Modric:"Amo il Milan. Scelta giusta. Il Real...".

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Modric intervistato in Croazia:"Milano? La città è meravigliosa. Le persone mi hanno accolto in modo fenomenale, sia all'interno del club che fuori. I compagni di squadra, l'allenatore, i tifosi, tutto è davvero di alto livello. Si vede che il Milan è un grande club storico, uno dei più grandi al mondo. Lo si percepisce ad ogni passo, quindi sono davvero felice e mi sto godendo tutto questo".

"Il Real e l'addio? Sinceramente, non è stato facile, perché ho trascorso 13 anni, quasi metà della mia vita, praticamente in un club, in una città. È stato uno dei periodi più belli della mia vita. Sono arrivato a Madrid forse relativamente tardi, a 27 anni, ma nel momento giusto. Ero pronto per quel passo. I quattro anni in Inghilterra mi hanno aiutato molto. E tutto ciò che ho vissuto e realizzato a Madrid dopo mi sembra irreale... a parte i trofei e le vittorie, rimanere tredici anni in un club del genere... Sono arrivato a 27 anni e sono rimasto quasi fino ai quaranta ed è qualcosa di incredibile! Perché si sa che tipo di club è il Madrid, si sa che non tollera la mediocrità, e rimanere a quel livello, in un club del genere, per così tanti anni, con tutti i successi che ho vissuto lì, è qualcosa di incredibile. Secondo il mio modo di pensare precedente, ritenevo che sarei stato soddisfatto se avessi concluso la carriera a 35 anni. Ma il mio curriculum professionale ha superato da tempo quel limite, e non nascondo la gratitudine: sono ancora, grazie a Dio, a quel livello ed è qualcosa di incredibile!"

L'ho sempre detto e non erano frasi di circostanza, né adulazione verso i tifosi o il club: il mio grande desiderio era ritirarmi a Madrid. Ma semplicemente, tutto ha un inizio e una fine"


"Il Milan? Dopo il Real, l'ho sempre detto, ovunque tu vada è un gradino più in basso. Non c'è alcun dubbio su questo e tutti i giocatori possono confermarvelo. Ma penso di essere arrivato in un club che per reputazione e storia è molto vicino al Real Madrid: per me è la situazione più ideale che mi potesse capitare. Soprattutto perché amo il Milan e da bambino sono cresciuto con il calcio italiano. Il Milan era il club che adoravo di più. Quando si è presentata l'opzione del Milan, per me è stata quella giusta".

"I miei genitori? Volevo che fossero orgogliosi di me: che fossero orgogliosi del loro figlio, che sapessero di averlo messo sulla strada giusta, di averlo cresciuto come si deve e che avesse fatto ciò che forse si aspettavano da lui, ciò in cui credevano. Oggi ho dei figli anch'io e so che quando fanno qualcosa di buono non c'è felicità più grande, non c'è ricchezza più grande"

"Il mio fisico? Non mi ha minimamente fatto vacillare. Ho sempre avuto grande fiducia in me stesso. Non mi sono mai preoccupato delle opinioni degli altri, perché la mia considerazione su me stesso non era quella. Sarebbe stato diverso se avessi pensato di essere forse piccolo, gracile, ma no la mia opinione era opposta. Perché il calcio non è solo forza e altezza. Il calcio è molto di più della sola forza: il calcio è molto di più tecnica, testa, sensibilità... La testa è la cosa più importante. Mai la forza e la velocità prevarranno sulla tecnica e sulla testa. Le persone amano il calcio proprio per queste cose"

"Basic, il mio maestro? Era speciale, avanti rispetto al suo tempo. Aveva una comprensione del calcio ad alto livello. Per me era speciale perché è una delle rare persone che ha creduto in me fin dall'inizio... La gratitudine che ho verso di lui non può essere espressa nemmeno con semplici parole. Lui mi ha raccomandato alla Dinamo, loro non mi conoscevano molto. Mi hanno preso sulla base della sua parola".

"La famiglia? Quando guardi loro, come potrei essere diverso io?! Non posso esserlo. E non sono cambiato per niente, perché non penso di essere ora qualcosa di wow, di speciale, solo perché ho fatto tutto quello che ho fatto. Mi vedo ancora come un ragazzo normale che, naturalmente, ha i suoi giorni migliori e peggiori. Come persona sono progredito. Cambi, progredisci, ma non ho cambi ciò che sei originariamente. Ho conosciuto Vanja (moglie, ndr) quando ancora giocavo nell'Inter Zapresic e lei mi ha sicuramente dato una grande stabilità. Quando hai qualcuno a casa che ti permette di concentrarti sul campo, su ciò che è primario. E questo non è proprio il caso nel mondo di oggi, che qualcuno che si dedichi a te, alla tua carriera, come ha fatto lei. Da quel punto di vista ho fatto jackpot!"

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Milanmaxi

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Per me, milanista cresciuto a Madrid, è deprimente leggere che il Milan è un gradino più basso del Real Madrid.

Quando ero bambino le Champions le vincevamo noi e quando ci scontravamo gli facevamo 5 pappine.

Quando andavo a scuola loro l’ultima champions l’avevano vinta quando la tv era ancora in bianco e nero.

Poi le società sono state gestite in modo diverso, purtroppo
 

7AlePato7

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Modric intervistato in Croazia:"Milano? La città è meravigliosa. Le persone mi hanno accolto in modo fenomenale, sia all'interno del club che fuori. I compagni di squadra, l'allenatore, i tifosi, tutto è davvero di alto livello. Si vede che il Milan è un grande club storico, uno dei più grandi al mondo. Lo si percepisce ad ogni passo, quindi sono davvero felice e mi sto godendo tutto questo".

"Il Real e l'addio? Sinceramente, non è stato facile, perché ho trascorso 13 anni, quasi metà della mia vita, praticamente in un club, in una città. È stato uno dei periodi più belli della mia vita. Sono arrivato a Madrid forse relativamente tardi, a 27 anni, ma nel momento giusto. Ero pronto per quel passo. I quattro anni in Inghilterra mi hanno aiutato molto. E tutto ciò che ho vissuto e realizzato a Madrid dopo mi sembra irreale... a parte i trofei e le vittorie, rimanere tredici anni in un club del genere... Sono arrivato a 27 anni e sono rimasto quasi fino ai quaranta ed è qualcosa di incredibile! Perché si sa che tipo di club è il Madrid, si sa che non tollera la mediocrità, e rimanere a quel livello, in un club del genere, per così tanti anni, con tutti i successi che ho vissuto lì, è qualcosa di incredibile. Secondo il mio modo di pensare precedente, ritenevo che sarei stato soddisfatto se avessi concluso la carriera a 35 anni. Ma il mio curriculum professionale ha superato da tempo quel limite, e non nascondo la gratitudine: sono ancora, grazie a Dio, a quel livello ed è qualcosa di incredibile!"

L'ho sempre detto e non erano frasi di circostanza, né adulazione verso i tifosi o il club: il mio grande desiderio era ritirarmi a Madrid. Ma semplicemente, tutto ha un inizio e una fine"


"Il Milan? Dopo il Real, l'ho sempre detto, ovunque tu vada è un gradino più in basso. Non c'è alcun dubbio su questo e tutti i giocatori possono confermarvelo. Ma penso di essere arrivato in un club che per reputazione e storia è molto vicino al Real Madrid: per me è la situazione più ideale che mi potesse capitare. Soprattutto perché amo il Milan e da bambino sono cresciuto con il calcio italiano. Il Milan era il club che adoravo di più. Quando si è presentata l'opzione del Milan, per me è stata quella giusta".

"I miei genitori? Volevo che fossero orgogliosi di me: che fossero orgogliosi del loro figlio, che sapessero di averlo messo sulla strada giusta, di averlo cresciuto come si deve e che avesse fatto ciò che forse si aspettavano da lui, ciò in cui credevano. Oggi ho dei figli anch'io e so che quando fanno qualcosa di buono non c'è felicità più grande, non c'è ricchezza più grande"

"Il mio fisico? Non mi ha minimamente fatto vacillare. Ho sempre avuto grande fiducia in me stesso. Non mi sono mai preoccupato delle opinioni degli altri, perché la mia considerazione su me stesso non era quella. Sarebbe stato diverso se avessi pensato di essere forse piccolo, gracile, ma no la mia opinione era opposta. Perché il calcio non è solo forza e altezza. Il calcio è molto di più della sola forza: il calcio è molto di più tecnica, testa, sensibilità... La testa è la cosa più importante. Mai la forza e la velocità prevarranno sulla tecnica e sulla testa. Le persone amano il calcio proprio per queste cose"

"Basic, il mio maestro? Era speciale, avanti rispetto al suo tempo. Aveva una comprensione del calcio ad alto livello. Per me era speciale perché è una delle rare persone che ha creduto in me fin dall'inizio... La gratitudine che ho verso di lui non può essere espressa nemmeno con semplici parole. Lui mi ha raccomandato alla Dinamo, loro non mi conoscevano molto. Mi hanno preso sulla base della sua parola".

"La famiglia? Quando guardi loro, come potrei essere diverso io?! Non posso esserlo. E non sono cambiato per niente, perché non penso di essere ora qualcosa di wow, di speciale, solo perché ho fatto tutto quello che ho fatto. Mi vedo ancora come un ragazzo normale che, naturalmente, ha i suoi giorni migliori e peggiori. Come persona sono progredito. Cambi, progredisci, ma non ho cambi ciò che sei originariamente. Ho conosciuto Vanja (moglie, ndr) quando ancora giocavo nell'Inter Zapresic e lei mi ha sicuramente dato una grande stabilità. Quando hai qualcuno a casa che ti permette di concentrarti sul campo, su ciò che è primario. E questo non è proprio il caso nel mondo di oggi, che qualcuno che si dedichi a te, alla tua carriera, come ha fatto lei. Da quel punto di vista ho fatto jackpot!"

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Peccato che certi giocatori possiamo permetterceli solo quando hanno 40 anni suonati. A me sembra patetico non avere la possibilità di acquistare giocatori di qualità in una età quantomeno decente. Da un momento all'altro potrebbe esserci il tracollo, mi urterebbe vedere Modric in certe condizioni perché è un giocatore che amo da sempre.
 
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Per me, milanista cresciuto a Madrid, è deprimente leggere che il Milan è un gradino più basso del Real Madrid.

Quando ero bambino le Champions le vincevamo noi e quando ci scontravamo gli facevamo 5 pappine.

Quando andavo a scuola loro l’ultima champions l’avevano vinta quando la tv era ancora in bianco e nero.

Poi le società sono state gestite in modo diverso, purtroppo
C'è da dire che in Spagna hanno potuto fare quello che volevano con le banche compiacenti, che gli prestavano a fondo perduto i miliardi. Senza le banche spagnole col caxxo che Real e Barca avrebbero vinto cosi tanto. Hanno fatto il caxxo che volevano in faccia agli altri. In un mondo normale Real e Barca non avrebbero potuto fare il mercato stellare e trattenere Messi e comprare Kaka e CR7 in un unica sessione di mercato.
 
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Per me, milanista cresciuto a Madrid, è deprimente leggere che il Milan è un gradino più basso del Real Madrid.

Quando ero bambino le Champions le vincevamo noi e quando ci scontravamo gli facevamo 5 pappine.

Quando andavo a scuola loro l’ultima champions l’avevano vinta quando la tv era ancora in bianco e nero.

Poi le società sono state gestite in modo diverso, purtroppo
Purtroppo ormai hanno preso il largo, confidavo avremmo raggiunto e superato le loro champions ma ho capito che era finita definitivamente il giorno in cui abbiamo ceduto Ibra e Thiago Silva (già con la cessione di Kaka pensavo...ma mi illudevo di poter risorgere e quelle cessioni son state il colpo di grazia del passaggio alla mediocrità).
 
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Modric intervistato in Croazia:"Milano? La città è meravigliosa. Le persone mi hanno accolto in modo fenomenale, sia all'interno del club che fuori. I compagni di squadra, l'allenatore, i tifosi, tutto è davvero di alto livello. Si vede che il Milan è un grande club storico, uno dei più grandi al mondo. Lo si percepisce ad ogni passo, quindi sono davvero felice e mi sto godendo tutto questo".

"Il Real e l'addio? Sinceramente, non è stato facile, perché ho trascorso 13 anni, quasi metà della mia vita, praticamente in un club, in una città. È stato uno dei periodi più belli della mia vita. Sono arrivato a Madrid forse relativamente tardi, a 27 anni, ma nel momento giusto. Ero pronto per quel passo. I quattro anni in Inghilterra mi hanno aiutato molto. E tutto ciò che ho vissuto e realizzato a Madrid dopo mi sembra irreale... a parte i trofei e le vittorie, rimanere tredici anni in un club del genere... Sono arrivato a 27 anni e sono rimasto quasi fino ai quaranta ed è qualcosa di incredibile! Perché si sa che tipo di club è il Madrid, si sa che non tollera la mediocrità, e rimanere a quel livello, in un club del genere, per così tanti anni, con tutti i successi che ho vissuto lì, è qualcosa di incredibile. Secondo il mio modo di pensare precedente, ritenevo che sarei stato soddisfatto se avessi concluso la carriera a 35 anni. Ma il mio curriculum professionale ha superato da tempo quel limite, e non nascondo la gratitudine: sono ancora, grazie a Dio, a quel livello ed è qualcosa di incredibile!"

L'ho sempre detto e non erano frasi di circostanza, né adulazione verso i tifosi o il club: il mio grande desiderio era ritirarmi a Madrid. Ma semplicemente, tutto ha un inizio e una fine"


"Il Milan? Dopo il Real, l'ho sempre detto, ovunque tu vada è un gradino più in basso. Non c'è alcun dubbio su questo e tutti i giocatori possono confermarvelo. Ma penso di essere arrivato in un club che per reputazione e storia è molto vicino al Real Madrid: per me è la situazione più ideale che mi potesse capitare. Soprattutto perché amo il Milan e da bambino sono cresciuto con il calcio italiano. Il Milan era il club che adoravo di più. Quando si è presentata l'opzione del Milan, per me è stata quella giusta".

"I miei genitori? Volevo che fossero orgogliosi di me: che fossero orgogliosi del loro figlio, che sapessero di averlo messo sulla strada giusta, di averlo cresciuto come si deve e che avesse fatto ciò che forse si aspettavano da lui, ciò in cui credevano. Oggi ho dei figli anch'io e so che quando fanno qualcosa di buono non c'è felicità più grande, non c'è ricchezza più grande"

"Il mio fisico? Non mi ha minimamente fatto vacillare. Ho sempre avuto grande fiducia in me stesso. Non mi sono mai preoccupato delle opinioni degli altri, perché la mia considerazione su me stesso non era quella. Sarebbe stato diverso se avessi pensato di essere forse piccolo, gracile, ma no la mia opinione era opposta. Perché il calcio non è solo forza e altezza. Il calcio è molto di più della sola forza: il calcio è molto di più tecnica, testa, sensibilità... La testa è la cosa più importante. Mai la forza e la velocità prevarranno sulla tecnica e sulla testa. Le persone amano il calcio proprio per queste cose"

"Basic, il mio maestro? Era speciale, avanti rispetto al suo tempo. Aveva una comprensione del calcio ad alto livello. Per me era speciale perché è una delle rare persone che ha creduto in me fin dall'inizio... La gratitudine che ho verso di lui non può essere espressa nemmeno con semplici parole. Lui mi ha raccomandato alla Dinamo, loro non mi conoscevano molto. Mi hanno preso sulla base della sua parola".

"La famiglia? Quando guardi loro, come potrei essere diverso io?! Non posso esserlo. E non sono cambiato per niente, perché non penso di essere ora qualcosa di wow, di speciale, solo perché ho fatto tutto quello che ho fatto. Mi vedo ancora come un ragazzo normale che, naturalmente, ha i suoi giorni migliori e peggiori. Come persona sono progredito. Cambi, progredisci, ma non ho cambi ciò che sei originariamente. Ho conosciuto Vanja (moglie, ndr) quando ancora giocavo nell'Inter Zapresic e lei mi ha sicuramente dato una grande stabilità. Quando hai qualcuno a casa che ti permette di concentrarti sul campo, su ciò che è primario. E questo non è proprio il caso nel mondo di oggi, che qualcuno che si dedichi a te, alla tua carriera, come ha fatto lei. Da quel punto di vista ho fatto jackpot!"

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Un quarantenne con fame correrà sempre di più di un ventenne senza
 
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Per me, milanista cresciuto a Madrid, è deprimente leggere che il Milan è un gradino più basso del Real Madrid.

Quando ero bambino le Champions le vincevamo noi e quando ci scontravamo gli facevamo 5 pappine.

Quando andavo a scuola loro l’ultima champions l’avevano vinta quando la tv era ancora in bianco e nero.

Poi le società sono state gestite in modo diverso, purtroppo
Vero però lo perdono anche perché lo capisco, una volta le cose erano invertite anche se il Real è stato sempre grande, noi negli ultimi 20 no, come tutta la serie A
 

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