Questo è un mondo in cui devi necessariamente saper parlare. Se esprimi un critica, per quanto legittima, con argomenti deboli, ti mangiano in cinque secondi.
Le sparate sul VAR se le può permettere un Massimo Mauro, che è credibile quanto un calzino usato.
Se sei l’allenatore del Milan e vuoi contestare l’espulsione di Bonucci, devi farlo nel merito e non sulla natura televisiva o meno de VAR, altrimenti ti attiri solo legnate.
La comunicazione aziendale dovrebbe fare questo lavoro: istruire i dipendenti su come e cosa dire, altrimenti è un salto nel vuoto continuo. Perché, onestamente, a fare grafiche, post celebrativi, clip, gif, Q&A innocenti ed altre amenità molto social siamo bravi tutti.
Se il lavoro del direttore della comunicazione deve limitarsi a questo, oltre che a smistare le domande in conferenza stampa, allora ne faccio a meno e risparmio un grasso stipendio.