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CorSera in edicola: non è una prova e nemmeno un indizio. Semplicemente un sintomo perché tre giornate sono nulla e i giochi sono ancora tutti da fare. Però Inter e Milan, che sabato 16, alla ripresa del campionato, si affronteranno nel derby, hanno iniziato molto bene e sono le uniche squadre a punteggio pieno. Non era scontato. Il Milan ha acquistato 10 nuovi giocatori spendendo 114 milioni (bonus esclusi); l’Inter ha salutato Lukaku, Dzeko, Skriniar e Brozovic, ha ingaggiato 12 giocatori e piazzato il colpo più costoso del mercato (Pavard, 30 milioni più 2 di bonus). Ci stava un periodo di rodaggio, invece il Milan è apparso all’improvviso, esatto fin dai primi minuti della partita di Bologna. Rapido e spietato grazie alla velocità di pensiero di Reijnders, quella delle gambe di Pulisic, Leao e Theo, alla puntualità di Giroud: è una squadra bella da vedere e che sa fare male. Pioli ha contribuito al mercato, frutto del lavoro di un gruppo, ha rischiato nella ricostruzione ma ha trovato subito incastri e meccanismi e quest’anno ha in panchina le alternative che non aveva un anno fa. L’Inter è rimasta più simile a se stessa, Inzaghi dei nuovi ha promosso titolare finora solo Thuram. Il suo gioco è quello, parte dal basso e vive di cambi di fascia e accelerazioni, pochi dribbling, tanti scambi di prima. C’è meno elettricità ma tanta sicurezza, consapevolezza di sé eredità della finale di Champions che, al netto della sconfitta, ha aumentato l’autostima di tutti. L’attacco, teoricamente indebolito, ha segnato 6 gol su 8 (5 con Lautaro, capocannoniere), la difesa non ne ha ancora subito. E anche la panchina nerazzurra è di gran lusso, ieri c’era seduto pure un campione del mondo (Pavard). Insomma, Milano comanda e soprattutto dà l’impressione che nelle vittorie delle sue due squadre non ci sia nulla di casuale. Il derby che verrà non sarà decisivo, ma qualcosa peserà. Forse più per il Milan, che ha perso le ultime 4 partite contro i nerazzurri. Ma tante cose sono cambiate in estate. Chi sta dietro, la Juve a -2, vittoriosa a Empoli e il Napoli a -3 sono meno nette, compiute, non hanno solo meno punti. I campioni d’Italia devono ritrovare l’equilibrio che avevano con Spalletti e una soluzione al centro della difesa (Juan Jesus non è Kim). Entrambe hanno partite e tempo per recuperare, il consiglio è non perderne.
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