Padovan:"Pioli non rischia, ma la reputazione...".

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Giancarlo Padovan a calciomercato.com:" Dopo la batosta nel derby, di due fatti sono sicuro: al Milan non basterà giocar bene e vincere contro il Newcastle per rialzarsi da una sconfitta tanto dolorosa; qualsiasi sia l’esito della gara con gli inglesi, Pioli non rischia nulla. Una cosa, però, quella sì, è già stata messa a repentaglio: si chiama reputazione ed è il patrimonio più prezioso che ogni persona possa portare con sé.

Parliamoci chiaro: Stefano Pioli è una persona educata, onesta, perbene. Lavoratore serio e studioso attento. Ha fatto bene in tante squadre (Lazio, Inter, MIlan), anche se ha vinto poco in rapporto alla loro forza. Il capolavoro dello scudetto, conquistato due anni fa, non può fargli da eterno salvacondotto.

A maggior ragione nella stagione in cui la proprietà ha sacrificato Paolo Maldini e Frederic Massara per dargli maggiore responsabilità e centralità. Non fosse andata così, probabilmente il campionato l’avrebbe cominciato un altro allenatore (Andrea Pirlo) e la campagna acquisti sarebbe stata completamente diversa.

Pioli ora non deve adontarsi se la maggioranza dei tifosi rossoneri gli addossa due record negativi (i cinque derby persi nello stesso anno solare e la sconfitta più rovinosa degli ultimi cinquant’anni), ma tenere i nervi saldi, ricreare fiducia nella squadra (siamo in tanti ad aver sostenuto che giocasse il miglior calcio d’Italia), lavorare, se possibile, con maggiore energia di prima. Questo Milan non vincerà lo scudetto, ma può costruirsi un percorso che gli regali due obiettivi: un posto nella prossima Champions, un buon cammino in questa. Qualificarsi in un girone tanto ostico è il primo passo per rivedere la luce.
 
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Giancarlo Padovan a calciomercato.com:" Dopo la batosta nel derby, di due fatti sono sicuro: al Milan non basterà giocar bene e vincere contro il Newcastle per rialzarsi da una sconfitta tanto dolorosa; qualsiasi sia l’esito della gara con gli inglesi, Pioli non rischia nulla. Una cosa, però, quella sì, è già stata messa a repentaglio: si chiama reputazione ed è il patrimonio più prezioso che ogni persona possa portare con sé.

Parliamoci chiaro: Stefano Pioli è una persona educata, onesta, perbene. Lavoratore serio e studioso attento. Ha fatto bene in tante squadre (Lazio, Inter, MIlan), anche se ha vinto poco in rapporto alla loro forza. Il capolavoro dello scudetto, conquistato due anni fa, non può fargli da eterno salvacondotto.

A maggior ragione nella stagione in cui la proprietà ha sacrificato Paolo Maldini e Frederic Massara per dargli maggiore responsabilità e centralità. Non fosse andata così, probabilmente il campionato l’avrebbe cominciato un altro allenatore (Andrea Pirlo) e la campagna acquisti sarebbe stata completamente diversa.

Pioli ora non deve adontarsi se la maggioranza dei tifosi rossoneri gli addossa due record negativi (i cinque derby persi nello stesso anno solare e la sconfitta più rovinosa degli ultimi cinquant’anni), ma tenere i nervi saldi, ricreare fiducia nella squadra (siamo in tanti ad aver sostenuto che giocasse il miglior calcio d’Italia), lavorare, se possibile, con maggiore energia di prima. Questo Milan non vincerà lo scudetto, ma può costruirsi un percorso che gli regali due obiettivi: un posto nella prossima Champions, un buon cammino in questa. Qualificarsi in un girone tanto ostico è il primo passo per rivedere la luce.

La reputazione l'ha compromessa non con le sconfitte (o meglio, in parte anche con quelle), ma soprattutto per il comportamento da uomo di M. avuto nei confronti dei due ex dirigenti e poi per tutte le dichiarazioni deliranti nei post-partita.

È passato da una vergognosa dichiarazione post-partita di Champions "Fino al 7° minuto l'inter non è mai entrata nella nostra area di rigore" alle dichiarazioni post-partita di campionato "L'inter per i primi 4 minuti non ha toccato palla", per poi passare alla questione "niente scuse ai tifosi".

Da allenatore estremamente umile è passato nel giro di un solo anno ad allenatore ridicolo e spocchioso.
Il tatuaggio per il primo e unico trofeo conquistato in carriera deve aver incasinato la vita dei pochi neuroni che gli erano rimasti in zucca.
 

Lineker10

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Giancarlo Padovan a calciomercato.com:" Dopo la batosta nel derby, di due fatti sono sicuro: al Milan non basterà giocar bene e vincere contro il Newcastle per rialzarsi da una sconfitta tanto dolorosa; qualsiasi sia l’esito della gara con gli inglesi, Pioli non rischia nulla. Una cosa, però, quella sì, è già stata messa a repentaglio: si chiama reputazione ed è il patrimonio più prezioso che ogni persona possa portare con sé.

Parliamoci chiaro: Stefano Pioli è una persona educata, onesta, perbene. Lavoratore serio e studioso attento. Ha fatto bene in tante squadre (Lazio, Inter, MIlan), anche se ha vinto poco in rapporto alla loro forza. Il capolavoro dello scudetto, conquistato due anni fa, non può fargli da eterno salvacondotto.

A maggior ragione nella stagione in cui la proprietà ha sacrificato Paolo Maldini e Frederic Massara per dargli maggiore responsabilità e centralità. Non fosse andata così, probabilmente il campionato l’avrebbe cominciato un altro allenatore (Andrea Pirlo) e la campagna acquisti sarebbe stata completamente diversa.

Pioli ora non deve adontarsi se la maggioranza dei tifosi rossoneri gli addossa due record negativi (i cinque derby persi nello stesso anno solare e la sconfitta più rovinosa degli ultimi cinquant’anni), ma tenere i nervi saldi, ricreare fiducia nella squadra (siamo in tanti ad aver sostenuto che giocasse il miglior calcio d’Italia), lavorare, se possibile, con maggiore energia di prima. Questo Milan non vincerà lo scudetto, ma può costruirsi un percorso che gli regali due obiettivi: un posto nella prossima Champions, un buon cammino in questa. Qualificarsi in un girone tanto ostico è il primo passo per rivedere la luce.
Modalità ridimensionamento: ON.

Se non sbaglio si doveva vincere la seconda stella dopo un mercato appunto stellare... è bastato poco per cambiare idea insomma.

Comunque Padovano è gobbo fradicio, la sua opinione conta poco per me.
 
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Giancarlo Padovan a calciomercato.com:" Dopo la batosta nel derby, di due fatti sono sicuro: al Milan non basterà giocar bene e vincere contro il Newcastle per rialzarsi da una sconfitta tanto dolorosa; qualsiasi sia l’esito della gara con gli inglesi, Pioli non rischia nulla. Una cosa, però, quella sì, è già stata messa a repentaglio: si chiama reputazione ed è il patrimonio più prezioso che ogni persona possa portare con sé.

Parliamoci chiaro: Stefano Pioli è una persona educata, onesta, perbene. Lavoratore serio e studioso attento. Ha fatto bene in tante squadre (Lazio, Inter, MIlan), anche se ha vinto poco in rapporto alla loro forza. Il capolavoro dello scudetto, conquistato due anni fa, non può fargli da eterno salvacondotto.

A maggior ragione nella stagione in cui la proprietà ha sacrificato Paolo Maldini e Frederic Massara per dargli maggiore responsabilità e centralità. Non fosse andata così, probabilmente il campionato l’avrebbe cominciato un altro allenatore (Andrea Pirlo) e la campagna acquisti sarebbe stata completamente diversa.

Pioli ora non deve adontarsi se la maggioranza dei tifosi rossoneri gli addossa due record negativi (i cinque derby persi nello stesso anno solare e la sconfitta più rovinosa degli ultimi cinquant’anni), ma tenere i nervi saldi, ricreare fiducia nella squadra (siamo in tanti ad aver sostenuto che giocasse il miglior calcio d’Italia), lavorare, se possibile, con maggiore energia di prima. Questo Milan non vincerà lo scudetto, ma può costruirsi un percorso che gli regali due obiettivi: un posto nella prossima Champions, un buon cammino in questa. Qualificarsi in un girone tanto ostico è il primo passo per rivedere la luce.
Divertente che sia cominciato il sali-scendi dal carro.
Riflettete sulle parole del pre-stagione e sulle previsioni.

Non c' era alcun scudetto in carrozza, e nemmeno un disastro epocale.

Faremo bene, io sono abbastanza sereno.
 

evideon

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Giancarlo Padovan a calciomercato.com:" Dopo la batosta nel derby, di due fatti sono sicuro: al Milan non basterà giocar bene e vincere contro il Newcastle per rialzarsi da una sconfitta tanto dolorosa; qualsiasi sia l’esito della gara con gli inglesi, Pioli non rischia nulla. Una cosa, però, quella sì, è già stata messa a repentaglio: si chiama reputazione ed è il patrimonio più prezioso che ogni persona possa portare con sé.

Parliamoci chiaro: Stefano Pioli è una persona educata, onesta, perbene. Lavoratore serio e studioso attento. Ha fatto bene in tante squadre (Lazio, Inter, MIlan), anche se ha vinto poco in rapporto alla loro forza. Il capolavoro dello scudetto, conquistato due anni fa, non può fargli da eterno salvacondotto.

A maggior ragione nella stagione in cui la proprietà ha sacrificato Paolo Maldini e Frederic Massara per dargli maggiore responsabilità e centralità. Non fosse andata così, probabilmente il campionato l’avrebbe cominciato un altro allenatore (Andrea Pirlo) e la campagna acquisti sarebbe stata completamente diversa.

Pioli ora non deve adontarsi se la maggioranza dei tifosi rossoneri gli addossa due record negativi (i cinque derby persi nello stesso anno solare e la sconfitta più rovinosa degli ultimi cinquant’anni), ma tenere i nervi saldi, ricreare fiducia nella squadra (siamo in tanti ad aver sostenuto che giocasse il miglior calcio d’Italia), lavorare, se possibile, con maggiore energia di prima. Questo Milan non vincerà lo scudetto, ma può costruirsi un percorso che gli regali due obiettivi: un posto nella prossima Champions, un buon cammino in questa. Qualificarsi in un girone tanto ostico è il primo passo per rivedere la luce.
Per me sportivamente parlando Pioli è morto!
Si poteva anche perdere il derby ma NON 5 a 1!
Troppo grande e profonda la ferita per rimarginarsi.
Ai miei occhi ha annullato lo scudetto di 2 anni fa e neanche un eventuale altro successo lo riabiliterebbe ai miei occhi dopo questi 5 derby consecutivi di sconfitte e di nulla!
Per me ormai è fuori in assoluto!
Non si potrà mai più riabilitare ai miei occhi!
Stero vada via dal Milan al più presto, in un modo o nell'altro ma vada via, il suo tempo è finito!
 
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Giancarlo Padovan a calciomercato.com:" Dopo la batosta nel derby, di due fatti sono sicuro: al Milan non basterà giocar bene e vincere contro il Newcastle per rialzarsi da una sconfitta tanto dolorosa; qualsiasi sia l’esito della gara con gli inglesi, Pioli non rischia nulla. Una cosa, però, quella sì, è già stata messa a repentaglio: si chiama reputazione ed è il patrimonio più prezioso che ogni persona possa portare con sé.

Parliamoci chiaro: Stefano Pioli è una persona educata, onesta, perbene. Lavoratore serio e studioso attento. Ha fatto bene in tante squadre (Lazio, Inter, MIlan), anche se ha vinto poco in rapporto alla loro forza. Il capolavoro dello scudetto, conquistato due anni fa, non può fargli da eterno salvacondotto.

A maggior ragione nella stagione in cui la proprietà ha sacrificato Paolo Maldini e Frederic Massara per dargli maggiore responsabilità e centralità. Non fosse andata così, probabilmente il campionato l’avrebbe cominciato un altro allenatore (Andrea Pirlo) e la campagna acquisti sarebbe stata completamente diversa.

Pioli ora non deve adontarsi se la maggioranza dei tifosi rossoneri gli addossa due record negativi (i cinque derby persi nello stesso anno solare e la sconfitta più rovinosa degli ultimi cinquant’anni), ma tenere i nervi saldi, ricreare fiducia nella squadra (siamo in tanti ad aver sostenuto che giocasse il miglior calcio d’Italia), lavorare, se possibile, con maggiore energia di prima. Questo Milan non vincerà lo scudetto, ma può costruirsi un percorso che gli regali due obiettivi: un posto nella prossima Champions, un buon cammino in questa. Qualificarsi in un girone tanto ostico è il primo passo per rivedere la luce.
Questo è maligno e cattivo, oltre che acerrimo nemico.
Sarebbe opportuno non leggerlo o far il contrario di quel che dice.
 

Lo Gnu

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Giancarlo Padovan a calciomercato.com:" Dopo la batosta nel derby, di due fatti sono sicuro: al Milan non basterà giocar bene e vincere contro il Newcastle per rialzarsi da una sconfitta tanto dolorosa; qualsiasi sia l’esito della gara con gli inglesi, Pioli non rischia nulla. Una cosa, però, quella sì, è già stata messa a repentaglio: si chiama reputazione ed è il patrimonio più prezioso che ogni persona possa portare con sé.

Parliamoci chiaro: Stefano Pioli è una persona educata, onesta, perbene. Lavoratore serio e studioso attento. Ha fatto bene in tante squadre (Lazio, Inter, MIlan), anche se ha vinto poco in rapporto alla loro forza. Il capolavoro dello scudetto, conquistato due anni fa, non può fargli da eterno salvacondotto.

A maggior ragione nella stagione in cui la proprietà ha sacrificato Paolo Maldini e Frederic Massara per dargli maggiore responsabilità e centralità. Non fosse andata così, probabilmente il campionato l’avrebbe cominciato un altro allenatore (Andrea Pirlo) e la campagna acquisti sarebbe stata completamente diversa.

Pioli ora non deve adontarsi se la maggioranza dei tifosi rossoneri gli addossa due record negativi (i cinque derby persi nello stesso anno solare e la sconfitta più rovinosa degli ultimi cinquant’anni), ma tenere i nervi saldi, ricreare fiducia nella squadra (siamo in tanti ad aver sostenuto che giocasse il miglior calcio d’Italia), lavorare, se possibile, con maggiore energia di prima. Questo Milan non vincerà lo scudetto, ma può costruirsi un percorso che gli regali due obiettivi: un posto nella prossima Champions, un buon cammino in questa. Qualificarsi in un girone tanto ostico è il primo passo per rivedere la luce.
Eh no, facile così.
Hai speso più di 100 solo per riqualificarti da capo in Champions?
No. Dopo tutta la spesa effettuata, se non vinci lo scudo, hai fallito.
 

Michelons

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Eh no, facile così.
Hai speso più di 100 solo per riqualificarti da capo in Champions?
No. Dopo tutta la spesa effettuata, se non vinci lo scudo, hai fallito.
Abbiamo cambiato troppo, io credo che sia più giusto dire che siamo obbligati l’anno prossimo a vincere lo scudo quando tutti i giocatori saranno rodati
 

Davidoff

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Abbiamo cambiato troppo, io credo che sia più giusto dire che siamo obbligati l’anno prossimo a vincere lo scudo quando tutti i giocatori saranno rodati
Invece dovevamo cambiare ancora di più visto che ci mancano ancora punta, centrocampista centrale e terzino destro. Le lacune sono rimaste quelle, poi la tattica suicida del genio in panchina fa il resto.
 
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