Ordine:"Ibra in Canada, vuoto di potere. La sua assenza...".

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
218,081
Reaction score
34,996
Franco Ordine dal CorSport in edicola: Ibra, il potere dell'assenza. L'uomo di punta del club è sparito. Polemiche. Out per impegni extra Milan: ecco come si è scatenato il caos sul ruolo e sul “peso” di Zlatan, unico e vero riferimento tecnico. Ibra ha lasciato da quasi due settimane Milano, l’Italia e il Milan per un impegno (in Canada) “preso in precedenza” rispetto al contratto con RedBird secondo la vulgata ufficiale, è diventato quasi indispensabile per dare conto di quello che - durante la sosta per le Nazionali - è avvenuto a Milanello e dintorni.

In tanti si interrogano sul suo ruolo. Ibra è quello che si è presentato in conferenza stampa da solo per annunciare la scelta di Fonseca e la rinuncia a Conte; Ibra è quello che ha via via presentato tutti i nuovi acquisti (tranne Abraham che aveva al suo fianco Furlani); Ibra è quello che ha risposto per le rime al tecnico quando ha marcato il potere del club facendo sapere che «il mercato chiude quando lo dico io»; Ibra è sempre quello che dopo il disastro di Parma è corso a Milanello con Cardinale (rimasto a discutere con il tecnico) e ha voluto entrare, sempre da solo, nello spogliatoio per parlare con i calciatori. Sorvoliamo sulle altre scelte da lui firmate: Bonera tecnico di Milan futuro, nuovo ds americano della seconda squadra, con Abate in rotta che ha lasciato la Primavera e si è accasato a Terni (dicono per incomprensioni sull’utilizzo del fi glio di Zlatan). Poche storie, allora: Ibra ha pieni poteri sull’area tecnica. Per tutti questi motivi la sua assenza da Milanello, senza tra l’altro alcuna comunicazione social (tranne per un accordo commerciale americano) ha fatto molto rumore. Sarebbe stato utilissimo averlo in tribuna all’Olimpico per la nota vicenda del cooling break con Theo e Leao, ai quali ha successivamente parlato al telefono. E forse ancora più preziosa sarebbe stata la presenza “protettiva” nei confronti di Fonseca che è alle prime settimane di Milan circondato da un pessimismo coscmico. Il tecnico portoghese, per esempio, durante l’ultimo vertice a Lissone con il designatore degli arbitri Rocchi per illustrare l’utilizzo del Var, è stato visto in disparte mentre gli altri suoi colleghi facevano capannello.

Ancora: mercoledì a Milano Sky ha presentato il nuovo palinsesto della prossima Champions, erano rappresentate 4 delle 5 sorelle italiane tranne il Milan (via Ibra, Furlani a Londra, non si nemmeno il presidente Scaroni). È anche vero che tutto il polverone su Ibra è stato ingigantito dai deprimenti risultati: 2 punti in 3 partite rappresentano qualcosa più di un segnale allarmante, specie per i disguidi tattici. E aver incrociato i nazionali al ritorno dalla Nations, averne sondato umori e chiesto news sulla condizione fi sica poteva diventare argomento utile per il suo ruolo di supervisore. Rievocando le abitudini del miglior Milan capelliano, collezionista di scudetti e finali Champions, Mario Ielpo ha ricordato che «a quei tempi l’unico sempre presente a Milanello era Silvano Ramaccioni» ma si trattava di un altro Milan, molto strutturato, con Capello perfettamente integrato nello schema societario e con Galliani che marcava il territorio tutti i giorni. In questo scenario, alla vigilia di una settimana di fuoco (Venezia, Liverpool e derby) la presenza - caso oppure gesto consapevole - sia all’Olimpico che sabato col Venezia è quella di Gerry Cardinale, il proprietario sempre più cosciente di quello che funziona e non funziona nella vita del club.


ibrahimovic-milan-ordine-741x486.jpg
 

malos

Senior Member
Registrato
29 Agosto 2014
Messaggi
8,359
Reaction score
3,027
Franco Ordine dal CorSport in edicola: Ibra, il potere dell'assenza. L'uomo di punta del club è sparito. Polemiche. Out per impegni extra Milan: ecco come si è scatenato il caos sul ruolo e sul “peso” di Zlatan, unico e vero riferimento tecnico. Ibra ha lasciato da quasi due settimane Milano, l’Italia e il Milan per un impegno (in Canada) “preso in precedenza” rispetto al contratto con RedBird secondo la vulgata ufficiale, è diventato quasi indispensabile per dare conto di quello che - durante la sosta per le Nazionali - è avvenuto a Milanello e dintorni.

In tanti si interrogano sul suo ruolo. Ibra è quello che si è presentato in conferenza stampa da solo per annunciare la scelta di Fonseca e la rinuncia a Conte; Ibra è quello che ha via via presentato tutti i nuovi acquisti (tranne Abraham che aveva al suo fianco Furlani); Ibra è quello che ha risposto per le rime al tecnico quando ha marcato il potere del club facendo sapere che «il mercato chiude quando lo dico io»; Ibra è sempre quello che dopo il disastro di Parma è corso a Milanello con Cardinale (rimasto a discutere con il tecnico) e ha voluto entrare, sempre da solo, nello spogliatoio per parlare con i calciatori. Sorvoliamo sulle altre scelte da lui firmate: Bonera tecnico di Milan futuro, nuovo ds americano della seconda squadra, con Abate in rotta che ha lasciato la Primavera e si è accasato a Terni (dicono per incomprensioni sull’utilizzo del fi glio di Zlatan). Poche storie, allora: Ibra ha pieni poteri sull’area tecnica. Per tutti questi motivi la sua assenza da Milanello, senza tra l’altro alcuna comunicazione social (tranne per un accordo commerciale americano) ha fatto molto rumore. Sarebbe stato utilissimo averlo in tribuna all’Olimpico per la nota vicenda del cooling break con Theo e Leao, ai quali ha successivamente parlato al telefono. E forse ancora più preziosa sarebbe stata la presenza “protettiva” nei confronti di Fonseca che è alle prime settimane di Milan circondato da un pessimismo coscmico. Il tecnico portoghese, per esempio, durante l’ultimo vertice a Lissone con il designatore degli arbitri Rocchi per illustrare l’utilizzo del Var, è stato visto in disparte mentre gli altri suoi colleghi facevano capannello.

Ancora: mercoledì a Milano Sky ha presentato il nuovo palinsesto della prossima Champions, erano rappresentate 4 delle 5 sorelle italiane tranne il Milan (via Ibra, Furlani a Londra, non si nemmeno il presidente Scaroni). È anche vero che tutto il polverone su Ibra è stato ingigantito dai deprimenti risultati: 2 punti in 3 partite rappresentano qualcosa più di un segnale allarmante, specie per i disguidi tattici. E aver incrociato i nazionali al ritorno dalla Nations, averne sondato umori e chiesto news sulla condizione fi sica poteva diventare argomento utile per il suo ruolo di supervisore. Rievocando le abitudini del miglior Milan capelliano, collezionista di scudetti e finali Champions, Mario Ielpo ha ricordato che «a quei tempi l’unico sempre presente a Milanello era Silvano Ramaccioni» ma si trattava di un altro Milan, molto strutturato, con Capello perfettamente integrato nello schema societario e con Galliani che marcava il territorio tutti i giorni. In questo scenario, alla vigilia di una settimana di fuoco (Venezia, Liverpool e derby) la presenza - caso oppure gesto consapevole - sia all’Olimpico che sabato col Venezia è quella di Gerry Cardinale, il proprietario sempre più cosciente di quello che funziona e non funziona nella vita del club.


ibrahimovic-milan-ordine-741x486.jpg
Ma come caro agli Ordini prima la scusa era che dovevano sistemare le nefandezze billoballo e origi causate dal disastroso Maldini quindi non c'era il tempo di stare vicino la squadra, e ora?

Il peggiore zoomato... e di gran lunga.
 

kipstar

Senior Member
Registrato
14 Luglio 2016
Messaggi
16,155
Reaction score
1,777
eh si eh.....è tutta colpa di Ibra che non c'è!!! Cattivone Ibra!!! ma dai......
Lui ha il suo ruolo e il suo personaggio. lo si sa.....la realtà è che di tutto sto circo se la squadra avesse iniziato bene non gliene sarebbe importato a nessuno....

IMHO
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
218,081
Reaction score
34,996
Franco Ordine dal CorSport in edicola: Ibra, il potere dell'assenza. L'uomo di punta del club è sparito. Polemiche. Out per impegni extra Milan: ecco come si è scatenato il caos sul ruolo e sul “peso” di Zlatan, unico e vero riferimento tecnico. Ibra ha lasciato da quasi due settimane Milano, l’Italia e il Milan per un impegno (in Canada) “preso in precedenza” rispetto al contratto con RedBird secondo la vulgata ufficiale, è diventato quasi indispensabile per dare conto di quello che - durante la sosta per le Nazionali - è avvenuto a Milanello e dintorni.

In tanti si interrogano sul suo ruolo. Ibra è quello che si è presentato in conferenza stampa da solo per annunciare la scelta di Fonseca e la rinuncia a Conte; Ibra è quello che ha via via presentato tutti i nuovi acquisti (tranne Abraham che aveva al suo fianco Furlani); Ibra è quello che ha risposto per le rime al tecnico quando ha marcato il potere del club facendo sapere che «il mercato chiude quando lo dico io»; Ibra è sempre quello che dopo il disastro di Parma è corso a Milanello con Cardinale (rimasto a discutere con il tecnico) e ha voluto entrare, sempre da solo, nello spogliatoio per parlare con i calciatori. Sorvoliamo sulle altre scelte da lui firmate: Bonera tecnico di Milan futuro, nuovo ds americano della seconda squadra, con Abate in rotta che ha lasciato la Primavera e si è accasato a Terni (dicono per incomprensioni sull’utilizzo del fi glio di Zlatan). Poche storie, allora: Ibra ha pieni poteri sull’area tecnica. Per tutti questi motivi la sua assenza da Milanello, senza tra l’altro alcuna comunicazione social (tranne per un accordo commerciale americano) ha fatto molto rumore. Sarebbe stato utilissimo averlo in tribuna all’Olimpico per la nota vicenda del cooling break con Theo e Leao, ai quali ha successivamente parlato al telefono. E forse ancora più preziosa sarebbe stata la presenza “protettiva” nei confronti di Fonseca che è alle prime settimane di Milan circondato da un pessimismo coscmico. Il tecnico portoghese, per esempio, durante l’ultimo vertice a Lissone con il designatore degli arbitri Rocchi per illustrare l’utilizzo del Var, è stato visto in disparte mentre gli altri suoi colleghi facevano capannello.

Ancora: mercoledì a Milano Sky ha presentato il nuovo palinsesto della prossima Champions, erano rappresentate 4 delle 5 sorelle italiane tranne il Milan (via Ibra, Furlani a Londra, non si nemmeno il presidente Scaroni). È anche vero che tutto il polverone su Ibra è stato ingigantito dai deprimenti risultati: 2 punti in 3 partite rappresentano qualcosa più di un segnale allarmante, specie per i disguidi tattici. E aver incrociato i nazionali al ritorno dalla Nations, averne sondato umori e chiesto news sulla condizione fi sica poteva diventare argomento utile per il suo ruolo di supervisore. Rievocando le abitudini del miglior Milan capelliano, collezionista di scudetti e finali Champions, Mario Ielpo ha ricordato che «a quei tempi l’unico sempre presente a Milanello era Silvano Ramaccioni» ma si trattava di un altro Milan, molto strutturato, con Capello perfettamente integrato nello schema societario e con Galliani che marcava il territorio tutti i giorni. In questo scenario, alla vigilia di una settimana di fuoco (Venezia, Liverpool e derby) la presenza - caso oppure gesto consapevole - sia all’Olimpico che sabato col Venezia è quella di Gerry Cardinale, il proprietario sempre più cosciente di quello che funziona e non funziona nella vita del club.
.
 

Zenos

Senior Member
Registrato
30 Agosto 2012
Messaggi
24,573
Reaction score
13,499
Ed anche qui siamo arrivati a ciò che abbiamo profetizzato da tempo: Ibra nuovo capro espiatorio di tutti i fallimenti (molto ben pagato...). E Paperino se la gode...
Disastri su disastri ma Furlani non paga mai.
È lui a capo della cupola,imho anche sopra Cardinale,messo li da Elliot per "controllare"l asset.
E sono sicuro che nell'inchiesta aperta proprio mentre si avvicinavano gli arabi, c'è il suo zampino.
 

Lineker10

Senior Member
Registrato
20 Giugno 2017
Messaggi
29,062
Reaction score
14,315
Ed anche qui siamo arrivati a ciò che abbiamo profetizzato da tempo: Ibra nuovo capro espiatorio di tutti i fallimenti (molto ben pagato...). E Paperino se la gode...
Già come sempre. Sono veramente prevedibili, basta togliersi il prosciutto dagli occhi.
 
Registrato
11 Aprile 2016
Messaggi
62,616
Reaction score
29,053
Franco Ordine dal CorSport in edicola: Ibra, il potere dell'assenza. L'uomo di punta del club è sparito. Polemiche. Out per impegni extra Milan: ecco come si è scatenato il caos sul ruolo e sul “peso” di Zlatan, unico e vero riferimento tecnico. Ibra ha lasciato da quasi due settimane Milano, l’Italia e il Milan per un impegno (in Canada) “preso in precedenza” rispetto al contratto con RedBird secondo la vulgata ufficiale, è diventato quasi indispensabile per dare conto di quello che - durante la sosta per le Nazionali - è avvenuto a Milanello e dintorni.

In tanti si interrogano sul suo ruolo. Ibra è quello che si è presentato in conferenza stampa da solo per annunciare la scelta di Fonseca e la rinuncia a Conte; Ibra è quello che ha via via presentato tutti i nuovi acquisti (tranne Abraham che aveva al suo fianco Furlani); Ibra è quello che ha risposto per le rime al tecnico quando ha marcato il potere del club facendo sapere che «il mercato chiude quando lo dico io»; Ibra è sempre quello che dopo il disastro di Parma è corso a Milanello con Cardinale (rimasto a discutere con il tecnico) e ha voluto entrare, sempre da solo, nello spogliatoio per parlare con i calciatori. Sorvoliamo sulle altre scelte da lui firmate: Bonera tecnico di Milan futuro, nuovo ds americano della seconda squadra, con Abate in rotta che ha lasciato la Primavera e si è accasato a Terni (dicono per incomprensioni sull’utilizzo del fi glio di Zlatan). Poche storie, allora: Ibra ha pieni poteri sull’area tecnica. Per tutti questi motivi la sua assenza da Milanello, senza tra l’altro alcuna comunicazione social (tranne per un accordo commerciale americano) ha fatto molto rumore. Sarebbe stato utilissimo averlo in tribuna all’Olimpico per la nota vicenda del cooling break con Theo e Leao, ai quali ha successivamente parlato al telefono. E forse ancora più preziosa sarebbe stata la presenza “protettiva” nei confronti di Fonseca che è alle prime settimane di Milan circondato da un pessimismo coscmico. Il tecnico portoghese, per esempio, durante l’ultimo vertice a Lissone con il designatore degli arbitri Rocchi per illustrare l’utilizzo del Var, è stato visto in disparte mentre gli altri suoi colleghi facevano capannello.

Ancora: mercoledì a Milano Sky ha presentato il nuovo palinsesto della prossima Champions, erano rappresentate 4 delle 5 sorelle italiane tranne il Milan (via Ibra, Furlani a Londra, non si nemmeno il presidente Scaroni). È anche vero che tutto il polverone su Ibra è stato ingigantito dai deprimenti risultati: 2 punti in 3 partite rappresentano qualcosa più di un segnale allarmante, specie per i disguidi tattici. E aver incrociato i nazionali al ritorno dalla Nations, averne sondato umori e chiesto news sulla condizione fi sica poteva diventare argomento utile per il suo ruolo di supervisore. Rievocando le abitudini del miglior Milan capelliano, collezionista di scudetti e finali Champions, Mario Ielpo ha ricordato che «a quei tempi l’unico sempre presente a Milanello era Silvano Ramaccioni» ma si trattava di un altro Milan, molto strutturato, con Capello perfettamente integrato nello schema societario e con Galliani che marcava il territorio tutti i giorni. In questo scenario, alla vigilia di una settimana di fuoco (Venezia, Liverpool e derby) la presenza - caso oppure gesto consapevole - sia all’Olimpico che sabato col Venezia è quella di Gerry Cardinale, il proprietario sempre più cosciente di quello che funziona e non funziona nella vita del club.


ibrahimovic-milan-ordine-741x486.jpg
Un allenatore forte con uno staff forte sarebbe servito proprio per colmare dei vuoti conclamati che abbiamo.

Però, lasciatemelo dire, in italia a livello sportivo siamo alla preistoria.
In questo articolo ho letto un sacco di fesserie.

Praticamente a gruppo tecnico, squadra e staff, secondo ordine, serve la balia.
Ma pensassero piuttosto ad allenarsi, chè si sono riposati praticamente una settimana intera in modo indegno.

La verità è che in italia devi farti amici questi 4 scribacchini passando loro notizie di prima mano se vuoi che la penna poi sia piuma invece che ferro.
 

Lineker10

Senior Member
Registrato
20 Giugno 2017
Messaggi
29,062
Reaction score
14,315
Franco Ordine dal CorSport in edicola: Ibra, il potere dell'assenza. L'uomo di punta del club è sparito. Polemiche. Out per impegni extra Milan: ecco come si è scatenato il caos sul ruolo e sul “peso” di Zlatan, unico e vero riferimento tecnico. Ibra ha lasciato da quasi due settimane Milano, l’Italia e il Milan per un impegno (in Canada) “preso in precedenza” rispetto al contratto con RedBird secondo la vulgata ufficiale, è diventato quasi indispensabile per dare conto di quello che - durante la sosta per le Nazionali - è avvenuto a Milanello e dintorni.

In tanti si interrogano sul suo ruolo. Ibra è quello che si è presentato in conferenza stampa da solo per annunciare la scelta di Fonseca e la rinuncia a Conte; Ibra è quello che ha via via presentato tutti i nuovi acquisti (tranne Abraham che aveva al suo fianco Furlani); Ibra è quello che ha risposto per le rime al tecnico quando ha marcato il potere del club facendo sapere che «il mercato chiude quando lo dico io»; Ibra è sempre quello che dopo il disastro di Parma è corso a Milanello con Cardinale (rimasto a discutere con il tecnico) e ha voluto entrare, sempre da solo, nello spogliatoio per parlare con i calciatori. Sorvoliamo sulle altre scelte da lui firmate: Bonera tecnico di Milan futuro, nuovo ds americano della seconda squadra, con Abate in rotta che ha lasciato la Primavera e si è accasato a Terni (dicono per incomprensioni sull’utilizzo del fi glio di Zlatan). Poche storie, allora: Ibra ha pieni poteri sull’area tecnica. Per tutti questi motivi la sua assenza da Milanello, senza tra l’altro alcuna comunicazione social (tranne per un accordo commerciale americano) ha fatto molto rumore. Sarebbe stato utilissimo averlo in tribuna all’Olimpico per la nota vicenda del cooling break con Theo e Leao, ai quali ha successivamente parlato al telefono. E forse ancora più preziosa sarebbe stata la presenza “protettiva” nei confronti di Fonseca che è alle prime settimane di Milan circondato da un pessimismo coscmico. Il tecnico portoghese, per esempio, durante l’ultimo vertice a Lissone con il designatore degli arbitri Rocchi per illustrare l’utilizzo del Var, è stato visto in disparte mentre gli altri suoi colleghi facevano capannello.

Ancora: mercoledì a Milano Sky ha presentato il nuovo palinsesto della prossima Champions, erano rappresentate 4 delle 5 sorelle italiane tranne il Milan (via Ibra, Furlani a Londra, non si nemmeno il presidente Scaroni). È anche vero che tutto il polverone su Ibra è stato ingigantito dai deprimenti risultati: 2 punti in 3 partite rappresentano qualcosa più di un segnale allarmante, specie per i disguidi tattici. E aver incrociato i nazionali al ritorno dalla Nations, averne sondato umori e chiesto news sulla condizione fi sica poteva diventare argomento utile per il suo ruolo di supervisore. Rievocando le abitudini del miglior Milan capelliano, collezionista di scudetti e finali Champions, Mario Ielpo ha ricordato che «a quei tempi l’unico sempre presente a Milanello era Silvano Ramaccioni» ma si trattava di un altro Milan, molto strutturato, con Capello perfettamente integrato nello schema societario e con Galliani che marcava il territorio tutti i giorni. In questo scenario, alla vigilia di una settimana di fuoco (Venezia, Liverpool e derby) la presenza - caso oppure gesto consapevole - sia all’Olimpico che sabato col Venezia è quella di Gerry Cardinale, il proprietario sempre più cosciente di quello che funziona e non funziona nella vita del club.


ibrahimovic-milan-ordine-741x486.jpg
Se anche lui, il gran visir degli zoomati, comincia a parlare male di Ibra... sappiamo da chi è arrivato l'ordine, appunto.

Ibra lo credevo piu furbo e scaltro, ma soprattutto pensavo che sarebbe durato di piu. Invece già a metà settembre è arrivata la prima bella scarica di fulmini. Sono talmente scarsi disorganizzati e cialtroni che anche le previsioni piu pessimistiche alla fine sono sempre troppo ottimistiche.

Ibra si prenderà tutte le colpe nel momento in cui, ben presto, dovranno esonerare Fonseca. D'altronde lo hanno fatto presentare a lui... non a caso. Non mi dispiace neanche la cosa, Ibra si sta dimostrando un buffone e se lo merita anche di essere trattato come un parafulmine.
 
Alto
head> Change privacy settings