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Tuttosport in edicola: nel Milan dominante dell’Olimpico è tornato Rafael Leao. L’esterno portoghese ha trasformato in gol, con una rovesciata in caduta, un cross al bacio di Davide Calabria e ha dato ai rossoneri quel cuscinetto di vantaggio che si è rivelato decisivo a fronte della rete di Spinazzola che, nel finale, ha riaperto la partita. Ma il match di Rafa è stato di una dominanza tecnica e fisica quasi imbarazzante nei confronti di Zalewski e Celik. Perché, contrariamente a quanto accaduto in passato, il Milan ha iniziato a martellare la Roma sulla corsia opposta, ovvero quella di destra dove il trio Calabria-Loftus-Cheek-Pulisic ha scartavetrato le marcature preparate da José Mourinho, facendo saltare così anche le coperture sulla fascia opposta. Ed è stato nel momento in cui il Milan ha “aperto” la Roma che i rossoneri hanno iniziato a tambureggiare sul binario sinistro, con Leao che è apparso quasi più spensierato dello scorso anno, quasi come liberato di quel peso specifico altissimo di dover essere sempre lui il catalizzatore delle azioni offensive più pericolose del Milan. In quel momento è iniziata la sua partita, fatta di accelerazioni devastanti che Celik ha potuto fermare solo abbattendo il portoghese o aggrappandosi al suo kit da gara, non facendo eccezioni tra maglietta e pantaloncini. Le sgasate di Rafa sono state il segnale netto della superiorità tecnica e fisica del Milan, il tutto nonostante il giallorosso abbia goduto per lunghi tratti di una sorta di immunità dal cartellino giallo da parte di Rapuano, che ha sorvolato soprattutto sulla vistosa trattenuta dei pantaloncini del 10 milanista da parte del difensore della Roma.
Il gol, in avvio di ripresa, è il gesto tecnico di un campione che sta raggiungendo picchi qualitativi importanti. Era da un po’ che lo cercava, ma gli era andata sempre male (clamorosa la traversa di due anni fa con l’Atletico Madrid in casa in Champions League). La sua partita è finita nel momento in cui Tomori è stato espulso e Pioli ha dovuto mettere in campo energie fresche e dedite alla fase difensiva e alle ripartenze, con quel Noah Okafor che ha in Rafa Leao uno dei suoi migliori amici nel mondo del calcio, che è stato incoraggiato proprio dal compagno al momento del suo ingresso in campo. La maturità del portoghese si è vista anche nel modo in cui ha vissuto dalla panchina i minuti finali dopo il gol della Roma, come lui stesso ha raccontato nel post partita: «Sono qui per aiutare la squadra dentro e fuori. Ci sono anche gli altri che in panchina erano dentro la partita, era un momento di sofferenza e fuori dal campo dovevamo aiutare tutti per vincere. Sono molto contento di tutta la squadra perché abbiamo fatto un grande lavoro. Al derby ci penso dopo la sosta» per poi aggiungere: «Era una partita importante. Abbiamo fatto tutto per vincere, abbiamo controllato il gioco, abbiamo palleggiato bene e abbiamo fatto gol meritatamente. Quando siamo rimasti in 10 la squadra ha disputato una partita incredibile, bisogna ringraziare chi è rimasto in campo perché ha fatto un lavoro top».
Del trio offensivo titolare mancava solo lui all’appello, visto che Olivier Giroud e Christian Pulisic avevano già trovato il gol nelle partite precedenti (il bomber francese anche a Roma con il rigore dello 0-1), e Rafa ha scelto il modo più spettacolare e il momento più importante della partita per prendersi la scena, sbloccarsi e dare un segnale forte a tutti. La 10 sulle spalle, di fatto, sembra averlo caricato e non schiacciato e questo è un campanello d’allarme forte, per tutti gli avversari, in Italia e in Europa. E dopo la sosta, c'è un derby che in casa Milan grida rivincita.
CorSport: comanda Leao. E ora il Milan pensa in grande. A Roma il portoghese ha ritrovato la via del gol. L'esterno è sempre più decisivo. Lancia la squadra rossonera tra le candidate allo scudetto. Ora la nazionale per il arrivare al top della forma. Poi, alla ripresa, il derby.
Pioli alla Guardiola. Le mosse -) Pioli alla Pep. Calabria play e attacco a 5.
Ecco chi gioca in difesa, nel derby QUI -) Milan: Thiaw Kalulu nel derby. Kjaer seconda scelta
Il gol, in avvio di ripresa, è il gesto tecnico di un campione che sta raggiungendo picchi qualitativi importanti. Era da un po’ che lo cercava, ma gli era andata sempre male (clamorosa la traversa di due anni fa con l’Atletico Madrid in casa in Champions League). La sua partita è finita nel momento in cui Tomori è stato espulso e Pioli ha dovuto mettere in campo energie fresche e dedite alla fase difensiva e alle ripartenze, con quel Noah Okafor che ha in Rafa Leao uno dei suoi migliori amici nel mondo del calcio, che è stato incoraggiato proprio dal compagno al momento del suo ingresso in campo. La maturità del portoghese si è vista anche nel modo in cui ha vissuto dalla panchina i minuti finali dopo il gol della Roma, come lui stesso ha raccontato nel post partita: «Sono qui per aiutare la squadra dentro e fuori. Ci sono anche gli altri che in panchina erano dentro la partita, era un momento di sofferenza e fuori dal campo dovevamo aiutare tutti per vincere. Sono molto contento di tutta la squadra perché abbiamo fatto un grande lavoro. Al derby ci penso dopo la sosta» per poi aggiungere: «Era una partita importante. Abbiamo fatto tutto per vincere, abbiamo controllato il gioco, abbiamo palleggiato bene e abbiamo fatto gol meritatamente. Quando siamo rimasti in 10 la squadra ha disputato una partita incredibile, bisogna ringraziare chi è rimasto in campo perché ha fatto un lavoro top».
Del trio offensivo titolare mancava solo lui all’appello, visto che Olivier Giroud e Christian Pulisic avevano già trovato il gol nelle partite precedenti (il bomber francese anche a Roma con il rigore dello 0-1), e Rafa ha scelto il modo più spettacolare e il momento più importante della partita per prendersi la scena, sbloccarsi e dare un segnale forte a tutti. La 10 sulle spalle, di fatto, sembra averlo caricato e non schiacciato e questo è un campanello d’allarme forte, per tutti gli avversari, in Italia e in Europa. E dopo la sosta, c'è un derby che in casa Milan grida rivincita.
CorSport: comanda Leao. E ora il Milan pensa in grande. A Roma il portoghese ha ritrovato la via del gol. L'esterno è sempre più decisivo. Lancia la squadra rossonera tra le candidate allo scudetto. Ora la nazionale per il arrivare al top della forma. Poi, alla ripresa, il derby.
Pioli alla Guardiola. Le mosse -) Pioli alla Pep. Calabria play e attacco a 5.
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