Vorresti dire che non è vero?
E' chiaro che dovrebbero uscire e fare passeggiate al sole, magari non vicino a degli infetti, magari si dovrebbero adibire dei parchi o zone dei parchi ad esclusivo uso degli anziani. Se uno ha l'influenza non deve andare a casa dei nonni, non è una novità.
Almeno le case di riposo spero che lascino le persone uscire dall'edificio per fare due passi: non c'è un morbo letale nell'aria.
Certo che è vero, lui però non lo dice nei tuoi termini, ma afferma che si può uscire semplicemente perché il virus non è pericoloso, che è ben altra cosa.
Ora, per mia indole e percorso di studi sono abituato a non accettare niente che sia calato dall'alto, ma a prendere tutto in esame. Che sia il complotto sull'allunaggio, il virus per sterminare un po' di popolazione mondiale e il panzerotto di turno che cura le malattie neurodegenerative con la dieta.
Credo non sia utile girarsi dall'altro lato e rinnegare le altre opinioni, forti della nostra idea...costruita negli ultimi 30 giorni. Le teorie vanno messe alla prova, per il bene stesso della teoria, dato che la realtà dei fatti è una sola, e dunque tutte le teorie sono false, tranne una. Sono tra i sostenitori della chiusura totale per rallentare i contagi (personalmente ho pure iniziato a fine febbraio, e non il 9 marzo come la maggior parte delle persone), ma se oggi venisse uno con prove certe a dire l'esatto contrario sarei ovviamente felice di aver agito male.
Stando a quanto detto da tale Montanari, il mondo intero è impazzito:
- la ricerca forsennata delle mascherine è insensata;
- il governo italiano, da giustamente rigido, diventa crudelmente rigido;
- i governatori del nord sono dei folli, chiedendo restrizioni ancora maggiori o il blocco dell'economia a fine gennaio per un paio di casi;
Lui afferma delle cose con spudorata sicurezza ("uscite di casa, non c'è pericolo") quando invece prove certe non ne ha. E siccome si parla di vite umane, non dovrebbe parlare così. Non a caso, pare che già in tanti lo abbiano segnalato, o forse denunciato.
Diciamo che mischia certezze (dati ufficiali) e evidenze scientifiche, e poi sgancia la bomba atomica ("la mortalità del virus è praticamente nulla").
Ad esempio, è un fatto che muoiano 600.000/650.000 persone all'anno (quindi oltre 1600 persone/giorno). Ma è una sua opinione che i 400 morti/giorno dichiarati come morti a causa del coronavirus facciano parte di quei 1600.
Lui dice esplicitamente che gli attuali 3.400 italiani morti sarebbero ugualmente morti se covid-19 non fosse esistito.
I 3400 morti immagino vengano tutti trovati con uno quadro clinico polmonare compromesso.
E' condivisibile il fatto che ad essere contagiati siano molti, molti, molti di più dei 40.000 rilevati. Ma "almeno 1 italiano su 2"?
E' un fatto che:
- il 99.2% dei decessi abbiano una patologia pregressa, le cui due più diffuse sono ipertensione e diabete. Ma non è ancora scientificamente appurato che alcuni farmaci FANS, antiipertensivi e antidiabetici facilitino l'ingresso del virus (questo detto a livello nazionale, cioè dai medici che vanno in tv).
- l'età media delle persone morte a causa del coronavirus sia 79,5 anni. Lui considera quindi lapalissiano che se guardacaso muoiono 80enni con patologie...è perché sono 80enni con patologie. Questa è una correlazione logica, ma non è affatto una prova.
Trovo quantomeno interessante invece un altro fatto: se è vero che questo virus muta con grande velocità, che senso ha parlare di vaccino? Esattamente come il raffreddore, non ci si può immunizzare. E questo lo dice Burioni: ha detto sia che si aspetta un vaccino, sia che si aspetta che il virus muti, diventando più buono, come è successo con altri virus simili.
La differenza rispetto agli anni passati è che oggi portano all'ospedale di Bergamo tutti i malati con grave insufficienza respiratoria: risultato i reparti collassano, le persone non muoiono più in un ospedale di provincia ma muoiono tutti nell'ospedale del capoluogo, che è l'unico ad avere la terapia intensiva. E' più che altro una concentrazione di deceduti.
è questa la domanda che avrebbero dovuto fargli. Tu hai dato un'interpretazione del perché succede, ma a leggere la discussione non mi pare la cosa si sia chiarita . Resta valido lo stesso ragionamento lapalissiano che lui stesso usa, e cioè che se i reparti di terapia intensiva sono pieni, è perché ci sono più malati del solito