Pioli al Festival dello Sport. Tutte le dichiarazioni.

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Dalle ore 21:00 l'intervento di Pioli al Festival dello Sport

"Il Milan? A Bergamo il punto più basso. Quella sconfitta ci ha insegnato tantissime cose. Siamo stati bravi a ripartire con più forza ed energia con gli arrivi di Ibra, Kjaer e Saele. Da lì è nato il nostro Milan. E' stato un momento difficile ma da tutte le situazioni si possono trarre esperienze positive. Ora mi auguro che questo non sia il picco più alto".

"Champions iniziata male? Dobbiamo crederci, assolutamente sì. Le prime due prestazioni ci hanno dato fiducia. La classifica è molto negativa ma quattro partite sono tante e abbiamo le nostre carte".

"Un aggettivo per la squadra? A me entusiasma tutti i giorni. C'è un gruppo al quale piace il calcio che sa facendo. Questo è molto importante. E' molto importante quello che sentono i miei giocatori. Ai miei giocatore piace l'idea che proponiamo e il calcio che stiamo facendo. Così è più facile arrivare a certi risultati"

"Io mi alzo sempre con grande positività. Ho sempre creduto nel lavoro e nel provare a migliorare. Penso sempre di poter ottenere grandi risultati. All'inizio c'era bisogno di tempo per sistemare le cose. Il club è stato bravissimo. A Milanello si lavora benissimo. Dalla prima riunione con Maldini, Massara e Boban subito grande sintonia. Col club il rapporto va costruito giorno per giorno. Ora sono completamente a mio agio. Condivido la linea dei giovane e dei giocatori esperti. Abbiamo le stesse ambizioni. Stiamo molto bene".

"Cosa è accaduto dopo il lockdown? Non è così semplice spiegarlo. Da gennaio in poi era già un altro Milan. La partita col Genoa una delle peggiori. Il giorno dopo Milanello ha chiuso. Siamo stati un paio di settimane solo in contatto con lo staff senza sentire i giocatori. Poi quando abbiamo ripreso gli allenamenti a distanza abbiamo cominciato a lavorare insieme ed a parlare di tante cose. Lì ho avvertito qualcosa di diverso. Poi a Milanello sembrava che la conoscenza fosse più profonda. Alla prima partita siamo stati eliminati in Coppa Italia. Poi abbiamo ripreso e siamo andati forte".

"Milan giovane? Una strada molto ben indirizzata. Adesso sta dando i suoi risultati. Non è sufficiente dire facciamo una squadra giovane. Bisogna andare a trovare i talenti e la società lo ha fatto. Poi serve tempo. Abbiamo preso ragazzi molto giovani. Tonali giocava in provincia, ragazzi che arrivavano da paesi. abitudini diverse. Se c'è disponibilità nel lavoro poi i risultati arrivano".

"Tonali uomo del momento? E' cresciuto tantissimo ma le qualità le ha sempre avute. Aveva bisogno di tempo. Sarà importante per tanti anni. Non è ancora al massimo".

Calcio più sostenibile? Servirebbero strutture diverse. All'estero gli stadi sono molto più moderni. In Italia sono vecchi. Gli stesso spogliatoi e terreni di gioco. Spero di essere l'allenatore del Milan quando ci sarà il nuovo stadio".

"Migliorare i rapporti con gli agenti nel calcio? Non penso sia giusto che una società possa perdere un giocatore a zero. Una percentuale dovrebbe andare alla società".

"Come mi vedono i ragazzi? S
pero che non mi vedano troppo vecchio.Io vedevo Ranieri abbastanza vecchio... Il rapporto è tra allenatore e giocatore. Ma so che sono ragazzi che devono completarsi, hanno bisogno di consigli di essere ripresi e gratificati. Qualche ragazzo ogni tanto mi manifesta situazioni personali e questo mi fa piacere. Parliamo di ragazzi giovani che vengono da altri paesi che magari si sono lasciati con la ragazza o che hanno litigato coi genitori".

Domanda fatta da Ibra in video:"Puoi spiegarmi come Ibra ti ha fatto diventare così importante"? Zlatan è così, persona troppo intelligente e simpatica. Al primo colloquio mi disse "non far retta a quelli che dicono che sono pronto tra mesi. Io sono pronto subito. Ma decidi tu. Io ti rispetterò sempre". Ibra è così, sa anche difendere e coccolare i compagni. Sanremo? Non l'ho visto. Avevo altro da fare. Io gli dico che è bene continui a fare il calciatore. Ma farà successo qualsiasi cosa farà in futuro. E' una persona

"Tranquillizzare i tifosi su quanto giocherà Ibra? No, perchè non ho la palla di vetro. Ma ci aiuterà e farà bene. Il giocatore più forte che ho allenato? Sì, è impressionante. Ho allenatore anche Klose ma lui vede il gioco in modo molto più veloce degli altri. Ha una qualità di visione e scelte. Non sbaglia mai la scelta. Grande campione.".

"Ibra potrà fare l'allenatore? Non lo so. Forse potrebbe smussare qualche angolo. Ma potrebbe fare anche l'allenatore".

"I compagni come vedono Ibra? E' arrivato col miglior atteggiamento possibile. Si è posto subito con grande disponibilità. Inizialmente ha osservato. I compagni lo vedono come un leader completo. I compagni sanno che Zlatan può aiutarli e difenderli. E' una figura importante".

"La mia crescita va di pari passo con lo staff. Ho collaboratori molto giovani avanti anni luce a me sull'aspetto tecnologico. Ma poi i dati vanno interpretati. Pratico o profeta? Spero di essere l'uno e altro. Sfruttare le qualità dei giocatori e metterli nelle migliori condizioni per mettere in campo il loro talento. Non ci sono sistemi di gioco vincenti. Servono concetto, qualità e spirito di sacrificio".

"Trapattoni allenatore importante per me? Sì. Sono arrivato alla Juve molto giovane. Ho frequentato un ambiente con grandi campioni e grandi persone e un allenatore che mi ha permesso grande passione ed entusiasmo.Pur avendo vinto tutto tutti i giorni si fermava con noi giovani. Mi faceva usare il piede sinistro e mi allenava sul colpo di testa. Mi ha dato insegnamenti che poi ho sfruttato. I tre allenatori che mi hanno lasciato qualcosa in più Trapattoni, Bagnoli, persona diretta e vera, e Ranieri che è stato il primo allenatore un pò più moderno che mi ha fatto scoprire cose diverse"

"Come sono io coi giocatori? Diretto e chiaro. Anche nelle cose che non mi piacciono. Essere chiari e stabilire obiettivi da raggiungere insieme. Con qualcuno trovi subito empatia con altri ci vuole più tempo. Ognuno è diverso. Io sono un pò diffidente inizialmente. Quindi è giusto che i giocatori di mettano alla prova. Ho mai litigato? Tutti i giorni ma è normale. Siamo un gruppo numeroso. Normale avere confronti e discussioni. Ci sono momenti di tensione, è normale".

"La mia carriera calcistica è stata piena di infortuni. Ho avuto anche la fortuna di non ricordare il mio infortunio più grave. Si è risolto tutto in modo positivo, per fortuna. La situazione di Eriksen ha colpito tutto ed ora anche parte in causa visto Kjaer. Per fortuna si è risolta. Poi è così bello tornare a giocare che superi tutto".

"Ranieri? Ho avuto Ranieri a 28 anni. A quell'età sei giovane ma già più consapevole di quello che ti piacerebbe fare. In quell'annata mi sono fatto più domande, mi sono interessato di più riguardo il ruolo dell'allenatore. Il mister mi ripeteva spesso che io avrei fatto l'allenatore. Però mi diceva che nella vita non c'è solo il nero e il bianco ma anche il grigio. Mi ha aiutato nel mio percorso".

"Astori? Chi ha avuto la fortuna di conoscere Davide può conoscere i sentimenti che ho verso di lui. E' stato un grande capitano. Bastava vedere il giorno dei funerale. Tutta Firenze, la partecipazione delle persone che lo avevano conosciuto. Era una persona stupenda".

"Il basket? Sono molto attento alla comunicazione degli allenatori come Messina e Scarioli. Poi mi piace qualche situazione di blocco e sulle palle inattive. Poi mi piacciono anche ciclismo e tennis. Ma sono innamorato di tutto lo sport. Mi piace anche praticarlo. Gioco a padel quando il ginocchio me lo permette".

"Tex? Il mio fumetto preferito. Li ho tutti. Se non avessi vissuto in questo in questa epoca mi sarebbe piaciuto vivere in quella epoca. I miei compagni di avventura al Milan sono Osti e Murelli. Ma siamo tanti. E' uno staff del quale siamo molto soddisfatti. C'è anche mio figlio? Non è semplice essere mio figlio ma è bravo. Si sta guadagnano il ruolo".

"Daniel? Porta un cognome pesante. Ha qualità, talento e può darci soddisfazioni".

"Quando passo davanti al busto di Rocco penso che mi sta osservando. Al Milan c'è la storia. La respiri e ti dà energia. C'è un grande senso di appartenenza da parte di tutti. I giocatori vengono stimolati da questo ambiente".

"Abbiamo una tifoseria che abbiamo sempre sentito con noi. Non vedevamo l'ora di averli in presenza allo stadio. In tanti dicevano che il Milan era forte senza tifosi. Sbagliavano e lo abbiamo dimostrato. La difficoltà era arrivare a San Siro in un clima silenzioso. Siamo più forti perchè abbiamo un'energia superiore".

"C'è una percezione un pò diversa di me. Mi sento molto vicino ai miei giocatori e molto più passionale di quanto si possa pensare. Mi sono arrabbiato per il risultato con l'Atletico un pò per nostre ingenuità e per situazioni che non dipendevano da noi. L'arbitro non è stato il migliore".

"La bicicletta? Mi rilassa. Ora esco nel bosco di Milanello. Faccio un'oretta in bici e mi lascio andare. Io vedo tutte le corse del ciclismo. Mi piace tanto. Guidolin è l'amatore più forte d'Italia come dice lui... io non voglio competere"
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Dalle ore 21:00 l'intervento di Pioli al Festival dello Sport

"Il Milan? A Bergamo il punto più basso. Quella sconfitta ci ha insegnato tantissime cose. Siamo stati bravi a ripartire con più forza ed energia con gli arrivi di Ibra, Kjaer e Saele. Da lì è nato il nostro Milan. E' stato un momento difficile ma da tutte le situazioni si possono trarre esperienze positive. Ora mi auguro che questo non sia il picco più alto".

"Champions iniziata male? Dobbiamo crederci, assolutamente sì. Le prime due prestazioni ci hanno dato fiducia. La classifica è molto negativa ma quattro partite sono tante e abbiamo le nostre carte".

"Un aggettivo per la squadra? A me entusiasma tutti i giorni. C'è un gruppo al quale piace il calcio che sa facendo. Questo è molto importante. E' molto importante quello che sentono i miei giocatori. Ai miei giocatore piace l'idea che proponiamo e il calcio che stiamo facendo. Così è più facile arrivare a certi risultati"

"Io mi alzo sempre con grande positività. Ho sempre creduto nel lavoro e nel provare a migliorare. Penso sempre di poter ottenere grandi risultati. All'inizio c'era bisogno di tempo per sistemare le cose. Il club è stato bravissimo. A Milanello si lavora benissimo. Dalla prima riunione con Maldini, Massara e Boban subito grande sintonia. Col club il rapporto va costruito giorno per giorno. Ora sono completamente a mio agio. Condivido la linea dei giovane e dei giocatori esperti. Abbiamo le stesse ambizioni. Stiamo molto bene".

"Cosa è accaduto dopo il lockdown? Non è così semplice spiegarlo. Da gennaio in poi era già un altro Milan. La partita col Genoa una delle peggiori. Il giorno dopo Milanello ha chiuso. Siamo stati un paio di settimane solo in contatto con lo staff senza sentire i giocatori. Poi quando abbiamo ripreso gli allenamenti a distanza abbiamo cominciato a lavorare insieme ed a parlare di tante cose. Lì ho avvertito qualcosa di diverso. Poi a Milanello sembrava che la conoscenza fosse più profonda. Alla prima partita siamo stati eliminati in Coppa Italia. Poi abbiamo ripreso e siamo andati forte".

"Milan giovane? Una strada molto ben indirizzata. Adesso sta dando i suoi risultati. Non è sufficiente dire facciamo una squadra giovane. Bisogna andare a trovare i talenti e la società lo ha fatto. Poi serve tempo. Abbiamo preso ragazzi molto giovani. Tonali giocava in provincia, ragazzi che arrivavano da paesi. abitudini diverse. Se c'è disponibilità nel lavoro poi i risultati arrivano".

"Tonali uomo del momento? E' cresciuto tantissimo ma le qualità le ha sempre avute. Aveva bisogno di tempo. Sarà importante per tanti anni. Non è ancora al massimo".

Calcio più sostenibile? Servirebbero strutture diverse. All'estero gli stadi sono molto più moderni. In Italia sono vecchi. Gli stesso spogliatoi e terreni di gioco. Spero di essere l'allenatore del Milan quando ci sarà il nuovo stadio".

"Migliorare i rapporti con gli agenti nel calcio? Non penso sia giusto che una società possa perdere un giocatore a zero. Una percentuale dovrebbe andare alla società".

"Come mi vedono i ragazzi? S
pero che non mi vedano troppo vecchio.Io vedevo Ranieri abbastanza vecchio... Il rapporto è tra allenatore e giocatore. Ma so che sono ragazzi che devono completarsi, hanno bisogno di consigli di essere ripresi e gratificati. Qualche ragazzo ogni tanto mi manifesta situazioni personali e questo mi fa piacere. Parliamo di ragazzi giovani che vengono da altri paesi che magari si sono lasciati con la ragazza o che hanno litigato coi genitori".

Domanda fatta da Ibra in video:"Puoi spiegarmi come Ibra ti ha fatto diventare così importante"? Zlatan è così, persona troppo intelligente e simpatica. Al primo colloquio mi disse "non far retta a quelli che dicono che sono pronto tra mesi. Io sono pronto subito. Ma decidi tu. Io ti rispetterò sempre". Ibra è così, sa anche difendere e coccolare i compagni. Sanremo? Non l'ho visto. Avevo altro da fare. Io gli dico che è bene continui a fare il calciatore. Ma farà successo qualsiasi cosa farà in futuro. E' una persona

"Tranquillizzare i tifosi su quanto giocherà Ibra? No, perchè non ho la palla di vetro. Ma ci aiuterà e farà bene. Il giocatore più forte che ho allenato? Sì, è impressionante. Ho allenatore anche Klose ma lui vede il gioco in modo molto più veloce degli altri. Ha una qualità di visione e scelte. Non sbaglia mai la scelta. Grande campione.".

"Ibra potrà fare l'allenatore? Non lo so. Forse potrebbe smussare qualche angolo. Ma potrebbe fare anche l'allenatore".

"I compagni come vedono Ibra? E' arrivato col miglior atteggiamento possibile. Si è posto subito con grande disponibilità. Inizialmente ha osservato. I compagni lo vedono come un leader completo. I compagni sanno che Zlatan può aiutarli e difenderli. E' una figura importante".

"La mia crescita va di pari passo con lo staff. Ho collaboratori molto giovani avanti anni luce a me sull'aspetto tecnologico. Ma poi i dati vanno interpretati. Pratico o profeta? Spero di essere l'uno e altro. Sfruttare le qualità dei giocatori e metterli nelle migliori condizioni per mettere in campo il loro talento. Non ci sono sistemi di gioco vincenti. Servono concetto, qualità e spirito di sacrificio".

"Trapattoni allenatore importante per me? Sì. Sono arrivato alla Juve molto giovane. Ho frequentato un ambiente con grandi campioni e grandi persone e un allenatore che mi ha permesso grande passione ed entusiasmo.Pur avendo vinto tutto tutti i giorni si fermava con noi giovani. Mi faceva usare il piede sinistro e mi allenava sul colpo di testa. Mi ha dato insegnamenti che poi ho sfruttato. I tre allenatori che mi hanno lasciato qualcosa in più Trapattoni, Bagnoli, persona diretta e vera, e Ranieri che è stato il primo allenatore un pò più moderno che mi ha fatto scoprire cose diverse"

"Come sono io coi giocatori? Diretto e chiaro. Anche nelle cose che non mi piacciono. Essere chiari e stabilire obiettivi da raggiungere insieme. Con qualcuno trovi subito empatia con altri ci vuole più tempo. Ognuno è diverso. Io sono un pò diffidente inizialmente. Quindi è giusto che i giocatori di mettano alla prova. Ho mai litigato? Tutti i giorni ma è normale. Siamo un gruppo numeroso. Normale avere confronti e discussioni. Ci sono momenti di tensione, è normale".

"La mia carriera calcistica è stata piena di infortuni. Ho avuto anche la fortuna di non ricordare il mio infortunio più grave. Si è risolto tutto in modo positivo, per fortuna. La situazione di Eriksen ha colpito tutto ed ora anche parte in causa visto Kjaer. Per fortuna si è risolta. Poi è così bello tornare a giocare che superi tutto".

"Ranieri? Ho avuto Ranieri a 28 anni. A quell'età sei giovane ma già più consapevole di quello che ti piacerebbe fare. In quell'annata mi sono fatto più domande, mi sono interessato di più riguardo il ruolo dell'allenatore. Il mister mi ripeteva spesso che io avrei fatto l'allenatore. Però mi diceva che nella vita non c'è solo il nero e il bianco ma anche il grigio. Mi ha aiutato nel mio percorso".

"Astori? Chi ha avuto la fortuna di conoscere Davide può conoscere i sentimenti che ho verso di lui. E' stato un grande capitano. Bastava vedere il giorno dei funerale. Tutta Firenze, la partecipazione delle persone che lo avevano conosciuto. Era una persona stupenda".

"Il basket? Sono molto attento alla comunicazione degli allenatori come Messina e Scarioli. Poi mi piace qualche situazione di blocco e sulle palle inattive. Poi mi piacciono anche ciclismo e tennis. Ma sono innamorato di tutto lo sport. Mi piace anche praticarlo. Gioco a padel quando il ginocchio me lo permette".

"Tex? Il mio fumetto preferito. Li ho tutti. Se non avessi vissuto in questo in questa epoca mi sarebbe piaciuto vivere in quella epoca. I miei compagni di avventura al Milan sono Osti e Murelli. Ma siamo tanti. E' uno staff del quale siamo molto soddisfatti. C'è anche mio figlio? Non è semplice essere mio figlio ma è bravo. Si sta guadagnano il ruolo".

"Daniel? Porta un cognome pesante. Ha qualità, talento e può darci soddisfazioni".

"Quando passo davanti al busto di Rocco penso che mi sta osservando. Al Milan c'è la storia. La respiri e ti dà energia. C'è un grande senso di appartenenza da parte di tutti. I giocatori vengono stimolati da questo ambiente".

"Abbiamo una tifoseria che abbiamo sempre sentito con noi. Non vedevamo l'ora di averli in presenza allo stadio. In tanti dicevano che il Milan era forte senza tifosi. Sbagliavano e lo abbiamo dimostrato. La difficoltà era arrivare a San Siro in un clima silenzioso. Siamo più forti perchè abbiamo un'energia superiore".

"C'è una percezione un pò diversa di me. Mi sento molto vicino ai miei giocatori e molto più passionale di quanto si possa pensare. Mi sono arrabbiato per il risultato con l'Atletico un pò per nostre ingenuità e per situazioni che non dipendevano da noi. L'arbitro non è stato il migliore".

"La bicicletta? Mi rilassa. Ora esco nel bosco di Milanello. Faccio un'oretta in bici e mi lascio andare. Io vedo tutte le corse del ciclismo. Mi piace tanto. Guidolin è l'amatore più forte d'Italia come dice lui... io non voglio competere"

"Spendo molte energie per creare sintonia all'interno del gruppo. Zlatan è facilissimo da gestire. Sa cosa serve per vincere: ordine, disciplina e talento. Non vado da lui a chiedere cosa serve. Magari è lui che lo dice ai compagni"

"Abbiamo iniziato bene il campionato. Siamo forti ma la competizione sarà molto equilibrata. Sarà dura ma lo sarà anche per gli altri. Siamo una squadra forte".
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Dalle ore 21:00 l'intervento di Pioli al Festival dello Sport

"Il Milan? A Bergamo il punto più basso. Quella sconfitta ci ha insegnato tantissime cose. Siamo stati bravi a ripartire con più forza ed energia con gli arrivi di Ibra, Kjaer e Saele. Da lì è nato il nostro Milan. E' stato un momento difficile ma da tutte le situazioni si possono trarre esperienze positive. Ora mi auguro che questo non sia il picco più alto".

"Champions iniziata male? Dobbiamo crederci, assolutamente sì. Le prime due prestazioni ci hanno dato fiducia. La classifica è molto negativa ma quattro partite sono tante e abbiamo le nostre carte".

"Un aggettivo per la squadra? A me entusiasma tutti i giorni. C'è un gruppo al quale piace il calcio che sa facendo. Questo è molto importante. E' molto importante quello che sentono i miei giocatori. Ai miei giocatore piace l'idea che proponiamo e il calcio che stiamo facendo. Così è più facile arrivare a certi risultati"

"Io mi alzo sempre con grande positività. Ho sempre creduto nel lavoro e nel provare a migliorare. Penso sempre di poter ottenere grandi risultati. All'inizio c'era bisogno di tempo per sistemare le cose. Il club è stato bravissimo. A Milanello si lavora benissimo. Dalla prima riunione con Maldini, Massara e Boban subito grande sintonia. Col club il rapporto va costruito giorno per giorno. Ora sono completamente a mio agio. Condivido la linea dei giovane e dei giocatori esperti. Abbiamo le stesse ambizioni. Stiamo molto bene".

"Cosa è accaduto dopo il lockdown? Non è così semplice spiegarlo. Da gennaio in poi era già un altro Milan. La partita col Genoa una delle peggiori. Il giorno dopo Milanello ha chiuso. Siamo stati un paio di settimane solo in contatto con lo staff senza sentire i giocatori. Poi quando abbiamo ripreso gli allenamenti a distanza abbiamo cominciato a lavorare insieme ed a parlare di tante cose. Lì ho avvertito qualcosa di diverso. Poi a Milanello sembrava che la conoscenza fosse più profonda. Alla prima partita siamo stati eliminati in Coppa Italia. Poi abbiamo ripreso e siamo andati forte".

"Milan giovane? Una strada molto ben indirizzata. Adesso sta dando i suoi risultati. Non è sufficiente dire facciamo una squadra giovane. Bisogna andare a trovare i talenti e la società lo ha fatto. Poi serve tempo. Abbiamo preso ragazzi molto giovani. Tonali giocava in provincia, ragazzi che arrivavano da paesi. abitudini diverse. Se c'è disponibilità nel lavoro poi i risultati arrivano".

"Tonali uomo del momento? E' cresciuto tantissimo ma le qualità le ha sempre avute. Aveva bisogno di tempo. Sarà importante per tanti anni. Non è ancora al massimo".

Calcio più sostenibile? Servirebbero strutture diverse. All'estero gli stadi sono molto più moderni. In Italia sono vecchi. Gli stesso spogliatoi e terreni di gioco. Spero di essere l'allenatore del Milan quando ci sarà il nuovo stadio".

"Migliorare i rapporti con gli agenti nel calcio? Non penso sia giusto che una società possa perdere un giocatore a zero. Una percentuale dovrebbe andare alla società".

"Come mi vedono i ragazzi? S
pero che non mi vedano troppo vecchio.Io vedevo Ranieri abbastanza vecchio... Il rapporto è tra allenatore e giocatore. Ma so che sono ragazzi che devono completarsi, hanno bisogno di consigli di essere ripresi e gratificati. Qualche ragazzo ogni tanto mi manifesta situazioni personali e questo mi fa piacere. Parliamo di ragazzi giovani che vengono da altri paesi che magari si sono lasciati con la ragazza o che hanno litigato coi genitori".

Domanda fatta da Ibra in video:"Puoi spiegarmi come Ibra ti ha fatto diventare così importante"? Zlatan è così, persona troppo intelligente e simpatica. Al primo colloquio mi disse "non far retta a quelli che dicono che sono pronto tra mesi. Io sono pronto subito. Ma decidi tu. Io ti rispetterò sempre". Ibra è così, sa anche difendere e coccolare i compagni. Sanremo? Non l'ho visto. Avevo altro da fare. Io gli dico che è bene continui a fare il calciatore. Ma farà successo qualsiasi cosa farà in futuro. E' una persona

"Tranquillizzare i tifosi su quanto giocherà Ibra? No, perchè non ho la palla di vetro. Ma ci aiuterà e farà bene. Il giocatore più forte che ho allenato? Sì, è impressionante. Ho allenatore anche Klose ma lui vede il gioco in modo molto più veloce degli altri. Ha una qualità di visione e scelte. Non sbaglia mai la scelta. Grande campione.".

"Ibra potrà fare l'allenatore? Non lo so. Forse potrebbe smussare qualche angolo. Ma potrebbe fare anche l'allenatore".

"I compagni come vedono Ibra? E' arrivato col miglior atteggiamento possibile. Si è posto subito con grande disponibilità. Inizialmente ha osservato. I compagni lo vedono come un leader completo. I compagni sanno che Zlatan può aiutarli e difenderli. E' una figura importante".

"La mia crescita va di pari passo con lo staff. Ho collaboratori molto giovani avanti anni luce a me sull'aspetto tecnologico. Ma poi i dati vanno interpretati. Pratico o profeta? Spero di essere l'uno e altro. Sfruttare le qualità dei giocatori e metterli nelle migliori condizioni per mettere in campo il loro talento. Non ci sono sistemi di gioco vincenti. Servono concetto, qualità e spirito di sacrificio".

"Trapattoni allenatore importante per me? Sì. Sono arrivato alla Juve molto giovane. Ho frequentato un ambiente con grandi campioni e grandi persone e un allenatore che mi ha permesso grande passione ed entusiasmo.Pur avendo vinto tutto tutti i giorni si fermava con noi giovani. Mi faceva usare il piede sinistro e mi allenava sul colpo di testa. Mi ha dato insegnamenti che poi ho sfruttato. I tre allenatori che mi hanno lasciato qualcosa in più Trapattoni, Bagnoli, persona diretta e vera, e Ranieri che è stato il primo allenatore un pò più moderno che mi ha fatto scoprire cose diverse"

"Come sono io coi giocatori? Diretto e chiaro. Anche nelle cose che non mi piacciono. Essere chiari e stabilire obiettivi da raggiungere insieme. Con qualcuno trovi subito empatia con altri ci vuole più tempo. Ognuno è diverso. Io sono un pò diffidente inizialmente. Quindi è giusto che i giocatori di mettano alla prova. Ho mai litigato? Tutti i giorni ma è normale. Siamo un gruppo numeroso. Normale avere confronti e discussioni. Ci sono momenti di tensione, è normale".

"La mia carriera calcistica è stata piena di infortuni. Ho avuto anche la fortuna di non ricordare il mio infortunio più grave. Si è risolto tutto in modo positivo, per fortuna. La situazione di Eriksen ha colpito tutto ed ora anche parte in causa visto Kjaer. Per fortuna si è risolta. Poi è così bello tornare a giocare che superi tutto".

"Ranieri? Ho avuto Ranieri a 28 anni. A quell'età sei giovane ma già più consapevole di quello che ti piacerebbe fare. In quell'annata mi sono fatto più domande, mi sono interessato di più riguardo il ruolo dell'allenatore. Il mister mi ripeteva spesso che io avrei fatto l'allenatore. Però mi diceva che nella vita non c'è solo il nero e il bianco ma anche il grigio. Mi ha aiutato nel mio percorso".

"Astori? Chi ha avuto la fortuna di conoscere Davide può conoscere i sentimenti che ho verso di lui. E' stato un grande capitano. Bastava vedere il giorno dei funerale. Tutta Firenze, la partecipazione delle persone che lo avevano conosciuto. Era una persona stupenda".

"Il basket? Sono molto attento alla comunicazione degli allenatori come Messina e Scarioli. Poi mi piace qualche situazione di blocco e sulle palle inattive. Poi mi piacciono anche ciclismo e tennis. Ma sono innamorato di tutto lo sport. Mi piace anche praticarlo. Gioco a padel quando il ginocchio me lo permette".

"Tex? Il mio fumetto preferito. Li ho tutti. Se non avessi vissuto in questo in questa epoca mi sarebbe piaciuto vivere in quella epoca. I miei compagni di avventura al Milan sono Osti e Murelli. Ma siamo tanti. E' uno staff del quale siamo molto soddisfatti. C'è anche mio figlio? Non è semplice essere mio figlio ma è bravo. Si sta guadagnano il ruolo".

"Daniel? Porta un cognome pesante. Ha qualità, talento e può darci soddisfazioni".

"Quando passo davanti al busto di Rocco penso che mi sta osservando. Al Milan c'è la storia. La respiri e ti dà energia. C'è un grande senso di appartenenza da parte di tutti. I giocatori vengono stimolati da questo ambiente".

"Abbiamo una tifoseria che abbiamo sempre sentito con noi. Non vedevamo l'ora di averli in presenza allo stadio. In tanti dicevano che il Milan era forte senza tifosi. Sbagliavano e lo abbiamo dimostrato. La difficoltà era arrivare a San Siro in un clima silenzioso. Siamo più forti perchè abbiamo un'energia superiore".

"C'è una percezione un pò diversa di me. Mi sento molto vicino ai miei giocatori e molto più passionale di quanto si possa pensare. Mi sono arrabbiato per il risultato con l'Atletico un pò per nostre ingenuità e per situazioni che non dipendevano da noi. L'arbitro non è stato il migliore".

"La bicicletta? Mi rilassa. Ora esco nel bosco di Milanello. Faccio un'oretta in bici e mi lascio andare. Io vedo tutte le corse del ciclismo. Mi piace tanto. Guidolin è l'amatore più forte d'Italia come dice lui... io non voglio competere"

"Spendo molte energie per creare sintonia all'interno del gruppo. Zlatan è facilissimo da gestire. Sa cosa serve per vincere: ordine, disciplina e talento. Non vado da lui a chiedere cosa serve. Magari è lui che lo dice ai compagni"

"Abbiamo iniziato bene il campionato. Siamo forti ma la competizione sarà molto equilibrata. Sarà dura ma lo sarà anche per gli altri. Siamo una squadra forte".
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Dalle ore 21:00 l'intervento di Pioli al Festival dello Sport

"Il Milan? A Bergamo il punto più basso. Quella sconfitta ci ha insegnato tantissime cose. Siamo stati bravi a ripartire con più forza ed energia con gli arrivi di Ibra, Kjaer e Saele. Da lì è nato il nostro Milan. E' stato un momento difficile ma da tutte le situazioni si possono trarre esperienze positive. Ora mi auguro che questo non sia il picco più alto".

"Champions iniziata male? Dobbiamo crederci, assolutamente sì. Le prime due prestazioni ci hanno dato fiducia. La classifica è molto negativa ma quattro partite sono tante e abbiamo le nostre carte".

"Un aggettivo per la squadra? A me entusiasma tutti i giorni. C'è un gruppo al quale piace il calcio che sa facendo. Questo è molto importante. E' molto importante quello che sentono i miei giocatori. Ai miei giocatore piace l'idea che proponiamo e il calcio che stiamo facendo. Così è più facile arrivare a certi risultati"

"Io mi alzo sempre con grande positività. Ho sempre creduto nel lavoro e nel provare a migliorare. Penso sempre di poter ottenere grandi risultati. All'inizio c'era bisogno di tempo per sistemare le cose. Il club è stato bravissimo. A Milanello si lavora benissimo. Dalla prima riunione con Maldini, Massara e Boban subito grande sintonia. Col club il rapporto va costruito giorno per giorno. Ora sono completamente a mio agio. Condivido la linea dei giovane e dei giocatori esperti. Abbiamo le stesse ambizioni. Stiamo molto bene".

"Cosa è accaduto dopo il lockdown? Non è così semplice spiegarlo. Da gennaio in poi era già un altro Milan. La partita col Genoa una delle peggiori. Il giorno dopo Milanello ha chiuso. Siamo stati un paio di settimane solo in contatto con lo staff senza sentire i giocatori. Poi quando abbiamo ripreso gli allenamenti a distanza abbiamo cominciato a lavorare insieme ed a parlare di tante cose. Lì ho avvertito qualcosa di diverso. Poi a Milanello sembrava che la conoscenza fosse più profonda. Alla prima partita siamo stati eliminati in Coppa Italia. Poi abbiamo ripreso e siamo andati forte".

"Milan giovane? Una strada molto ben indirizzata. Adesso sta dando i suoi risultati. Non è sufficiente dire facciamo una squadra giovane. Bisogna andare a trovare i talenti e la società lo ha fatto. Poi serve tempo. Abbiamo preso ragazzi molto giovani. Tonali giocava in provincia, ragazzi che arrivavano da paesi. abitudini diverse. Se c'è disponibilità nel lavoro poi i risultati arrivano".

"Tonali uomo del momento? E' cresciuto tantissimo ma le qualità le ha sempre avute. Aveva bisogno di tempo. Sarà importante per tanti anni. Non è ancora al massimo".

Calcio più sostenibile? Servirebbero strutture diverse. All'estero gli stadi sono molto più moderni. In Italia sono vecchi. Gli stesso spogliatoi e terreni di gioco. Spero di essere l'allenatore del Milan quando ci sarà il nuovo stadio".

"Migliorare i rapporti con gli agenti nel calcio? Non penso sia giusto che una società possa perdere un giocatore a zero. Una percentuale dovrebbe andare alla società".

"Come mi vedono i ragazzi? S
pero che non mi vedano troppo vecchio.Io vedevo Ranieri abbastanza vecchio... Il rapporto è tra allenatore e giocatore. Ma so che sono ragazzi che devono completarsi, hanno bisogno di consigli di essere ripresi e gratificati. Qualche ragazzo ogni tanto mi manifesta situazioni personali e questo mi fa piacere. Parliamo di ragazzi giovani che vengono da altri paesi che magari si sono lasciati con la ragazza o che hanno litigato coi genitori".

Domanda fatta da Ibra in video:"Puoi spiegarmi come Ibra ti ha fatto diventare così importante"? Zlatan è così, persona troppo intelligente e simpatica. Al primo colloquio mi disse "non far retta a quelli che dicono che sono pronto tra mesi. Io sono pronto subito. Ma decidi tu. Io ti rispetterò sempre". Ibra è così, sa anche difendere e coccolare i compagni. Sanremo? Non l'ho visto. Avevo altro da fare. Io gli dico che è bene continui a fare il calciatore. Ma farà successo qualsiasi cosa farà in futuro. E' una persona

"Tranquillizzare i tifosi su quanto giocherà Ibra? No, perchè non ho la palla di vetro. Ma ci aiuterà e farà bene. Il giocatore più forte che ho allenato? Sì, è impressionante. Ho allenatore anche Klose ma lui vede il gioco in modo molto più veloce degli altri. Ha una qualità di visione e scelte. Non sbaglia mai la scelta. Grande campione.".

"Ibra potrà fare l'allenatore? Non lo so. Forse potrebbe smussare qualche angolo. Ma potrebbe fare anche l'allenatore".

"I compagni come vedono Ibra? E' arrivato col miglior atteggiamento possibile. Si è posto subito con grande disponibilità. Inizialmente ha osservato. I compagni lo vedono come un leader completo. I compagni sanno che Zlatan può aiutarli e difenderli. E' una figura importante".

"La mia crescita va di pari passo con lo staff. Ho collaboratori molto giovani avanti anni luce a me sull'aspetto tecnologico. Ma poi i dati vanno interpretati. Pratico o profeta? Spero di essere l'uno e altro. Sfruttare le qualità dei giocatori e metterli nelle migliori condizioni per mettere in campo il loro talento. Non ci sono sistemi di gioco vincenti. Servono concetto, qualità e spirito di sacrificio".

"Trapattoni allenatore importante per me? Sì. Sono arrivato alla Juve molto giovane. Ho frequentato un ambiente con grandi campioni e grandi persone e un allenatore che mi ha permesso grande passione ed entusiasmo.Pur avendo vinto tutto tutti i giorni si fermava con noi giovani. Mi faceva usare il piede sinistro e mi allenava sul colpo di testa. Mi ha dato insegnamenti che poi ho sfruttato. I tre allenatori che mi hanno lasciato qualcosa in più Trapattoni, Bagnoli, persona diretta e vera, e Ranieri che è stato il primo allenatore un pò più moderno che mi ha fatto scoprire cose diverse"

"Come sono io coi giocatori? Diretto e chiaro. Anche nelle cose che non mi piacciono. Essere chiari e stabilire obiettivi da raggiungere insieme. Con qualcuno trovi subito empatia con altri ci vuole più tempo. Ognuno è diverso. Io sono un pò diffidente inizialmente. Quindi è giusto che i giocatori di mettano alla prova. Ho mai litigato? Tutti i giorni ma è normale. Siamo un gruppo numeroso. Normale avere confronti e discussioni. Ci sono momenti di tensione, è normale".

"La mia carriera calcistica è stata piena di infortuni. Ho avuto anche la fortuna di non ricordare il mio infortunio più grave. Si è risolto tutto in modo positivo, per fortuna. La situazione di Eriksen ha colpito tutto ed ora anche parte in causa visto Kjaer. Per fortuna si è risolta. Poi è così bello tornare a giocare che superi tutto".

"Ranieri? Ho avuto Ranieri a 28 anni. A quell'età sei giovane ma già più consapevole di quello che ti piacerebbe fare. In quell'annata mi sono fatto più domande, mi sono interessato di più riguardo il ruolo dell'allenatore. Il mister mi ripeteva spesso che io avrei fatto l'allenatore. Però mi diceva che nella vita non c'è solo il nero e il bianco ma anche il grigio. Mi ha aiutato nel mio percorso".

"Astori? Chi ha avuto la fortuna di conoscere Davide può conoscere i sentimenti che ho verso di lui. E' stato un grande capitano. Bastava vedere il giorno dei funerale. Tutta Firenze, la partecipazione delle persone che lo avevano conosciuto. Era una persona stupenda".

"Il basket? Sono molto attento alla comunicazione degli allenatori come Messina e Scarioli. Poi mi piace qualche situazione di blocco e sulle palle inattive. Poi mi piacciono anche ciclismo e tennis. Ma sono innamorato di tutto lo sport. Mi piace anche praticarlo. Gioco a padel quando il ginocchio me lo permette".

"Tex? Il mio fumetto preferito. Li ho tutti. Se non avessi vissuto in questo in questa epoca mi sarebbe piaciuto vivere in quella epoca. I miei compagni di avventura al Milan sono Osti e Murelli. Ma siamo tanti. E' uno staff del quale siamo molto soddisfatti. C'è anche mio figlio? Non è semplice essere mio figlio ma è bravo. Si sta guadagnano il ruolo".

"Daniel? Porta un cognome pesante. Ha qualità, talento e può darci soddisfazioni".

"Quando passo davanti al busto di Rocco penso che mi sta osservando. Al Milan c'è la storia. La respiri e ti dà energia. C'è un grande senso di appartenenza da parte di tutti. I giocatori vengono stimolati da questo ambiente".

"Abbiamo una tifoseria che abbiamo sempre sentito con noi. Non vedevamo l'ora di averli in presenza allo stadio. In tanti dicevano che il Milan era forte senza tifosi. Sbagliavano e lo abbiamo dimostrato. La difficoltà era arrivare a San Siro in un clima silenzioso. Siamo più forti perchè abbiamo un'energia superiore".

"C'è una percezione un pò diversa di me. Mi sento molto vicino ai miei giocatori e molto più passionale di quanto si possa pensare. Mi sono arrabbiato per il risultato con l'Atletico un pò per nostre ingenuità e per situazioni che non dipendevano da noi. L'arbitro non è stato il migliore".

"La bicicletta? Mi rilassa. Ora esco nel bosco di Milanello. Faccio un'oretta in bici e mi lascio andare. Io vedo tutte le corse del ciclismo. Mi piace tanto. Guidolin è l'amatore più forte d'Italia come dice lui... io non voglio competere"

"Spendo molte energie per creare sintonia all'interno del gruppo. Zlatan è facilissimo da gestire. Sa cosa serve per vincere: ordine, disciplina e talento. Non vado da lui a chiedere cosa serve. Magari è lui che lo dice ai compagni"

"Abbiamo iniziato bene il campionato. Siamo forti ma la competizione sarà molto equilibrata. Sarà dura ma lo sarà anche per gli altri. Siamo una squadra forte".
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"Il Milan? A Bergamo il punto più basso. Quella sconfitta ci ha insegnato tantissime cose. Siamo stati bravi a ripartire con più forza ed energia con gli arrivi di Ibra, Kjaer e Saele. Da lì è nato il nostro Milan. E' stato un momento difficile ma da tutte le situazioni si possono trarre esperienze positive. Ora mi auguro che questo non sia il picco più alto".

"Champions iniziata male? Dobbiamo crederci, assolutamente sì. Le prime due prestazioni ci hanno dato fiducia. La classifica è molto negativa ma quattro partite sono tante e abbiamo le nostre carte".

"Un aggettivo per la squadra? A me entusiasma tutti i giorni. C'è un gruppo al quale piace il calcio che sa facendo. Questo è molto importante. E' molto importante quello che sentono i miei giocatori. Ai miei giocatore piace l'idea che proponiamo e il calcio che stiamo facendo. Così è più facile arrivare a certi risultati"

"Io mi alzo sempre con grande positività. Ho sempre creduto nel lavoro e nel provare a migliorare. Penso sempre di poter ottenere grandi risultati. All'inizio c'era bisogno di tempo per sistemare le cose. Il club è stato bravissimo. A Milanello si lavora benissimo. Dalla prima riunione con Maldini, Massara e Boban subito grande sintonia. Col club il rapporto va costruito giorno per giorno. Ora sono completamente a mio agio. Condivido la linea dei giovane e dei giocatori esperti. Abbiamo le stesse ambizioni. Stiamo molto bene".

"Cosa è accaduto dopo il lockdown? Non è così semplice spiegarlo. Da gennaio in poi era già un altro Milan. La partita col Genoa una delle peggiori. Il giorno dopo Milanello ha chiuso. Siamo stati un paio di settimane solo in contatto con lo staff senza sentire i giocatori. Poi quando abbiamo ripreso gli allenamenti a distanza abbiamo cominciato a lavorare insieme ed a parlare di tante cose. Lì ho avvertito qualcosa di diverso. Poi a Milanello sembrava che la conoscenza fosse più profonda. Alla prima partita siamo stati eliminati in Coppa Italia. Poi abbiamo ripreso e siamo andati forte".

"Milan giovane? Una strada molto ben indirizzata. Adesso sta dando i suoi risultati. Non è sufficiente dire facciamo una squadra giovane. Bisogna andare a trovare i talenti e la società lo ha fatto. Poi serve tempo. Abbiamo preso ragazzi molto giovani. Tonali giocava in provincia, ragazzi che arrivavano da paesi. abitudini diverse. Se c'è disponibilità nel lavoro poi i risultati arrivano".

"Tonali uomo del momento? E' cresciuto tantissimo ma le qualità le ha sempre avute. Aveva bisogno di tempo. Sarà importante per tanti anni. Non è ancora al massimo".

Calcio più sostenibile? Servirebbero strutture diverse. All'estero gli stadi sono molto più moderni. In Italia sono vecchi. Gli stesso spogliatoi e terreni di gioco. Spero di essere l'allenatore del Milan quando ci sarà il nuovo stadio".

"Migliorare i rapporti con gli agenti nel calcio? Non penso sia giusto che una società possa perdere un giocatore a zero. Una percentuale dovrebbe andare alla società".

"Come mi vedono i ragazzi? S
pero che non mi vedano troppo vecchio.Io vedevo Ranieri abbastanza vecchio... Il rapporto è tra allenatore e giocatore. Ma so che sono ragazzi che devono completarsi, hanno bisogno di consigli di essere ripresi e gratificati. Qualche ragazzo ogni tanto mi manifesta situazioni personali e questo mi fa piacere. Parliamo di ragazzi giovani che vengono da altri paesi che magari si sono lasciati con la ragazza o che hanno litigato coi genitori".

Domanda fatta da Ibra in video:"Puoi spiegarmi come Ibra ti ha fatto diventare così importante"? Zlatan è così, persona troppo intelligente e simpatica. Al primo colloquio mi disse "non far retta a quelli che dicono che sono pronto tra mesi. Io sono pronto subito. Ma decidi tu. Io ti rispetterò sempre". Ibra è così, sa anche difendere e coccolare i compagni. Sanremo? Non l'ho visto. Avevo altro da fare. Io gli dico che è bene continui a fare il calciatore. Ma farà successo qualsiasi cosa farà in futuro. E' una persona

"Tranquillizzare i tifosi su quanto giocherà Ibra? No, perchè non ho la palla di vetro. Ma ci aiuterà e farà bene. Il giocatore più forte che ho allenato? Sì, è impressionante. Ho allenatore anche Klose ma lui vede il gioco in modo molto più veloce degli altri. Ha una qualità di visione e scelte. Non sbaglia mai la scelta. Grande campione.".

"Ibra potrà fare l'allenatore? Non lo so. Forse potrebbe smussare qualche angolo. Ma potrebbe fare anche l'allenatore".

"I compagni come vedono Ibra? E' arrivato col miglior atteggiamento possibile. Si è posto subito con grande disponibilità. Inizialmente ha osservato. I compagni lo vedono come un leader completo. I compagni sanno che Zlatan può aiutarli e difenderli. E' una figura importante".

"La mia crescita va di pari passo con lo staff. Ho collaboratori molto giovani avanti anni luce a me sull'aspetto tecnologico. Ma poi i dati vanno interpretati. Pratico o profeta? Spero di essere l'uno e altro. Sfruttare le qualità dei giocatori e metterli nelle migliori condizioni per mettere in campo il loro talento. Non ci sono sistemi di gioco vincenti. Servono concetto, qualità e spirito di sacrificio".

"Trapattoni allenatore importante per me? Sì. Sono arrivato alla Juve molto giovane. Ho frequentato un ambiente con grandi campioni e grandi persone e un allenatore che mi ha permesso grande passione ed entusiasmo.Pur avendo vinto tutto tutti i giorni si fermava con noi giovani. Mi faceva usare il piede sinistro e mi allenava sul colpo di testa. Mi ha dato insegnamenti che poi ho sfruttato. I tre allenatori che mi hanno lasciato qualcosa in più Trapattoni, Bagnoli, persona diretta e vera, e Ranieri che è stato il primo allenatore un pò più moderno che mi ha fatto scoprire cose diverse"

"Come sono io coi giocatori? Diretto e chiaro. Anche nelle cose che non mi piacciono. Essere chiari e stabilire obiettivi da raggiungere insieme. Con qualcuno trovi subito empatia con altri ci vuole più tempo. Ognuno è diverso. Io sono un pò diffidente inizialmente. Quindi è giusto che i giocatori di mettano alla prova. Ho mai litigato? Tutti i giorni ma è normale. Siamo un gruppo numeroso. Normale avere confronti e discussioni. Ci sono momenti di tensione, è normale".

"La mia carriera calcistica è stata piena di infortuni. Ho avuto anche la fortuna di non ricordare il mio infortunio più grave. Si è risolto tutto in modo positivo, per fortuna. La situazione di Eriksen ha colpito tutto ed ora anche parte in causa visto Kjaer. Per fortuna si è risolta. Poi è così bello tornare a giocare che superi tutto".

"Ranieri? Ho avuto Ranieri a 28 anni. A quell'età sei giovane ma già più consapevole di quello che ti piacerebbe fare. In quell'annata mi sono fatto più domande, mi sono interessato di più riguardo il ruolo dell'allenatore. Il mister mi ripeteva spesso che io avrei fatto l'allenatore. Però mi diceva che nella vita non c'è solo il nero e il bianco ma anche il grigio. Mi ha aiutato nel mio percorso".

"Astori? Chi ha avuto la fortuna di conoscere Davide può conoscere i sentimenti che ho verso di lui. E' stato un grande capitano. Bastava vedere il giorno dei funerale. Tutta Firenze, la partecipazione delle persone che lo avevano conosciuto. Era una persona stupenda".

"Il basket? Sono molto attento alla comunicazione degli allenatori come Messina e Scarioli. Poi mi piace qualche situazione di blocco e sulle palle inattive. Poi mi piacciono anche ciclismo e tennis. Ma sono innamorato di tutto lo sport. Mi piace anche praticarlo. Gioco a padel quando il ginocchio me lo permette".

"Tex? Il mio fumetto preferito. Li ho tutti. Se non avessi vissuto in questo in questa epoca mi sarebbe piaciuto vivere in quella epoca. I miei compagni di avventura al Milan sono Osti e Murelli. Ma siamo tanti. E' uno staff del quale siamo molto soddisfatti. C'è anche mio figlio? Non è semplice essere mio figlio ma è bravo. Si sta guadagnano il ruolo".

"Daniel? Porta un cognome pesante. Ha qualità, talento e può darci soddisfazioni".

"Quando passo davanti al busto di Rocco penso che mi sta osservando. Al Milan c'è la storia. La respiri e ti dà energia. C'è un grande senso di appartenenza da parte di tutti. I giocatori vengono stimolati da questo ambiente".

"Abbiamo una tifoseria che abbiamo sempre sentito con noi. Non vedevamo l'ora di averli in presenza allo stadio. In tanti dicevano che il Milan era forte senza tifosi. Sbagliavano e lo abbiamo dimostrato. La difficoltà era arrivare a San Siro in un clima silenzioso. Siamo più forti perchè abbiamo un'energia superiore".

"C'è una percezione un pò diversa di me. Mi sento molto vicino ai miei giocatori e molto più passionale di quanto si possa pensare. Mi sono arrabbiato per il risultato con l'Atletico un pò per nostre ingenuità e per situazioni che non dipendevano da noi. L'arbitro non è stato il migliore".

"La bicicletta? Mi rilassa. Ora esco nel bosco di Milanello. Faccio un'oretta in bici e mi lascio andare. Io vedo tutte le corse del ciclismo. Mi piace tanto. Guidolin è l'amatore più forte d'Italia come dice lui... io non voglio competere"

"Spendo molte energie per creare sintonia all'interno del gruppo. Zlatan è facilissimo da gestire. Sa cosa serve per vincere: ordine, disciplina e talento. Non vado da lui a chiedere cosa serve. Magari è lui che lo dice ai compagni"

"Abbiamo iniziato bene il campionato. Siamo forti ma la competizione sarà molto equilibrata. Sarà dura ma lo sarà anche per gli altri. Siamo una squadra forte".

"Al Milan sto benissimo, nella mia testa non ho una scadenza contrattuale. In Questo club abbiamo tutti le stesse motivazioni".
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