per fare giustamente come dici tu abbiamo bisogno di molti più giocatori italiani.
gli stranieri non sono mai o quasi mai legati alla terra e quindi difficilmente si legano al progetto.
puoi iniziare coi vari calabria, gabbia, tonali, kjaer che è un'eccezione per età e storia, maldini e colombo sperando che siano all'altezza.
i rimanenti tomori, theo, benna, kessie, saele, diaz, rebic, leao difficilmente troverai qualcuno che firma senza mettere in paragone altre 5 offerte.
questi sono i pro e i contro di andar a prendere solo stranieri.
e poi con ancelotti eravamo il top assoluto sportivo al mondo. nessuno poteva offrire più garanzia di vittoria e in pochissimi più denaro. adesso non siamo a nessuno di quei livelli.
con pioli avrei aspettato fine stagione però.
Si è verissimo quello che dici. Nei grandi numeri è cosi. Poi pero ci sono eccezioni, in un verso e nell'altro.
L'idea è di avere un gruppo legato che accetta una regola per il bene comune per un po' di anni.
E' abbastanza difficile che giocatori stranieri si leghino a noi per 10 anni, ma per 5-7 lo possono fare accettando uno stipendio comunque importante, perchè 4 milioni non sono pochi.
Poi ci saranno altri come quelli che citi tu (Calabria, Gabbia, Tonali piu altri che verranno fuori via via) che probabilmente possono diventare bandiere vere e proprie.
Pero il punto di partenza è la filosofia di gestione, che deve essere limpida e un po' rigida. Quelli a cui non sta bene, che legittimamente vogliono guadagnare molto di piu, bisogna cederli, come dicevo ieri.
E naturalmente anche i giocatori che vai a prendere devono accettare la stessa situazione.
Con Ancelotti eravamo il top a livello sportivo, economico assolutamente no. Toni che ando al Bayern guadagnava piu del doppio di Inzaghi da noi. Per me, è proprio una questione di senso di appartenenza, che è una cosa difficile da costruire ma se ci riesci vinci e tanto. Anzi, non sono mai esistiti nella storia del calcio cicli vincenti creati spendendo valanghe di milioni per comprare giocatori stranieri e basta. Squadre che hanno vinto qualcosa si, ma cicli vincenti no oppure pochissimi. Praticamente tutti o quasi, comunque quelli piu importanti che hanno scritto la storia, e non sarà un caso, si basano su uno zoccolo duro che condivide prima di tutto uno stile e delle regole precise, pure rinunciando ai soldi.
Il rinnovo di Pioli è giusto secondo me, fatto proprio ora. Fa capire a tutti i giocatori e all'ambiente che siamo all'inizio di un percorso lungo da fare insieme, che c'è un progetto ben preciso che non verrà buttato all'aria facilmente. Oltre ad essere sacrosanto e meritato.