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Franco Ordine dal CorSport in edicola sul calendario del Milan e sulle vecchie cattive abitudini azzerate da Allegri:
C’è una spiegazione pubblica e una didascalica al nervosismo tradito da Allegri alla fine di Juve-Milan. Qualche minuto prima della chiusura del match ha intimato alla sua panchina: «Che nessuno fiati dopo!». Max, rispetto a tutti gli altri abitanti di casa Milan che guardano sempre all’oggi e non al dopodomani, ha sulla propria pelle l’esperienza necessaria per capire che i 5 punti (tra Cremonese e Juve) smarriti per strada durante le prime giornate di campionato sono un lusso che il suo Milan non può permettersi. La spiegazione è molto elementare, a condizione però di dare un’occhiata agli intrecci e ai viaggi imposti dal calendario che da poche ore è stato pubblicato. Sul conto del Milan, gli osservatori superficiali, oggi ripetono il luogo comune: «è comodo giocare una partita a settimana….!». Fosse vero, amen. Ma non è così. Perché tra dicembre, gennaio e febbraio, cominciano le montagne russe per i rossoneri che - non dimentichiamolo mai - hanno una rosa molto ridotta (19 giocatori di movimento) per l’assenza di coppe e la necessità di ridurre il monte-stipendi in bilancio in assenza del reddito Champions.
A fine anno (4 dicembre) si comincia con l’ottavo - sfida secca - di Coppa Italia all’Olimpico contro la Lazio e si prosegue con il viaggio in Arabia per disputare la Supercoppa d’Italia in programma a Ryad dal 18 (Milan-Napoli) al 22 dicembre (data fissata per l’eventuale finale). Nel frattempo in campionato i rossoneri devono “saltare” il viaggio a Como il cui recupero è stato fissato per giovedì 15 gennaio 2026 tra Fiorentina-Milan dell’11 gennaio e Milan-Lecce del 18 gennaio. A completamento dello scenario ecco che spunta infine il viaggio a Perth, in Australia, dall’altra parte del mondo, fissato per il 9 febbraio con orario ancora stabilire. Pensate per caso che sia una passeggiata di salute? Pensate che non sia paragonabile agli appuntamenti di Champions che nel frattempo le rivali del Milan (Napoli, Inter, Juve e Atalanta) dovranno affrontare? Per questo motivo Allegri continua a ripetere ai suoi che disperdere per strada, come le molliche di pane di Pollicino, i 5 punti tra Cremonese e Juventus, sia un peccato mortale del quale si potrebbe pagare il conto salato a marzo quando Max ha dato appuntamento per capire a che punto si ritroveranno la ricostruzione del Milan e la sua classifica. Sotto sotto è anche un modo per far capire non certo agli ultimi arrivati (Modric e Rabiot; ndr) ma ai reduci del vecchio Milan quale dev’essere lo spirito del Milan.
Molte cattive abitudini del recente passato sono state già cancellate a Milanello. Per esempio nessuno più arriva in ritardo agli allenamenti. Per esempio Mike Maignan, dimagrito durante la preparazione estiva, è rimasto nel peso forma e la reattività mostrata sulla giravolta di Gatti ne è plastica conferma. Eppure non basta ancora se si vuole fare molta strada.
C’è una spiegazione pubblica e una didascalica al nervosismo tradito da Allegri alla fine di Juve-Milan. Qualche minuto prima della chiusura del match ha intimato alla sua panchina: «Che nessuno fiati dopo!». Max, rispetto a tutti gli altri abitanti di casa Milan che guardano sempre all’oggi e non al dopodomani, ha sulla propria pelle l’esperienza necessaria per capire che i 5 punti (tra Cremonese e Juve) smarriti per strada durante le prime giornate di campionato sono un lusso che il suo Milan non può permettersi. La spiegazione è molto elementare, a condizione però di dare un’occhiata agli intrecci e ai viaggi imposti dal calendario che da poche ore è stato pubblicato. Sul conto del Milan, gli osservatori superficiali, oggi ripetono il luogo comune: «è comodo giocare una partita a settimana….!». Fosse vero, amen. Ma non è così. Perché tra dicembre, gennaio e febbraio, cominciano le montagne russe per i rossoneri che - non dimentichiamolo mai - hanno una rosa molto ridotta (19 giocatori di movimento) per l’assenza di coppe e la necessità di ridurre il monte-stipendi in bilancio in assenza del reddito Champions.
A fine anno (4 dicembre) si comincia con l’ottavo - sfida secca - di Coppa Italia all’Olimpico contro la Lazio e si prosegue con il viaggio in Arabia per disputare la Supercoppa d’Italia in programma a Ryad dal 18 (Milan-Napoli) al 22 dicembre (data fissata per l’eventuale finale). Nel frattempo in campionato i rossoneri devono “saltare” il viaggio a Como il cui recupero è stato fissato per giovedì 15 gennaio 2026 tra Fiorentina-Milan dell’11 gennaio e Milan-Lecce del 18 gennaio. A completamento dello scenario ecco che spunta infine il viaggio a Perth, in Australia, dall’altra parte del mondo, fissato per il 9 febbraio con orario ancora stabilire. Pensate per caso che sia una passeggiata di salute? Pensate che non sia paragonabile agli appuntamenti di Champions che nel frattempo le rivali del Milan (Napoli, Inter, Juve e Atalanta) dovranno affrontare? Per questo motivo Allegri continua a ripetere ai suoi che disperdere per strada, come le molliche di pane di Pollicino, i 5 punti tra Cremonese e Juventus, sia un peccato mortale del quale si potrebbe pagare il conto salato a marzo quando Max ha dato appuntamento per capire a che punto si ritroveranno la ricostruzione del Milan e la sua classifica. Sotto sotto è anche un modo per far capire non certo agli ultimi arrivati (Modric e Rabiot; ndr) ma ai reduci del vecchio Milan quale dev’essere lo spirito del Milan.
Molte cattive abitudini del recente passato sono state già cancellate a Milanello. Per esempio nessuno più arriva in ritardo agli allenamenti. Per esempio Mike Maignan, dimagrito durante la preparazione estiva, è rimasto nel peso forma e la reattività mostrata sulla giravolta di Gatti ne è plastica conferma. Eppure non basta ancora se si vuole fare molta strada.
