Montella:"Gattuso ha sbagliato, il mio Milan era ben allenato".

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Troppe critiche a Montella, per me buon tecnico e soprattutto l'ultimo che ci ha fatto vincere, oltre ad averci portato in Uefa con mezza squadra infortunata e gli altri scappati di casa. Fra l'altro è uno che scende in campo sempre per provare a giocare.

Certo l'anno scorso è stato inevitabile l'esonero, con la storia Bonucci aveva spaccato lo spogliatoio.

Per me pure. Le critiche sono abbastanza ingenerose, come tecnico non è stato scarso. Si è trovato in una situazione complicata, sfiduciato, con una pressione altissima perché la dirigenza faceva proclami su proclami e con una squadra di giocatori totalmente nuovi da assemblare.
 
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Bah la storia del preparatore cacciato da Montella non penso l'abbia inventata Gattuso.
Per il resto a parte la preparazione non mi sembra che Rino abbia detto altro su Montella.

Vincenzo mi è sempre stato sulle scatole dai tempi della Fiorentina, comunque lo ringrazio anche io per la Supercoppa. Ma dopo quel risultato non ne ha più azzeccata mezza.
 

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Vincenzo Montella, intervistato dal Corriere della Sera in edicola oggi, 5 dicembre 2018, sul Milan:"Ho letto che già prima dell’inizio della seconda stagione non c’era fiducia nei miei confronti. Mi è dispiaciuto salutare il Milan perché il mio lavoro è stato incompiuto. Sarebbero servite più pazienza ed esperienza. Sentivo di poter crescere insieme alla squadra, non mi è stato dato il tempo. Cosa mi rimprovero? È stata sbagliata la comunicazione sin dall’estate, creando aspettative altissime sulla squadra. Avrei dovuto tenere un profilo più basso ma è difficile mettersi in contrasto con le direttive della società. Erano arrivati 11 giocatori nuovi e sarebbe servito del tempo per assemblarli. Invece anch’io ho assecondato i proclami di scudetto dei dirigenti. Ho condiviso con la società tutti i nuovi acquisti? Diciamo che ci siamo confrontati su alcuni. Altri li ho trovati ad affare concluso. Su Bonucci per esempio ho forzato io per il suo ingaggio. Kalinic arrivato su mio input? Arrivammo alla fine della sessione di mercato con poche risorse a disposizione per reperire il regista e l’attaccante. Vero è che fummo vicini a Morata e Batshuayi ma poi con 20 milioni di budget era difficile comprare un centravanti più forte di Kalinic. Razionalmente sarebbe stato giusto lasciare dopo il primo anno durante il quale vinsi la Supercoppa. Gattuso puntò il dito sulla condizione fisica della squadra? Quest’accusa mi tocca profondamente. Nella gara a Benevento, la prima del mio successore, i giocatori corsero più degli avversari. Si fa confusione fra distanza percorsa e intensità. Sfido chi ha messo in dubbio il mio lavoro a un confronto pubblico. Ho allenato in serie A per 5-6 anni e penso di avere più esperienza di chi ha fatto certe affermazioni. Gattuso mi ha chiamato? No, mi feci vivo io dopo quelle dichiarazioni per digli che stava sbagliando e che aveva esagerato. Bonucci capitano, decisione giusta? Gliel’aveva promessa la società che intendeva puntare su un giocatore del nuovo corso. Per quel che mi riguarda telefonicamente gli dissi che si poteva essere capitani anche senza fascia. Questo Milan più forte del mio? Giocatori come Kessie e Calhanoglu sono cresciuti. Higuain è un giocatore di valore. Eppure resto legato al Milan: sono grato a Galliani che mi ha dato fiducia e a Fassone che all’inizio della seconda stagione mi ha confermato. Ho rischiato valorizzando giocatori come Suso e Cutrone e comunque nel mio primo anno la squadra aveva una sua identità. A un certo punto eravamo anche terzi. Abbiati mi ha accusato di non fidarmi di nessuno? Considerando la sua intervista forse facevo bene. La verità è che invitavo tutti i membri dello staff alle riunioni tecniche ma lui non si è mai presentato. Siviglia?
Era una grande opportunità, ho battuto un grande tecnico come Mourinho portando la squadra ai quarti di Champions dopo 68 anni. Non so se maturai la decisione troppo in fretta. Sogni? Ho voglia di tornare, penso di poter dare ancora tanto. Ho acquisito conoscenze importanti, ho ricevuto presunte proposte dall’Italia e dall’estero ma stavolta so che non posso sbagliare la scelta".

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Capitan T

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Sinceramente se non ricordo male il primo a denigrare è stato lui, raccontando che Gattuso (ai tempi allenatore della primavera) per "consolare" Vincenzo dei cattivi risultati della prima squadra, gli disse che sostanzialmente erano scarsi e non era colpa dell allenatore
 
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Vincenzo Montella, intervistato dal Corriere della Sera in edicola oggi, 5 dicembre 2018, sul Milan:"Ho letto che già prima dell’inizio della seconda stagione non c’era fiducia nei miei confronti. Mi è dispiaciuto salutare il Milan perché il mio lavoro è stato incompiuto. Sarebbero servite più pazienza ed esperienza. Sentivo di poter crescere insieme alla squadra, non mi è stato dato il tempo. Cosa mi rimprovero? È stata sbagliata la comunicazione sin dall’estate, creando aspettative altissime sulla squadra. Avrei dovuto tenere un profilo più basso ma è difficile mettersi in contrasto con le direttive della società. Erano arrivati 11 giocatori nuovi e sarebbe servito del tempo per assemblarli. Invece anch’io ho assecondato i proclami di scudetto dei dirigenti. Ho condiviso con la società tutti i nuovi acquisti? Diciamo che ci siamo confrontati su alcuni. Altri li ho trovati ad affare concluso. Su Bonucci per esempio ho forzato io per il suo ingaggio. Kalinic arrivato su mio input? Arrivammo alla fine della sessione di mercato con poche risorse a disposizione per reperire il regista e l’attaccante. Vero è che fummo vicini a Morata e Batshuayi ma poi con 20 milioni di budget era difficile comprare un centravanti più forte di Kalinic. Razionalmente sarebbe stato giusto lasciare dopo il primo anno durante il quale vinsi la Supercoppa. Gattuso puntò il dito sulla condizione fisica della squadra? Quest’accusa mi tocca profondamente. Nella gara a Benevento, la prima del mio successore, i giocatori corsero più degli avversari. Si fa confusione fra distanza percorsa e intensità. Sfido chi ha messo in dubbio il mio lavoro a un confronto pubblico. Ho allenato in serie A per 5-6 anni e penso di avere più esperienza di chi ha fatto certe affermazioni. Gattuso mi ha chiamato? No, mi feci vivo io dopo quelle dichiarazioni per digli che stava sbagliando e che aveva esagerato. Bonucci capitano, decisione giusta? Gliel’aveva promessa la società che intendeva puntare su un giocatore del nuovo corso. Per quel che mi riguarda telefonicamente gli dissi che si poteva essere capitani anche senza fascia. Questo Milan più forte del mio? Giocatori come Kessie e Calhanoglu sono cresciuti. Higuain è un giocatore di valore. Eppure resto legato al Milan: sono grato a Galliani che mi ha dato fiducia e a Fassone che all’inizio della seconda stagione mi ha confermato. Ho rischiato valorizzando giocatori come Suso e Cutrone e comunque nel mio primo anno la squadra aveva una sua identità. A un certo punto eravamo anche terzi. Abbiati mi ha accusato di non fidarmi di nessuno? Considerando la sua intervista forse facevo bene. La verità è che invitavo tutti i membri dello staff alle riunioni tecniche ma lui non si è mai presentato. Siviglia?
Era una grande opportunità, ho battuto un grande tecnico come Mourinho portando la squadra ai quarti di Champions dopo 68 anni. Non so se maturai la decisione troppo in fretta. Sogni? Ho voglia di tornare, penso di poter dare ancora tanto. Ho acquisito conoscenze importanti, ho ricevuto presunte proposte dall’Italia e dall’estero ma stavolta so che non posso sbagliare la scelta".

3-5-2 con suso esterno a tutta fascia, anche questo abbiamo visto con montella in panca.
Da ritiro immediato del patentino di allenatore.
Non aggiungo altro.
Dopo un primo anno eccellente , nel corso del secondo anno ci ha capito NULLA.
 

Boomer

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Montella ma perchè menti anche tu come il tuo "amico" Mirabelli? Il Milan era la penultima squadra per km percorsi in Serie A e si vedeva anche ad occhio nudo che i giocatori dopo mezz'ora erano spompati fisicamente.

P.S. Sul mercato ha contraddetto l'intera storiella di Miraminchia.
 

Lineker10

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Montella ora mi fa un po' pena.
Si è trovato a gestire una situazione confusa e complessa e secondo me non ha avuto carattere e personalità per uscirne fuori.
Su certe critiche ha ragione marcia. Ha allenato e bene tanti anni a Firenze, non è giusto farlo passare per incompetente per pochi mesi dell'anno scorso. Non sarà probabilmente mai un grande allenatore ma nemmeno un cane come lo si vuol fare passare.
 

Toby rosso nero

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Vincenzo Montella, intervistato dal Corriere della Sera in edicola oggi, 5 dicembre 2018, sul Milan:"Ho letto che già prima dell’inizio della seconda stagione non c’era fiducia nei miei confronti. Mi è dispiaciuto salutare il Milan perché il mio lavoro è stato incompiuto. Sarebbero servite più pazienza ed esperienza. Sentivo di poter crescere insieme alla squadra, non mi è stato dato il tempo. Cosa mi rimprovero? È stata sbagliata la comunicazione sin dall’estate, creando aspettative altissime sulla squadra. Avrei dovuto tenere un profilo più basso ma è difficile mettersi in contrasto con le direttive della società. Erano arrivati 11 giocatori nuovi e sarebbe servito del tempo per assemblarli. Invece anch’io ho assecondato i proclami di scudetto dei dirigenti. Ho condiviso con la società tutti i nuovi acquisti? Diciamo che ci siamo confrontati su alcuni. Altri li ho trovati ad affare concluso. Su Bonucci per esempio ho forzato io per il suo ingaggio. Kalinic arrivato su mio input? Arrivammo alla fine della sessione di mercato con poche risorse a disposizione per reperire il regista e l’attaccante. Vero è che fummo vicini a Morata e Batshuayi ma poi con 20 milioni di budget era difficile comprare un centravanti più forte di Kalinic. Razionalmente sarebbe stato giusto lasciare dopo il primo anno durante il quale vinsi la Supercoppa. Gattuso puntò il dito sulla condizione fisica della squadra? Quest’accusa mi tocca profondamente. Nella gara a Benevento, la prima del mio successore, i giocatori corsero più degli avversari. Si fa confusione fra distanza percorsa e intensità. Sfido chi ha messo in dubbio il mio lavoro a un confronto pubblico. Ho allenato in serie A per 5-6 anni e penso di avere più esperienza di chi ha fatto certe affermazioni. Gattuso mi ha chiamato? No, mi feci vivo io dopo quelle dichiarazioni per digli che stava sbagliando e che aveva esagerato. Bonucci capitano, decisione giusta? Gliel’aveva promessa la società che intendeva puntare su un giocatore del nuovo corso. Per quel che mi riguarda telefonicamente gli dissi che si poteva essere capitani anche senza fascia. Questo Milan più forte del mio? Giocatori come Kessie e Calhanoglu sono cresciuti. Higuain è un giocatore di valore. Eppure resto legato al Milan: sono grato a Galliani che mi ha dato fiducia e a Fassone che all’inizio della seconda stagione mi ha confermato. Ho rischiato valorizzando giocatori come Suso e Cutrone e comunque nel mio primo anno la squadra aveva una sua identità. A un certo punto eravamo anche terzi. Abbiati mi ha accusato di non fidarmi di nessuno? Considerando la sua intervista forse facevo bene. La verità è che invitavo tutti i membri dello staff alle riunioni tecniche ma lui non si è mai presentato. Siviglia?
Era una grande opportunità, ho battuto un grande tecnico come Mourinho portando la squadra ai quarti di Champions dopo 68 anni. Non so se maturai la decisione troppo in fretta. Sogni? Ho voglia di tornare, penso di poter dare ancora tanto. Ho acquisito conoscenze importanti, ho ricevuto presunte proposte dall’Italia e dall’estero ma stavolta so che non posso sbagliare la scelta".

Maiorino, Mirabelli, Ridolini.... cos'è, un raduno horror?
 

Clarenzio

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Vincenzo Montella, intervistato dal Corriere della Sera in edicola oggi, 5 dicembre 2018, sul Milan:"Ho letto che già prima dell’inizio della seconda stagione non c’era fiducia nei miei confronti. Mi è dispiaciuto salutare il Milan perché il mio lavoro è stato incompiuto. Sarebbero servite più pazienza ed esperienza. Sentivo di poter crescere insieme alla squadra, non mi è stato dato il tempo. Cosa mi rimprovero? È stata sbagliata la comunicazione sin dall’estate, creando aspettative altissime sulla squadra. Avrei dovuto tenere un profilo più basso ma è difficile mettersi in contrasto con le direttive della società. Erano arrivati 11 giocatori nuovi e sarebbe servito del tempo per assemblarli. Invece anch’io ho assecondato i proclami di scudetto dei dirigenti. Ho condiviso con la società tutti i nuovi acquisti? Diciamo che ci siamo confrontati su alcuni. Altri li ho trovati ad affare concluso. Su Bonucci per esempio ho forzato io per il suo ingaggio. Kalinic arrivato su mio input? Arrivammo alla fine della sessione di mercato con poche risorse a disposizione per reperire il regista e l’attaccante. Vero è che fummo vicini a Morata e Batshuayi ma poi con 20 milioni di budget era difficile comprare un centravanti più forte di Kalinic. Razionalmente sarebbe stato giusto lasciare dopo il primo anno durante il quale vinsi la Supercoppa. Gattuso puntò il dito sulla condizione fisica della squadra? Quest’accusa mi tocca profondamente. Nella gara a Benevento, la prima del mio successore, i giocatori corsero più degli avversari. Si fa confusione fra distanza percorsa e intensità. Sfido chi ha messo in dubbio il mio lavoro a un confronto pubblico. Ho allenato in serie A per 5-6 anni e penso di avere più esperienza di chi ha fatto certe affermazioni. Gattuso mi ha chiamato? No, mi feci vivo io dopo quelle dichiarazioni per digli che stava sbagliando e che aveva esagerato. Bonucci capitano, decisione giusta? Gliel’aveva promessa la società che intendeva puntare su un giocatore del nuovo corso. Per quel che mi riguarda telefonicamente gli dissi che si poteva essere capitani anche senza fascia. Questo Milan più forte del mio? Giocatori come Kessie e Calhanoglu sono cresciuti. Higuain è un giocatore di valore. Eppure resto legato al Milan: sono grato a Galliani che mi ha dato fiducia e a Fassone che all’inizio della seconda stagione mi ha confermato. Ho rischiato valorizzando giocatori come Suso e Cutrone e comunque nel mio primo anno la squadra aveva una sua identità. A un certo punto eravamo anche terzi. Abbiati mi ha accusato di non fidarmi di nessuno? Considerando la sua intervista forse facevo bene. La verità è che invitavo tutti i membri dello staff alle riunioni tecniche ma lui non si è mai presentato. Siviglia?
Era una grande opportunità, ho battuto un grande tecnico come Mourinho portando la squadra ai quarti di Champions dopo 68 anni. Non so se maturai la decisione troppo in fretta. Sogni? Ho voglia di tornare, penso di poter dare ancora tanto. Ho acquisito conoscenze importanti, ho ricevuto presunte proposte dall’Italia e dall’estero ma stavolta so che non posso sbagliare la scelta".

Mi sa che non ride più ora...
 
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Per me Montella ha fatto un buon lavoro abituando i giocatori al palleggio, cosa di cui sta beneficiando anche Gattuso.
Fisicamente invece la squadra era preparata male e lo scorso anno è andato in confusione con il modulo non solo per colpa sua visto che gli hanno fatto un mercato non adatto a nessun modulo in particolare.

Comunque di lui mi ricorderò con piacere i primi 6 mesi culminati con la vittoria in supercoppa, dopo aver battuto la Juventus pure in campionato.

Buon allenatore ma non da grande squadra.
 
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