Ordine:"Milan senza identità. O attacca o difende".

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Franco Ordine da Il Giornale in edicola sul Milan

"Chi chiedesse una foto attendibilissima sullo stato attuale del Milan non può che rileggere la lucida analisi di Fofana. Ha dettato il francese: «Le partite arrivano e ogni volta dobbiamo aggiustare un nuovo problema». Spiega in modo chiaro il difetto originario di questo Milan targato Fonseca: non ha una identità calcistica scolpita né riesce a guadagnare un equilibrio complessivo tra fase difensiva e offensiva. O mette sotto il rivale, come accadde con Inter e Real Madrid, oppure è in grado di subire 3 gol dal Cagliari. E ancora: se si preoccupa, come contro la Juve, di blindare la chiacchierata difesa, non riesce a esprimere nient’altro che uno scheletrico zero in fase offensiva. E così la distanza dalle zone alte della classifica aumenta, si moltiplica la sfiducia del pubblico spazientito dalla doppia occasione persa con la Juve (quando potrà affrontarla priva di 5 titolarissimi) e si riduce in modo progressivo il credito del club nei confronti del tecnico portoghese scelto - vale sempre la pena ripeterlo - contro tutti i pronostici e i suggerimenti di critica e piazza. La linea di confine è ora fissata appena più in là, al 6 dicembre, serata dedicata ad Atalanta-Milan, una sfida il cui esito può decidere definitivamente il destino di questo Milan che ha solo, al momento, da rincorrere il potenziale sbarco nei play-off di Champions attraverso le prossime due sfide (Bratislava e Stella Rossa). Non convince nemmeno la comunicazione adottata da Fonseca dopo la Juve di cui ha elogiato i numeri della super difesa (minor numero di occasioni da gol lasciate, minor numero di tiri subiti). Quando dice «lo scudetto è ancora possibile» mente a sé stesso oltre che al pubblico e non può certo servirgli per ricacciare indietro le critiche al suo lavoro l’osservazione secondo cui ha scelto lo stesso schieramento di Madrid. Non si discutono più gli uomini: qui si discute il piano partita. Mai visto, nemmeno nel recente passato, un Milan così scheletrico dal punto di vista offensivo pur disponendo di Leao, Morata, Reijnders e nel finale (tardi) anche Pulisic.


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Franco Ordine da Il Giornale in edicola sul Milan

"Chi chiedesse una foto attendibilissima sullo stato attuale del Milan non può che rileggere la lucida analisi di Fofana. Ha dettato il francese: «Le partite arrivano e ogni volta dobbiamo aggiustare un nuovo problema». Spiega in modo chiaro il difetto originario di questo Milan targato Fonseca: non ha una identità calcistica scolpita né riesce a guadagnare un equilibrio complessivo tra fase difensiva e offensiva. O mette sotto il rivale, come accadde con Inter e Real Madrid, oppure è in grado di subire 3 gol dal Cagliari. E ancora: se si preoccupa, come contro la Juve, di blindare la chiacchierata difesa, non riesce a esprimere nient’altro che uno scheletrico zero in fase offensiva. E così la distanza dalle zone alte della classifica aumenta, si moltiplica la sfiducia del pubblico spazientito dalla doppia occasione persa con la Juve (quando potrà affrontarla priva di 5 titolarissimi) e si riduce in modo progressivo il credito del club nei confronti del tecnico portoghese scelto - vale sempre la pena ripeterlo - contro tutti i pronostici e i suggerimenti di critica e piazza. La linea di confine è ora fissata appena più in là, al 6 dicembre, serata dedicata ad Atalanta-Milan, una sfida il cui esito può decidere definitivamente il destino di questo Milan che ha solo, al momento, da rincorrere il potenziale sbarco nei play-off di Champions attraverso le prossime due sfide (Bratislava e Stella Rossa). Non convince nemmeno la comunicazione adottata da Fonseca dopo la Juve di cui ha elogiato i numeri della super difesa (minor numero di occasioni da gol lasciate, minor numero di tiri subiti). Quando dice «lo scudetto è ancora possibile» mente a sé stesso oltre che al pubblico e non può certo servirgli per ricacciare indietro le critiche al suo lavoro l’osservazione secondo cui ha scelto lo stesso schieramento di Madrid. Non si discutono più gli uomini: qui si discute il piano partita. Mai visto, nemmeno nel recente passato, un Milan così scheletrico dal punto di vista offensivo pur disponendo di Leao, Morata, Reijnders e nel finale (tardi) anche Pulisic.


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Il calcio comunque è davvero materia a sè, vorrei far notare che questo 0-0 porta punti quanto il 4-4 di inter-juve, con la differenza che forse per noi oggi è meglio far pari a rete inviolate che prenderne 4 pur facendone 4 nella nostra vana ricerca degli equlibri.

La juve tatticamente è un osso durissimo perchè motta sta costruendo il suo palazzo dalla fondamenta e lo sta facendo al netto di gravi perdite , vedi bremer.

Fofana nel post - gara è stato disarmante nella sua schiettezza ma anche lucido quando ha detto che se avessimo preso gol sarebbe finita 0-1.

Quali sono quindi le nostre colpe tecnico -tattiche ?
Non essere riusciti a cambiare spartito?
Non esser riusciti a canalizzare la nostra qualità?

Per me ha semplicemente vinto la paura, fonseca questa partita voleva innanzitutto non perderla e poi forse vincerla.
E' stata una scelta.

Tutto sommato non ha tutti i torti quando dice che i punti da prendere erano altri.
Non è una giustificazione la mia ma una constatazione.
Forse milan-juve ci ha detto che sono finiti gli esperimenti, la vera notizia potrebbe esser nascosta dallo scialbo 0-0.
 

kipstar

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c'è un problema di fondo secondo me. E risiede tra la squadra e l'allenatore. In quanti nel roster credono di poter vincere lo scudetto ? in quanti credono che questo allenatore possa vincere le coppe e i campionati ? in quanti sentono lo scetticismo che c'è intorno alla squadra ? In quanti pensano che la tattica proposta sia vantaggiosa ?

I giocatori nel complesso non hanno la sensazione di poter vincere. Non hanno la convinzione di essere una squadra forte. con i propri problemi ovviamente.....ma non ditemi che questa squadra non potrebbe essere nel gruppone pure lei.....ci potrebbe stare.....eppure non c'è.

Vai a Madrid e vinci e la fortuna è con te....e poi vai cagliari e becchi 5 gol....

Per me è così. deve cambiare questo prima di tutto. E poi parliamo del resto.....


IMHO
 

Fiume in piena

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c'è un problema di fondo secondo me. E risiede tra la squadra e l'allenatore. In quanti nel roster credono di poter vincere lo scudetto ? in quanti credono che questo allenatore possa vincere le coppe e i campionati ? in quanti sentono lo scetticismo che c'è intorno alla squadra ? In quanti pensano che la tattica proposta sia vantaggiosa ?

I giocatori nel complesso non hanno la sensazione di poter vincere. Non hanno la convinzione di essere una squadra forte. con i propri problemi ovviamente.....ma non ditemi che questa squadra non potrebbe essere nel gruppone pure lei.....ci potrebbe stare.....eppure non c'è.

Vai a Madrid e vinci e la fortuna è con te....e poi vai cagliari e becchi 5 gol....

Per me è così. deve cambiare questo prima di tutto. E poi parliamo del resto.....


IMHO

Il problema parte dagli Stati Uniti, col tuo proprietario che asserisce, ogni volta, quanto vincere sia secondario
Si riflette in società, con mercati fatti in qualche modo e la non presenza agli allenamenti, vicino a squadra e mister
Poi c'è l'allenatore, che cerca di imporre i propri schemi, ma è limitato e, secondo me, oltre a non essere seguito, non è neanche rispettato
La squadra, tolta 3/4 elementi, è davvero mediocre. Quando (soprattutto i leader tecnici) hanno voglia si assistono a partite tipo derby, Madrid o il 4-0 (in mezz'ora) contro il Venezia, altrimenti arrivano partite scabrose come Parma, Firenze e Cagliari
Ma se il proprietario ti dice che vincere non è importante e il presidente è un personaggio disinteressato a tutto ciò che è Milan, anche per i giocatori (per quanto lautamente stipendiati) è difficile trovare stimoli.
 
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