Per me il discorso, per quanto triste, rimane molto semplice.
Il milan è diventato grandissimo nel ventennio 1987-2007 e ha tirato a campare ancora fino al 2012 circa.
Rispetto ad oggi io vedo due grosse differenze:
1) Non è un caso che circa in quei 20 anni di dominio milan, guidati da un imprenditore italiano, coincidessero proprio con quel ventennio in cui il nostro paese ha toccato l'apice del proprio benessere.
Il declino del Milan altro non è che lo specchio del declino del sistema paese.
2) Ai tempi di Berlusconi, soprattutto i primi 15 anni circa (per me l'ultima campagna davvero dominante è stata quella dell'arrivo di Nesta), noi avevamo di fatto quello che per i tempi era lo "sceicco" più ricco e potente di tutti, e non a caso abbiamo dominato comprando sempre i migliori e riempendoli di vagonate di soldi.
Il problema è che all'epoca il pallone d'oro di turno lo portavi a casa con l'equivalente di 15-20 milioni di euro odierni, e con 50-60 ci facevi una campagna acquisti stellari piena di fenomeni.
Oggi con 20 milioni compri Reijndeers o ci paghi un anno di stipendio di un top.
E nel nostro paese non esiste nessuno (compresi i vari Ferrero e Delvecchio) che possa accollarsi il peso di bruciare 200-300-400 milioni di euro annui in acquisti, stipendi e ripianamento perdite per renderci una squadra di primissimo livello.
Non a caso, gli unici a potersi permettere tali livelli di spesa oggi (al di fuori del castello di carte Premier League coi loro soldi finti) sono i soliti PSG, Newcastle e City, perchè alle spalle hanno stati interi.
Per cui hai voglia passaggi di proprietà o altri amenità: o ci compra un individuo che possa attingere a petrodollari illimitati o abbiamo chiuso col calcio ad alti livelli, così come il 99% dei grandi club europei di un tempo.
Guardate la Juve, il Real, Il Bayern: pure loro devono fare attenzione al bilancio e ai soldi e non spendono più a caso come un tempo.
Figuriamoci noi.