Musk: "Indagare Fauci" E trolla LGBTQ+

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Stanis La Rochelle

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Il re dei troll :ave:

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ARKANA

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Pronomi= degrado umanità.
Stavo uscendo di matto quando leggendo articoli di siti americani su film e videogiochi vedevo rifersi a singole persone al plurale, con they/them.
Poi ho capito cosa c'era dietro.
Come se qui scrivessimo di un bisex come Damiano: "Essi hanno mangiato la pastasciutta. Loro sono dei cantanti."

Robe da sdoppiamento di personalità, da manicomio, camicia di forza.
Ibrahimovic parla di sé stesso in 3 persona, vuole dirci qualcosa? :asd:
 

Marilson

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Pronomi= degrado umanità.
Stavo uscendo di matto quando leggendo articoli di siti americani su film e videogiochi vedevo rifersi a singole persone al plurale, con they/them.
Poi ho capito cosa c'era dietro.
Come se qui scrivessimo di un bisex come Damiano: "Essi hanno mangiato la pastasciutta. Loro sono dei cantanti."

Robe da sdoppiamento di personalità, da manicomio, camicia di forza.

non voglio entrare in merito nella questione, di cui non me ne frega nulla, ma vivendo in Inghilterra da 9 anni e parlando Inglese discretamente bene (almeno voglio sperare) vi spiego una volta per tutte sta storia dei pronomi.

E' sbagliato confrontare due grammatiche completamente diverse come quella Italiana e Inglese.

E' prassi comune usare il they/them quando non si conosce il genere, e questo non ha NULLA a che fare con il movimento LGBTQ+

Faccio un esempio, se mi dicono che e' arrivato il postino ... io chiedo "what did they leave for me?". Rispondo cosi' perche non so se e' uomo o donna, quindi uso they. In Italiano si deve tradurre al SINGOLARE, non al plurale.

Altro esempio, il collega mi dice "there is someone new joining the team today". Alche' io risponderei "what's their name?". Di nuovo, uso loro (their) perche' non so il nuovo collega e' un uomo o una donna. In Italiano si traduce nuovamente al singolare, utilizzando il pronome in relazione al nome usato, in questo caso collega e' un sostantivo maschile nella lingua italiana.

Ogni uso o interpretazione impropria della grammatica inglese (o italiana) mi manda letteralmente in bestia.

La Meloni che usa il maschile per sottolineare che Presidente, inteso non tanto come sostantivo (che andrebbe al minuscolo, presidente) ma proprio l'istituzione del Presidente del Consiglio dei Ministri, e' una locuzione che va al maschile, indipendentemente da chi la rappresenta, mi ha fatto impazzire di gioia. La lingua italiana non accetta interpretazioni.
 

Andris

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non voglio entrare in merito nella questione, di cui non me ne frega nulla, ma vivendo in Inghilterra da 9 anni e parlando Inglese discretamente bene (almeno voglio sperare) vi spiego una volta per tutte sta storia dei pronomi.

E' sbagliato confrontare due grammatiche completamente diverse come quella Italiana e Inglese.

E' prassi comune usare il they/them quando non si conosce il genere, e questo non ha NULLA a che fare con il movimento LGBTQ+

Faccio un esempio, se mi dicono che e' arrivato il postino ... io chiedo "what did they leave for me?". Rispondo cosi' perche non so se e' uomo o donna, quindi uso they. In Italiano si deve tradurre al SINGOLARE, non al plurale.

Altro esempio, il collega mi dice "there is someone new joining the team today". Alche' io risponderei "what's their name?". Di nuovo, uso loro (their) perche' non so il nuovo collega e' un uomo o una donna. In Italiano si traduce nuovamente al singolare, utilizzando il pronome in relazione al nome usato, in questo caso collega e' un sostantivo maschile nella lingua italiana.

Ogni uso o interpretazione impropria della grammatica inglese (o italiana) mi manda letteralmente in bestia.

La Meloni che usa il maschile per sottolineare che Presidente, inteso non tanto come sostantivo (che andrebbe al minuscolo, presidente) ma proprio l'istituzione del Presidente del Consiglio dei Ministri, e' una locuzione che va al maschile, indipendentemente da chi la rappresenta, mi ha fatto impazzire di gioia. La lingua italiana non accetta interpretazioni.
questo è vero ma non c'entra con la moda progressista, perchè tu sai già di chi si tratta ergo non c'è la possiilità di incognita e necessità di domandare come il caso del collega nuovo di cui non sai niente
qui è invece una persona che però decide come farsi declinare, perchè non necessariamente si riconosce nella fisicità che tu vedi infatti ho portato l'esempio di Kamala Harris che davanti ai giornalisti si presenta così
e viene fatto per il solo scopo di andare incontro alle beghe dei reietti sociali, non intesi come poveri ovviamente
 

Toby rosso nero

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non voglio entrare in merito nella questione, di cui non me ne frega nulla, ma vivendo in Inghilterra da 9 anni e parlando Inglese discretamente bene (almeno voglio sperare) vi spiego una volta per tutte sta storia dei pronomi.

E' sbagliato confrontare due grammatiche completamente diverse come quella Italiana e Inglese.

E' prassi comune usare il they/them quando non si conosce il genere, e questo non ha NULLA a che fare con il movimento LGBTQ+

Faccio un esempio, se mi dicono che e' arrivato il postino ... io chiedo "what did they leave for me?". Rispondo cosi' perche non so se e' uomo o donna, quindi uso they. In Italiano si deve tradurre al SINGOLARE, non al plurale.

Altro esempio, il collega mi dice "there is someone new joining the team today". Alche' io risponderei "what's their name?". Di nuovo, uso loro (their) perche' non so il nuovo collega e' un uomo o una donna. In Italiano si traduce nuovamente al singolare, utilizzando il pronome in relazione al nome usato, in questo caso collega e' un sostantivo maschile nella lingua italiana.

Ogni uso o interpretazione impropria della grammatica inglese (o italiana) mi manda letteralmente in bestia.

La Meloni che usa il maschile per sottolineare che Presidente, inteso non tanto come sostantivo (che andrebbe al minuscolo, presidente) ma proprio l'istituzione del Presidente del Consiglio dei Ministri, e' una locuzione che va al maschile, indipendentemente da chi la rappresenta, mi ha fatto impazzire di gioia. La lingua italiana non accetta interpretazioni.

No mi spiace, è verissimo che le due grammatiche sono diverse e il confronto non è adeguato (l'ho fatto per far capire in modo semplicistico), so benissimo come funzionano i pronomi in inglese, ma qui nel topic stiamo parlando di una cosa totalmente diversa. Come mele e pere.
In America la cosa è usata a scopo di ideologia, ed è novità dell'ultimo anno.

Un rapido esempio, su un sito famosissimo leggevo solo l'altro giorno la biografia della protagonista di House of the Dragons, Emma D'Arcy, che si dichiara bisex, lei si sente un giorno uomo e l'altro donna.
Al posto di "she" usavano "they", e MAI nella storia del giornalismo ho letto una biografia di un attore con il pronome "they", per indicare due personalità distinte. Uno dei mille esempi.
Questa cosa esula dalla grammatica, perlomeno secondo le intenzioni americane.

E' una cacata nata su twitter, che ora viene usata in modo generale come bandierina dalla comunità LGBT e dai dem americani.
 
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Marilson

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No mi spiace, è verissimo che le due grammatiche sono diverse e il confronto non è adeguato (l'ho fatto per far capire in modo semplicistico), so benissimo come funzionano i pronomi in inglese, ma qui nel topic stiamo parlando di una cosa totalmente diversa. Come mele e pere.
In America la cosa è usata a scopo di ideologia, ed è novità dell'ultimo anno.

Un rapido esempio, su un sito famosissimo leggevo solo l'altro giorno la biografia della protagonista di House of the Dragons, Emma D'Arcy, che si dichiara bisex.
Al posto di "she" usavano "they", e MAI nella storia del giornalismo ho letto una biografia di un attore con il pronome "they". Uno dei mille esempi.
Questa cosa esula dalla grammatica, perlomeno secondo le intenzioni americane.
No, il "they" anche nel caso di questa Emma e' sempre nell'accezione grigia, neutra, di non sapere il genere di chi hai davanti a te, ma e' sempre una persona che hai davanti, non due. L'uso fraudolento del pronome, esasperato da chi spinge per dare massimo risalto a questa cosa del LGBTQ+, non implica necessariamente che stiano utilizzando volontariamente il plurale. So che e' difficile da capire, ma non avete una conoscenza approfondita della lingua per afferrare i dettagli.
 

fabri47

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No, il "they" anche nel caso di questa Emma e' sempre nell'accezione grigia, neutra, di non sapere il genere di chi hai davanti a te, ma e' sempre una persona che hai davanti, non due. L'uso fraudolento del pronome, esasperato da chi spinge per dare massimo risalto a questa cosa del LGBTQ+, non implica necessariamente che stiano utilizzando volontariamente il plurale. So che e' difficile da capire, ma non avete una conoscenza approfondita della lingua per afferrare i dettagli.
Beh, molti "neutri" al giorno d'oggi lo fanno perchè si definiscono non binari.
 

Toby rosso nero

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No, il "they" anche nel caso di questa Emma e' sempre nell'accezione grigia, neutra, di non sapere il genere di chi hai davanti a te, ma e' sempre una persona che hai davanti, non due. L'uso fraudolento del pronome non implica necessariamente che stiano utilizzando volontariamente il plurale. So che e' difficile da capire, ma non avete una conoscenza approfondita della lingua per capire a fondo questa cosa.

E ti ripeto che prima del delirio, dall'inizio dei tempi, questa veniva tranquillamente chiamata "she/her", e nessuno (nemmeno lei) ha mai avuto niente da dire.
E' qualcosa che prima non si usava nell'accezione comune, come gli asterischi o altre scemenze.

They può avere significato di plurale o neutro, ok, è grammaticamente corretto chiamare un indefinito con they... ma il succo della questione non cambia.
Nel mio esempio scemo di Damiano, con il confronto in italiano fuori luogo, potevo anche usare invece di "Essi sono cantanti", "Egli/Ella è un cantante", o l'asterisco, ma resta sempre concettualmente una definizione fuori dal tradizionale uso della lingua.
Anche perché "they/them" è qualcosa che linguisticamente per le persone fisiche, definite, con un nome e un cognome (non il postino generico) non si usava necessariamente nemmeno in America, e soprattuto non era IMPOSTA!

Non è che è difficile da capire, è solo che tu ti stai fossilizzando su un cavillo linguistico, per quanto corretto, ignorando il contesto sociale e propagandistico per cui è nato questo fenomeno e di cui si sta parlando nel topic.
Due personalità distinte, o una singola grigia, nello scopo di chi ne ha imposto l'uso quotidiano per persone definite, è la stessa cosa. Ci sono anche non binari che dichiarano di sentirsi due persone diverse e distinte, se vogliamo essere pignoli. E' una forzatura imposta in America che prima non veniva usata per le persone, e che vogliono imporre anche a chi di queste specificazioni se ne è giustamente sempre sbattuto.

Io non voglio schedarmi come "he/him" forzatamente all'iscrizione di un forum, perché se non lo faccio OFFENDO i gay che mi etichettano come un omofobo che pensa che tutti gli uomini siano uguali senza bisogno di distinzioni. Così come ci sono bisex xhe si sentono a disagio ad essere etichettati come neutri o doppi, ma devono farlo. Oppure se vedo una ragazza che non so essere lesbica non voglio beccarmi una denuncia o essere bannato perché la chiamo "she" invece di "they", senza chiederglielo. Ma che livelli di degrado mentale stiamo raggiugendo?

Passo e chiudo!
 
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