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Franco Ordine dal Il Giornale sui problemi del Milan:"Chi immagina che il recupero di Tomori in difesa, da solo, possa
riportare il Milan al suo precedente splendore e rimetterlo così in viaggio dopo le due brusche soste, commette probabilmente un errore. È vero: la difesa (8 gol incassati in tre partite) tra derby, Firenze e Sassuolo è diventata l’anello debole di Pioli, costretto in
qualche caso a scelte dettate dall’emergenza infortuni (Maignan, Calabria, Tomori, Theo Hernandez squalificato) ma non è certo l’unico deficit registrato durante le ultime tre esibizioni (1 punto appena conquistato nei tre turni di cui sopra). A leggere taluni numeri,
riferiti ai gol fatti e al rendimento di alcuni esponenti di prima fila, risiedono altrove le preoccupazioni di StefanoPioli. A cominciare da un
elementare confronto: Diaz e Theo Hernandez, reduci dal covid, più Saelemaekers non sono ancora tornati al picco della precedente stagione. Non solo. I centrocampisti hanno una produzione in fase offensiva molto al di sotto delle attese: Kessiè è fermo ai 2 rigori
eseguiti, Tonali alla punizione col Cagliari, Bennacer all’isolata impresa balistica di Bologna, Bakayoko ha giocato pochissimo e con il Sassuolo è stato bocciato da critica e tifosi. Spietato, in tal senso, il confronto con i colleghi di Inter e Napoli, concorrenti con
l’Atalanta della sfida scudetto. Se il peso dell’attacco dovesse finire, inevitabilmente, sulle spalle di Ibra o di Leao, è evidente che i conti non tornerebbero facilmente anche perché nel frattempo Rebic è fermo ai box, al pari di Giroud e di Castillejo mentre il recupero
di Pellegri non ha ancora aggiunto all’artiglieria rossonera nessun proiettile.Solo Daniel Maldini vanta, col colpo di testa decisivo a Spezia, una contabilità in attivo. Dietro queste cifre, c’è poi il motivo di fondo che ha reso Pioli di cattivo umore domenica sera e fatto scattare l’allarme. Quello che più conta è lo spirito autentico che il nuovo e giovane Milan deve ritrovare in poche ore insieme con le
motivazioni feroci, al cospetto di un carissimo amico, specialista del gol e protagonista dei successi internazionali, come Shevchenko".
riportare il Milan al suo precedente splendore e rimetterlo così in viaggio dopo le due brusche soste, commette probabilmente un errore. È vero: la difesa (8 gol incassati in tre partite) tra derby, Firenze e Sassuolo è diventata l’anello debole di Pioli, costretto in
qualche caso a scelte dettate dall’emergenza infortuni (Maignan, Calabria, Tomori, Theo Hernandez squalificato) ma non è certo l’unico deficit registrato durante le ultime tre esibizioni (1 punto appena conquistato nei tre turni di cui sopra). A leggere taluni numeri,
riferiti ai gol fatti e al rendimento di alcuni esponenti di prima fila, risiedono altrove le preoccupazioni di StefanoPioli. A cominciare da un
elementare confronto: Diaz e Theo Hernandez, reduci dal covid, più Saelemaekers non sono ancora tornati al picco della precedente stagione. Non solo. I centrocampisti hanno una produzione in fase offensiva molto al di sotto delle attese: Kessiè è fermo ai 2 rigori
eseguiti, Tonali alla punizione col Cagliari, Bennacer all’isolata impresa balistica di Bologna, Bakayoko ha giocato pochissimo e con il Sassuolo è stato bocciato da critica e tifosi. Spietato, in tal senso, il confronto con i colleghi di Inter e Napoli, concorrenti con
l’Atalanta della sfida scudetto. Se il peso dell’attacco dovesse finire, inevitabilmente, sulle spalle di Ibra o di Leao, è evidente che i conti non tornerebbero facilmente anche perché nel frattempo Rebic è fermo ai box, al pari di Giroud e di Castillejo mentre il recupero
di Pellegri non ha ancora aggiunto all’artiglieria rossonera nessun proiettile.Solo Daniel Maldini vanta, col colpo di testa decisivo a Spezia, una contabilità in attivo. Dietro queste cifre, c’è poi il motivo di fondo che ha reso Pioli di cattivo umore domenica sera e fatto scattare l’allarme. Quello che più conta è lo spirito autentico che il nuovo e giovane Milan deve ritrovare in poche ore insieme con le
motivazioni feroci, al cospetto di un carissimo amico, specialista del gol e protagonista dei successi internazionali, come Shevchenko".