Missili cinesi nelle coste di Taiwan. Attivati sistemi di difesa.

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gabri65

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Altamente probabile.

Qui la gente crede che i semiconduttori e il silicio per i pannelli si possano costruire fai-da-te, ma purtroppo non è così.

Per i semiconduttori, poi, ci voglio macchinari assurdi che devono purificare il silicio al 99.99999%. Sono i cosiddeti "wafer" sui quali imprimere la logica circuitale, devono letteralmente togliere ogni singolo atomo estraneo dai cristalli.

A Taiwan hanno puntato fortissimo su quell'universo di processo produttivo, tutto lì.

PS e OT.

Poi, mi viene da ridere quando si critica il fatto che l'itaglia potrebbe campare solo di turismo, tra le altre cose.

Taiwan è una potenza economica mondiale solo per un paio di fabbriche che sfornano sì e no qualche tonnellata di "terra lavorata". E loro sono 1/3 della nostra popolazione, eh, mica sono quattro gatti su uno scoglio in mezzo al mare.

Quanta approssimazione.
 
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Guarda, vedo che un po' di attori li conosci, quindi non vado nel dettaglio.

A me l'esempio più calzante che viene in mente è che Taiwan è diventata l'Ammazzon dell'elettronica. Sono scommesse vinte.

Piano piano tutti si sono rivolti tutti a loro, con il vantaggio ulteriore che non smerciano prodotti fatti da altri, ma li producono in proprio su progetto esterno.

Anche noi abbiamo degli stabilimenti di produzione dei semiconduttori, ma sono isolati (c'è uno della ST nel centroitaglia se non sbaglio). L'Intel ha impiantato stabilimenti in Israele (ma guarda un po'). Ma fanno cose troppo selezionate e costano troppo, mentre a Taiwan operano per tutte le aziende indistintamente e costano una sega.

Sono diventati l'analogo della riviera romagnola per il divertimento estivo, vanno tutti lì. E quando tutti vanno lì, non hai nemmeno più bisogno di tante risorse o pubblicità, costruisci imperi semplicemente di prepotenza, tu devi solo lavorare come hai fatto prima.

Si basa alla fine tutto sul fatto che nelle aziende nessuno vuole più lavorare, tutti vogliono comandare e guadagnare facendo fare il lavoro "sporco" agli altri.

All'inizio funziona, poi un bel giorno, quando hai barattato tutta la tua conoscenza all'esterno, gli altri ti mollano e rimani con in **** per terra, perché sei diventato solo un passacarte inutile e superfluo.
Da spiegare ai cantori instancabili della globalizzazione. La ricerca del profitto a ogni costo punirà la grettezza delle classi dirigenti occidentali: peccato che ci andiamo di mezzo anche noi.
 

Sam

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Se davvero si sta deglobalizzando, preparo i pop corn.

Io grazie al cielo non sono un avido consumatore, non ho lo sbatti (non tanto per i soldi) di comprare cose superflue, ne compro magari poche ma ""costose""".

Ma tutti quelli che adesso si lamentano, se finisce la globalizzazione si sparano.
Stai implicando che la globalizzazione sia mai esistita.

Si chiama colonialismo, l'ho detto più e più volte.
La globalizzazione è solo il modo carino e politicamente corretto con cui la vendono, ma altro non è che il surplus di una potenza che viene imposto ai suoi paesi satellite.

Quindi non c'è niente che possa o meno finire, a meno che non si voglia smettere di essere una colonia.

E se il finire di essere una colonia vuol dire che non ci saranno più iPhone o altro in giro, meglio così.
Vorrà dire che ci si rimboccherà le maniche e si ricomincerà a produrre tali prodotti in Italia, visto che le basi dell'IT moderno sono tutte nostrane, e che avevamo colossi come Olivetti che nulla avevano da invidiare ai colossi americani odierni.
 

Milanoide

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Gira che ti rigira sempre quelli sono i produttori, mi viene in mente pure che nel campo dell'aviazione dobbiamo rivolgerci sempre ai soliti General Electric e Rolls Royce..
Lavoro nel campo del turbiname più per produzione di energia che per propulsione o pompaggio.
Ma le macchine, salvo le diverse dimensioni, sono quelle.
Un campione nazionale con dei bei depliant dell'era fascista ha iniziato costruendo su licenza. Quindi non tecnologia indigena. Ora attraversa una delle sue periodiche crisi.
L'altro campione nazionale è una, anzi più sedi GE. Di recente hanno investito molto in Italia.
Anche Renzi mi pare fosse partito baldanzoso su tutto rinnovabili, ma poi si rese conto del rischio sistemico per i due campioni nazionali (uno dei quali lo aveva " in casa" e mi stupivo non ci arrivasse).
Anche qui abbiamo a che fare con componenti molto sofisticati.
Materie prime per leghe speciali, Nickel e Cobalto, il cui mercato risente molto delle tendenze monopoliste cinesi.
L'occidente detiene ancora la prevalenza di trattamenti speciali che restano esclusiva di 2-3 aziende fra multinazionali e aziende localizzate. Con qualche avventura per cui nella fedelissima, atlantissima Turchia, un campione USA ha stabilito una sede produttiva.
Non vedo i presupposti ed il mercato per far nascere un polo nazionale o europeo.
Salvo i tedeschi si decidano a farlo (ma sarebbe segno di un militarismo di ritorno).
Per l'Italia, meglio investire sulle aziende locali della componentistica che nel carrozzone di privilegiati Alitalia.
 

gabri65

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Stai implicando che la globalizzazione sia mai esistita.

Si chiama colonialismo, l'ho detto più e più volte.
La globalizzazione è solo il modo carino e politicamente corretto con cui la vendono, ma altro non è che il surplus di una potenza che viene imposto ai suoi paesi satellite.

Quindi non c'è niente che possa o meno finire, a meno che non si voglia smettere di essere una colonia.

E se il finire di essere una colonia vuol dire che non ci saranno più iPhone o altro in giro, meglio così.
Vorrà dire che ci si rimboccherà le maniche e si ricomincerà a produrre tali prodotti in Italia, visto che le basi dell'IT moderno sono tutte nostrane, e che avevamo colossi come Olivetti che nulla avevano da invidiare ai colossi americani odierni.

Alla Olivetti lavorava Federico Faggin, l'ingegnere che concepì il primo microprocessore, la macchina ubiquitaria dell'elettronica e dei computers. Lui fece costruire tutto questo alla Intel nella Silicon Valley negli anni '70. Insignito con la medaglia d'oro per l'innovazione, ma in terra straniera.

L'Olivetti poteva diventare una potenza planetaria. Ma siamo in itaglia, e quindi abbiamo bisogno delle risorse nordafricane, altrimenti non abbiamo il pane con il quale sopravvivere.

Per chi ha tempo, si possono trovare alcune sue interviste dove spiega benissimo il fenomeno degradante del nostro paese, detto ovviamente con parole sobrie da persona intelligente. Ma i concetti sono i soliti dei post qui sul forum.

Perdonate OT.
 
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Stai implicando che la globalizzazione sia mai esistita.

Si chiama colonialismo, l'ho detto più e più volte.
La globalizzazione è solo il modo carino e politicamente corretto con cui la vendono, ma altro non è che il surplus di una potenza che viene imposto ai suoi paesi satellite.

Quindi non c'è niente che possa o meno finire, a meno che non si voglia smettere di essere una colonia.

E se il finire di essere una colonia vuol dire che non ci saranno più iPhone o altro in giro, meglio così.
Vorrà dire che ci si rimboccherà le maniche e si ricomincerà a produrre tali prodotti in Italia, visto che le basi dell'IT moderno sono tutte nostrane, e che avevamo colossi come Olivetti che nulla avevano da invidiare ai colossi americani odierni.

Abbiamo colonizzato chi?
La Cina?

Posa il fiasco Sam Sam :lol:
 
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Non hai capito.
Non siamo noi i colonizzatori. Noi siamo gli stati satellite che assorbono il surplus.

Hai scritto colonizzazione...
Per me è invece abc di economia.

A noi occidentali servivano manodopera a basso costo per avere certi beni che ormai da noi sarebbero diventati costosi, a loro serviva uscire dal pantano della povertà.

Aggiungici che a chi detiene il potere economico la cosa avrebbe giovato, ed ecco la....REAL LIFE

Poi come tutto, ha un inizio e avrà una fine quando si arriva alla saturazione

E la storia di ripeterà, presumo in Africa, entro questo secolo.
 
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Abbiamo colonizzato chi?
La Cina?

Posa il fiasco Sam Sam :lol:

Beh se non sbaglio francia,germania,gb e Italia in passato hanno "colonizzato" (in maniera molto mini mini) la Cina

Questo era il nostro "pezzetto" di terra,perso dopo la 2° guerra mondiale :asd:
Tianjin_.jpg
 
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