Il razzismo fa molto ma molto male a chi lo subisce.. perché è immotivato ed è difficoltoso rispondere a tono, dato che l'offesa non è mai argomentata se non con i pregiudizi la risposta può solo essere rabbiosa.
Il razzismo è la cosa più odiosa che un uomo possa subire, davvero. Forse meglio le botte, fanno meno male.
Come dicevi tu l'essere umano è del tutto imperfetto al di là del colore, quindi si il razzismo è piuttosto universale. Ma non ti preoccupare per me, quello che subisce un bianco in Africa non è nulla rispetto a quello che subisce un nero qui. Piuttosto la crudeltà si concentra su altri gruppi etnici neri. Il peggio che ho visto era nei confronti dei pigmei. Considerati alla stregua di animali.. il razzismo è irrazionale e/o vile. Per cui lo dirigiamo verso il vicino/rivale o verso i gruppi più deboli.
Certo che il razzismo è brutto. Questo è ovvio, e ne siamo, credo, tutti consapevoli. Ma quello che scrivi tu è proprio il punto che intendevo sollevare io.
Come hai appena descritto, non sono diversi da noi, anzi, forse sono pure peggio. Sono razzisti quanto e peggio di noi, addirittura anche verso coloro che hanno una pelle come la loro.
Noi non siamo razzisti con gli spagnoli, o i greci, o gli inglesi, aldilà delle ovvie scaramucce che esistono fra persone di diversa nazionalità, carattere, credo religioso, usi e costumi.
Il fatto è che stiamo sviluppando un senso di protezione e di mitizzazione, motivato da esagitate strumentalizzazioni ideologiche, che è diventato al meglio ridicolo.
Adesso per placare la rabbia dovuta alla morte di UN solo individuo, per colpa di UN poliziotto idiota, si sta mettendo sotto sopra un intero pianeta, rimuovendo statue e rinnegando la storia pregressa. Una follia. Nessuno ha mosso un dito contro la Cina, nemmeno un piccola protesta, contro chi ha mentito spudoratamente e sta inginocchiando il pianeta per causa del virus.
Dispiace che nel passato le persone di colore siano stati oggetto di oscene malefatte, ma adesso noi non possiamo pagare per le atrocità commesse da altri. Americani in primis.
Presa di coscienza, condanna ferma di quanto successo, scuse, comprensione ed aiuti, ok, la solidarieta, certo, ma la cosa finisce lì. Non ne facciamo adesso degli angioletti intoccabili a cui è permesso tutto con la scusa che i loro avi hanno sofferto.
Inutile negare l'evidenza, se adesso il solito crimine viene commesso, qui in Italia, da un italiano invece che da un migrante o similare, il trattamento e il risultato è ampiamente differente. Sono di fatto protetti oltremisura e non li si può toccare pena le ire degli invasati. Non voglio dire sempre le stesse scemenze, ma a taluni personaggi politici ritenuti fascioleghisti che stanno ricoprendo un ruolo istituzionale si possono tirare tranquillamente i gavettoni e rivolgere minacce di morte, se provi a dire anche solo una stupidaggine contro un extracomunitario, per giunta di colore, stai fresco, minimo ti mettono al patibolo.
Guarda, già che ci sono voglio raccontarti un aneddotto, che magari è OT, visto che mi hai parlato di una tua esperienza non bella.
Nella mia azienda, una multinazionale, ce ne sono di tutte i colori e le razze. Come gli indiani. Ovviamente non voglio generalizzare, ma questi sono degli autentici incompetenti raccomandati e protetti, proprio in virtù della loro origine. Meschini, falsi e bugiardi, fino al punto di metterti in seria difficoltà quando devi lavorare in team. Non solo con me. E non è un episodio, è sistematico. "Eh, ma loro sono indiani, sono fatti così, poverini, vanno capiti ed aiutati ...".
Aiutati un corno. Intanto loro mi passano avanti e diventano managers facendo disastri su disatri. Con la scusa della spiritualità, della loro scalata nel jet-set dell'economia mondiale, ne fanno di ogni. Mi hanno fatto fare figure di melma colossali e ho rischiato di essere richiamato ufficialmente dai reparti superiori perché questi fanno i furbi e ti dicono A quando invece è B. E io mi devo spaccare il posteriore perché un idiota mi ha palesemente preso per i fondelli? Ma viene perdonato tutto e la colpa me la prendo io, che invece faccio il mio lavoro e pure il loro.
Era un esempio, stupido quanto vuoi, di quello che è l'atteggiamento ad oggi. Stiamo esagerando di brutto a mio parere. Adesso la presunta sofferenza da razzismo viene usata come un'arma all'incontrario, come uno scudo protettivo.
E, perdonami se lo osservo, persone come me, moderate e disposte tranquillamente ad accogliere le persone perbene, di solito passano per intolleranti a causa di questa schizofrenia, come se comportarsi in maniera equilibrata fosse ampiamente insufficiente. Se hai tempo e voglia puoi rileggerti parecchi dei miei post pregressi e vedrai che io, come la stragrande maggioranza dei cittadini, non ho niente contro chi viene da fuori, indipendentemente dal suo colore della pelle, religione o altro, a patto che sia rispettoso, si comporti a modo e riesca a vivere civilmente.