Nostalgia del Vecchio Milan. Dove sei finito??

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L'ultima volta che ho provato una sensazione di manifesta superiorità, di sicurezza di vincere un derby o comunque di incutere timore agli avversari penso risalga al 2005, annata in cui comunque finimmo a mani vuote. Dal post instanbul non si è più visto il grande milan, quello dei famosi cicli; Atene infatti fu il canto del cigno di un gruppo di campioni ferito dalla sconfitta di due anni prima mentre gli ultimi due scudetti sono stati abbastanza episodici.
Rendiamoci conto che chi è nato nei primi anni 2000 ha assistito a 6 scudetti e una champions dell'inter più nove scudetti della juve, fortunatamente conditi da finali europee perse da ambedue; stiamo vivendo all'incirca la stessa fase che vissero i cartonati tra l'89 e il 2006 e il dramma è che non si riesce a vedere la luce in fondo al tunnel.
Per me il problema non è un ciclo sfigato dove ti va male e vincono gli altri,ma il non poterci manco provare. L'impotenza. È quello che rode a me e penso un po a tutti. Bastava un niente per pisciare in testa all'inter,vista la sua situazione finanziaria. Ma non lo si è voluto fare.
 
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Per me il discorso, per quanto triste, rimane molto semplice.
Il milan è diventato grandissimo nel ventennio 1987-2007 e ha tirato a campare ancora fino al 2012 circa.
Rispetto ad oggi io vedo due grosse differenze:

1) Non è un caso che circa in quei 20 anni di dominio milan, guidati da un imprenditore italiano, coincidessero proprio con quel ventennio in cui il nostro paese ha toccato l'apice del proprio benessere.
Il declino del Milan altro non è che lo specchio del declino del sistema paese.
2) Ai tempi di Berlusconi, soprattutto i primi 15 anni circa (per me l'ultima campagna davvero dominante è stata quella dell'arrivo di Nesta), noi avevamo di fatto quello che per i tempi era lo "sceicco" più ricco e potente di tutti, e non a caso abbiamo dominato comprando sempre i migliori e riempendoli di vagonate di soldi.
Il problema è che all'epoca il pallone d'oro di turno lo portavi a casa con l'equivalente di 15-20 milioni di euro odierni, e con 50-60 ci facevi una campagna acquisti stellari piena di fenomeni.
Oggi con 20 milioni compri Reijndeers o ci paghi un anno di stipendio di un top.
E nel nostro paese non esiste nessuno (compresi i vari Ferrero e Delvecchio) che possa accollarsi il peso di bruciare 200-300-400 milioni di euro annui in acquisti, stipendi e ripianamento perdite per renderci una squadra di primissimo livello.
Non a caso, gli unici a potersi permettere tali livelli di spesa oggi (al di fuori del castello di carte Premier League coi loro soldi finti) sono i soliti PSG, Newcastle e City, perchè alle spalle hanno stati interi.
Per cui hai voglia passaggi di proprietà o altri amenità: o ci compra un individuo che possa attingere a petrodollari illimitati o abbiamo chiuso col calcio ad alti livelli, così come il 99% dei grandi club europei di un tempo.
Guardate la Juve, il Real, Il Bayern: pure loro devono fare attenzione al bilancio e ai soldi e non spendono più a caso come un tempo.
Figuriamoci noi.
Tutto vero ma c'è anche da dire che il livello generale del calcio europeo è più basso e tolti quei 3 o 4 club "inarrivabili" è più facile competere, e lo si è visto con la finale delle melme lo scorso anno e col livello dei gironi di Champions appena finiti. Basta anche guardare il livello del nostro campionato, negli anni 90 ogni partita era difficile oggi invece le melme vincono in pantofole il 50% delle partite.
 

Davidoff

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Sta proprietà di pezzenti non ha scusanti, in Italia dovremmo dominare a mani basse e invece si accontentano di vivacchiare nella mediocrità. Fino a quando non ci libereremo di Redbird, Elliott e gli altri relitti del maledetto nano non volteremo mai pagina, ci vuole l’ambizione di vincere che un club come il nostro merita. Sti finanzieri che pensano solo al bilancio pensando di ridurci come il Sassuolo si prendano un club di seconda fascia senza ambizioni, non pretendano di trasformarci in tale.
 
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