interessante intervista a Marco Bertolini, ex comandante della Folgore e del Comando operativo interforze
"Mi pare ormai chiaro che quelle nella parte ovest dell’Ucraina, a partire da Kiev, fossero solo un grande diversivo tattico e politico da parte di Putin.
Aveva dichiarato fin dall’inizio che l’obiettivo erano i distretti del Donetsk e del Lugansk, la Crimea e il Donbass. Per perseguirlo ha impegnato una parte importante dell’esercito su obiettivi che possiamo definire “sussidiari”, utili cioè ad impegnare le forze ucraine nella difesa della capitale e a tenere alta la tensione internazionale sulla portata del conflitto e il rischio di eventuali ingerenze.
Ma era chiaro fin dal dispiegamento delle forze che non ha mai avuto intenzione di conquistare tutta l’Ucraina, né di conservarla
L’Italia non ha mai dato le armi a nessuno.
Non le ha date alla Somalia che aveva a che fare con una variante dell’Isis.
Ancora oggi abbiamo un piccolo contingente a Mogadiscio che fa addestramento.
Gli abbiamo dato uniformi, camion.
Ma io ero lì e ci chiedevano armi, ma non gliele abbiamo date e sa perché?
Perché non usiamo alimentare i conflitti, ed è lo stesso criterio che abbiamo usato in altre situazioni in cui c’era un popolo aggredito.
Proprio perché il pericolo in Europa è maggiore credo sia stata una scelta discutibile.
Capisco che non siamo mai stati inondati come in questa fase di immagini, notizie, appelli ed era difficile sottrarsi.
Ma proprio perché il conflitto è a due passi da noi bisognava spegnerlo prima possibile, non tenerlo acceso alimentando una resistenza di poche speranze.
Fossimo stati dall’altra parte dell’Atlantico potevamo dire “sì sì diamogliele”.
Ma questo conflitto è a due passi da casa nostra e può espandersi come fa il virus, infettare il nostro Continente in un attimo.
Se poi perdura, ci sarà un traffico incontrollato di soldati, armi e uomini da ogni parte del mondo, già succede.
Qui abbiamo toccato davvero il colmo dell’ipocrisia.
L’Italia si scopre bellicista, ma la guerra la devono fare gli altri.
Se si deve passare dall’1,1% al 2% di spese per la Difesa allora no, ripudia le armi.
Ma a quel 2% dovremmo tenerci se teniamo a restare un paese sovrano, perché senza una difesa adeguata non lo si è. Fa scandalo quel 2%?
A me fa scandalo che lo si debba nascondere dietro le richieste della Nato, quando avere uno strumento militare adeguato e che funzioni è cosa ovvia e giusta, specie per un Paese che si trova in mezzo al Mediterraneo che è un pentolone in continua ebollizione."