Come riportato dalla GDS in edicola, Milano punta lo scudetto. Sia il Milan che l'Inter sono squadre da piani alti. Stefano Pioli cerca la fuga ad Udine. Il tecnico ha una percentuale di vittorie del 57,78% sulla panchina del Milan. 2,2 la media punti a partita. E quest'anno può contare anche su un Leao in più. Da talento grezzo si è trasformato in un attaccante che determina.
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E ricordiamo che ad “alterare” la media di Padre Pioli verso il basso c’è il primo periodo, quello da Milan-Lecce ad Atalanta-Milan, in cui c’era già Pioli ma la media punti era simile a quella di Giampaolo perché come attaccante avevamo un palo della luce che non la buttava dentro manco con le mani.
Quindi la media punti di Padre Pioli sarebbe molto più alta, se non fosse che da fine Ottobre a fine Dicembre ha dovuto giocare letteralmente senza attacco (perché quello la non solo non segnava, ma impediva agli altri di segnare).
Queste sono le partite con Padre Pioli nel pre-Zlatan:
Milan-Lecce 2-2, Roma-Milan 2-1, Milan-Spal 1-0, Milan-Lazio 1-2, Juventus-Milan 1-0, Milan-Napoli 1-1, Parma-Milan 0-1, Bologna-Milan 2-3, Milan-Sassuolo 0-0, Atalanta-Milan 5-0. 12 punti in 10 partite, e 10 goal segnati (tra cui un’autorete, un rigore e una punizione) in 10 partite, media poco più che da salvezza, nonostante si fossero visti nettissimi miglioramenti sul piano del gioco rispetto all’orrore di Giampaolo.
Ma non c’è da stupirsi, Padre Pioli, come detto, ha dovuto affrontare quelle partite senza attacco (perché avere Piatek vuol dire non avere un attacco, visto che oltre a non segnare intasava l’area nullificando il potenziale offensivo di tutti gli altri, in primis di Rebic, Leao e Kebab, e non permetteva lo sviluppo della minima azione offensiva).
Se avessimo avuto Luther Blissett la davanti avremmo fatto meglio in quel periodo. E ho una certezza: non avremmo fatto peggio (semplicemente perché era impossibile).
