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Credo certamente ai vantaggi che avrebbero loro. In Sicilia però si sfiorano i 5 milioni di abitanti, il ponte impatterebbe in modo concreto per una % minima. Basterebbe guardare i numeri legati al transito con i traghetti: a fare due calcoli grossolani esce fuori uno 0,30% di cittadini attivi nel transito mediante traghetti.Non sono d'accordo. Sono siciliano, ho parenti che gestiscono aziende agricole. Per le esportazioni al nord, mi dicono che per loro potrebbe essere un cambiamento epocale. Far transitare i camion con i traghetti determina costi e perdite di tempo che incidono in modo esponenzialmente negativo. Ed è solo un esempio. È chiaro che bisogna fare anche tutto il resto, su questo concordo.
Il 99,7% di siciliani e calabresi non hanno necessità quotidiana di attraversare lo stretto.
Inutile dire quanti di quel 99,7% per lavoro e tutto utilizza strade, autostrade, statali e treni tutti i giorni; a stare stretti (molto stretti) sarà un 30% di quel 99,7%; ovvero i trasporti interni impattano sulla vita dei cittadini non meno di 100 volte in più rispetto ai trasporti legati allo stretto di Messina.
Il gap è enorme prendendo qualsiasi dato:
- numero di corse giornaliere dei treni regionali in Sicilia (5 milioni di abitanti): 486 (molte delle quali lentissime, obsolete);
- numero di corse giornaliere dei treni regionali in Lombardia (10 milioni di abitanti): 2.560