Pausa dal Milan?

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Ricordo le due Coppe dei Campioni e le due Intercontinentali di Sacchi. Ma ricordo anche le luci di Marsiglia con la fuga indecorosa dal campo.
Ricordo i 4 scudetti in 5 anni di Capello, il 4 a 0 al Barcellona, l'allenatore avversario che diceva che senza Van Basten non avremmo superato il centrocampo e il famoso "E Cruijff ha perso molta della sua baldanza della vigilia" di Pizzul dopo il secondo gol di Massaro. Ma ricordo anche l'undicesimo e il decimo posto dei Sacchi e Capello bis e l'eliminazione contro il Rosenborg
Ricordo la lacrime nella partita di addio di Baresi e in quella di Van Basten.
Ricordo la cavalcata del Milan di Zaccheroni e la mezza rovesciata di Ganz a tempo scaduto contro la Sampdoria. Ma ricordo anche la figuraccia contro il Galatasaray e il Milan di Terim.
Ricordo le magiche notti di Manchester e Atene. Ma ricordo anche La Coruna e Istanbul.
Nel mio matrimonio con il Milan ci sono stati alti e bassi, ma non l'ho mai abbandonato. Anche quando pensavo di prendermi una pausa, la domenica alle 15 il mio cuore e la mia mente correvano sempre lì e non saranno certo un cinese sconosciuto o un fondo di investimenti a farmi allontanare. NELLA GIOIA E NEL DOLORE. FORZA MILAN!
 
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Ritengo la pausa dal tifo sia un diritto sacrosanto, come ferie e malattia per un lavoratore. Non farà di te meno milanista di un altro
 
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Il vero problema è il futuro già scritto. Non sarà roseo.
Il prossimo anno saremo spettatori, non avremo una minima possibilità di raggiungere la zona Europa che conta,
ma secondo me neanche quella meno prestigiosa.

Ci hanno disegnato un futuro nero, questo è il vero problema.
Si può vivere un periodo di insuccessi, ma almeno te la giochi, noi non possiamo fare neanche quello. Non siamo li per competere, ma per partecipare.

Oggi poi, il distacco dalle altre è eterno, siamo dietro anni luce dalla Juve, e se prende Ronado, sarà la pietra tombale per anni.
Abbiamo un futuro incerto, questo ci fa vedere tutto nero.

Bisogna seguire la squadra sempre si dice,
ragazzi mi dispiace, ma io non riesco ad incitare Zaza, o il Berardi, non ce la faccio.
A tutto c'è un limite, e non siamo muli che basta che giochi il Milan e allora bisogna tifare.

Siamo tifosi, abbiamo il diritto di non condividere le scelte della società, abbiamo il diritto di lamentarci se si acquista un giocatore da serie B, abbiamo il diritto di staccare la spina se vediamo che la nostra rosa è indecente.
 

PheelMD

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Non esiste nessuna pausa per quanto mi riguarda, nemmeno nell'anticamera del cervello. Ad oggi, non convidido niente di quanto si legge ma legare la qualità dei giocatori al mio tifo non fa parte di me. La squadra è la squadra, è uno dei pochi concetti di fede che non negherò mai ed ha la priorità su tutto, compresi gli anni bui e la grottesca situazione che ci coinvolge.
 
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Wildbone

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Per me è sacrosanto polemizzare e fare pause. Qui non si parla di qualche errore, di sfortuna o di un momento passeggero: qui si parla di una squadra che è stata demolita e di gente che sta giocando con il suo cadavere. Non è una questione di mancanza di successi, ma di un club in ostaggio di figure losche e incapaci. Di gente che non ha minimamente a cuore i tifosi e il futuro della società. Di gente che quotidianamente ci prende per il ****. Di gente che è lì perché qualcuno ha voluto che alla guida del club ci fossero degli incompetenti che hanno fatto male ovunque sono stati. E anche lo stesso Li è lì perché qualcuno ha voluto questo. Una protesta o una pausa non significa smettere di tifare o di amare i colori: significa smettere di farsi prendere per i fondelli e di farsi venire il sangue amaro per questi individui. "Riporteremo il Milan dove merita di stare"... E dove sarebbe? Fuori dall'Europa? Dando 6 milioni a un montato sopravvalutato? Inseguendo giocatori come Zaza o Berardi? Inventandosi business plan irrealistici oppure con dei "qui pro quo" sul VA? Facendo teatrini per ogni aumento di capitale o mettendo in piedi false trattative? Facendo in modo che tutti possano mangiare e lucrare sul cadavere del club? È questo il modo di riportare un club in alto? Sbagliando ogni singolo obiettivo?

Quindi, onore a chi resterà incollato quotidianamente alla squadra e fedelmente all'ascolto di qualsivoglia news societaria.
Ma onore anche a chi sceglie di disintossicarsi. Perché tifare Milan è passato dall'essere una delle più dolci e godibili dipendenze a una delle più brutte e dolorose, sportivamente parlando, al pari della droga.
 
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Il vero problema è il futuro già scritto. Non sarà roseo.
Il prossimo anno saremo spettatori, non avremo una minima possibilità di raggiungere la zona Europa che conta,
ma secondo me neanche quella meno prestigiosa.

Ci hanno disegnato un futuro nero, questo è il vero problema.
Si può vivere un periodo di insuccessi, ma almeno te la giochi, noi non possiamo fare neanche quello. Non siamo li per competere, ma per partecipare.

Oggi poi, il distacco dalle altre è eterno, siamo dietro anni luce dalla Juve, e se prende Ronado, sarà la pietra tombale per anni.
Abbiamo un futuro incerto, questo ci fa vedere tutto nero.

Bisogna seguire la squadra sempre si dice,
ragazzi mi dispiace, ma io non riesco ad incitare Zaza, o il Berardi, non ce la faccio.
A tutto c'è un limite, e non siamo muli che basta che giochi il Milan e allora bisogna tifare.

Siamo tifosi, abbiamo il diritto di non condividere le scelte della società, abbiamo il diritto di lamentarci se si acquista un giocatore da serie B, abbiamo il diritto di staccare la spina se vediamo che la nostra rosa è indecente.
Io rispetto al 100% la tua posizione, ma non la condivido. Non la condivido perché con questo ragionamento esisterebbero tifosi solo delle squadre che occupano le parti alte della classifica. Invece ci sono migliaia di realtà medio-piccole con belle tifoserie(impegnate anche nel sociale) senza la passione delle quali il calcio sarebbe esaltante come una riunione del consiglio di amministrazione di qualche multinazionale.
 
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Io rispetto al 100% la tua posizione, ma non la condivido. Non la condivido perché con questo ragionamento esisterebbero tifosi solo delle squadre che occupano le parti alte della classifica. Invece ci sono migliaia di realtà medio-piccole con belle tifoserie(impegnate anche nel sociale) senza la passione delle quali il calcio sarebbe esaltante come una riunione del consiglio di amministrazione di qualche multinazionale.

Va bene,
ma non mi posso paragonare ad un tifoso di una realtà medio-piccola, il giorno che saremo questo allora mi adatterò e non vivrò il calcio come una gioia, ma come uno sport tanto quanto il nuovo o il basket.

Ho giocato a calcio, è lo sport più bello del mondo, l'ho fatto per divertirmi, ma anche per vincere.
Tifo il Milan, una delle squadre più importanti del mondo, non posso pensare ad un Milan che non vince, è una cosa innaturale,
io devo per forza ambire a vincere, il milan deve per forza ambire a vincere. E' il suo ruolo in questo sport.

Ammirazione per i tifosi delle medio-piccole, tanto di cappello, ma non possiamo e dobbiamo sederci allo stesso tavolo,
sarebbe la fine.

È come abitare a Sassuolo o a Milano, è normale che chi abita a Sassuolo deve organizzare cose per non calarsi nella monotonia del suo piccolo paese, io che vivo a Milano non ne ho bisogno, ci pensa lei a non farmi annoiare.

Così il calcio, il Milan non può e non deve annoiare, deve emozionare, e per emozionare noi tifosi rossoneri, devi solo vincere, non puoi limitarti a partecipare.
 
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Va bene,
ma non mi posso paragonare ad un tifoso di una realtà medio-piccola, il giorno che saremo questo allora mi adatterò e non vivrò il calcio come una gioia, ma come uno sport tanto quanto il nuovo o il basket.

Ho giocato a calcio, è lo sport più bello del mondo, l'ho fatto per divertirmi, ma anche per vincere.
Tifo il Milan, una delle squadre più importanti del mondo, non posso pensare ad un Milan che non vince, è una cosa innaturale,
io devo per forza ambire a vincere, il milan deve per forza ambire a vincere. E' il suo ruolo in questo sport.

Ammirazione per i tifosi delle medio-piccole, tanto di cappello, ma non possiamo e dobbiamo sederci allo stesso tavolo,
sarebbe la fine.

È come abitare a Sassuolo o a Milano, è normale che chi abita a Sassuolo deve organizzare cose per non calarsi nella monotonia del suo piccolo paese, io che vivo a Milano non ne ho bisogno, ci pensa lei a non farmi annoiare.

Così il calcio, il Milan non può e non deve annoiare, deve emozionare, e per emozionare noi tifosi rossoneri, devi solo vincere, non puoi limitarti a partecipare.

Ti capisco. Però negli ultimi cinque anni abbiamo fatto ottavo- decimo -settimo- sesto -sesto posto. E' brutto e fa male dirlo, ma a livello sportivo siamo già una media realtà.
 

Ruuddil23

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Non facciamo passare l'idea sbagliata che chi stacca dal Milan lo fa perché non si vince o perché la rosa è scarsa, i motivi sono altri. Per il resto ognuno tifa nel modo che preferisce.
 
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