Riporto per sommi capi l'editoriale odierno di Criscitiello (si, proprio lui) che su TMW afferma concetti clamorosamente lucidi e condivisibili. Vi invito a leggere e commentare.
"Innanzitutto la vecchia proprietà spera, com'è logico, che la nuova faccia peggio in modo tale da non offuscarla. D'altronde 30 anni non si cancellano con un colpo di spugna, in tutto questo tempo stringi rapporti con la stampa, banche, uomini del calcio, tifoseria organizzata. Ma Fassone sta facendo un lavoro importante. Quale? Piazza pulita.
Questo è l'unico modo per fare il bene della società. E infatti, puntualmente, è partita la macchina del fango.
Il Milan in mano agli interisti! Roba che manco all'asilo... i dirigenti, infatti, non hanno colori. Galliani era juventino ed ha fatto la storia del Milan. Se Fassone ha scelto Mirabelli è per un unico motivo: ha avuto le palle di scegliere un vero DS.
Quelli che invece si erano proposti, o che avevano fatto chiamare da amici politici o imprenditori, ci sono rimasti male.
Fassone, secondo noi, ha trovato la persona giusta per il mercato del Milan. Sapete perchè? Perché chi lo conosce sa che aveva fatto relazioni positive su Murillo e Brozovic, negativa su Kondogbia, aveva chiuso per Milik un anno fa e prima ancora Aubmeyang. In Brasile addirittura aveva fatto doppietta: Gabriel Jesus-Gabigol.
Fassone questo non lo ha dimenticato e quando ha dovuto scegliere il DS lo ha fatto basandosi su questo, sulla meritocrazia. Dio esiste. Mirabelli ha fatto la sua gavetta, non ama apparire in pubblico, le foto che circolano in rete sono molto vecchie. Ogni anno va per due mesi in sud america e le partite vuole vederle sui campi, non si fa consigliare da procuratori o da amici. Ausilio sa di aver perso molto, ma per ora si appoggia con Kia.
Quindi si, possiamo dire che Fassone è Marotta e Mirabelli è Paratici. Manca ancora un presidente come Agnelli e una bandiera alla Nedved. Ma la bandiera serve? Beh, se sono quelle di questi giorni, la risposta è no.
E parlo di Albertini che posta fotine, e Costacurta e Ambrosini che preferiscono restare a Sky dove guadagnano bene e non hanno responsabilità o pressioni. Rimane Maldini che però sembra aver declinato. Prima il problema era Galliani, adesso invece? Forse manca la voglia di farsi il mazzo, se Maldini vuole la tavola è bella apparecchiata, ma forse lui non è la persona giusta. Anche perché un grande giocatore non è mai un grande dirigente. Nedved e Zanetti incidono pochissimo all'Inter e alla Juve.
Come Del Piero, altra bandiera a chiacchiere che parla del Milan senza conoscerne nulla. La Juve lo ha segato perché per la società è stato soltanto un calciatore che cercava più soldi e quindi lo hanno spedito in Australia.
Il tifoso deve capire che quasi mai quello che vede è reale. Molti calciatori si nascondono dietro la loro grandezza ma poi usano le società come bancomat."