia a livello nazionale che internazionale, per cui si tentò di punirne 1 per educarne 1000 (girò veramente questo messaggio intimidatorio in rete).
Idem per i siti che condividono film, senza poi dimenticare la sceneggiata con MegaVideo e canali similari: più ne chiudevano, più ne riaprivano, e si parla di 10 anni fa.
Nello specifico si dovrebbe risalire ad almeno decine di migliaia di utilizzatori del servizio, anche nei casi in cui non si avessero sotto mano le generalità, come ad esempio per rojadirecta, ed ancor più ridicolo sarebbe il caso di youtube che di fatto offre un servizio che viola la stessa normativa sopracitata. Chiuderebbero quindi anche questo forum e migliaia e migliaia di siti web che, anche solo per errore, non rispettano completamente una neo versione distorta di maccartismo?
Dai, è già tanto se riusciranno a colpire chi, traendone profitto diretto o indiretto, offre un servizio illecito a terzi. Il resto è un'inutile minaccia di caccia alle streghe.