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Scusami, sai che ti stimo, per cui mi permetto di dire che il tuo è un discorso superficiale.
Per lungo tempo abbiamo fatto un gioco con costruzione dell'azione dal basso, molto ragionato e lento, in quel tipo di concetto giocatori come Castillejo, ma anche Rebic, Hakan, Leao, fanno difficoltà, invece Jack o Suso si trovano meglio (si fa per dire).
Adesso al di là di questo 442 scandinavo abbiamo cambiato completamente i principi di gioco. Adesso recuperata palla si va subito in verticale, massimo due tocchi, spesso anche palla lunga. Non si fraseggia più. E' un gioco diretto, verticale e veloce. Ieri a tratti talmente tanto che le due squadre erano spezzate in due...
Questo concetto è perfetto per giocatori come Castillejo, Hakan, Rebic e Leao, giocatori istintivi e anarchici, che però adorano gettarsi negli spazi senza palla e andare in uno contro uno, spesso anche senza logica, in modo istintivo. E' un tipo di gioco migliore per tanti in questa rosa (per esempio Kjaer, che con la sua capacità di lanciare lungo è importantissimo per le ripartenze adesso).
Castillejo di conseguenza si è trovato nel suo mondo, può fare il gioco che ama, dunque emerge. Per me i limiti restano tutti, tecnici soprattutto ma anche fisici, però lo spagnolo ha carattere, agonismo, energia, oltre a un bello spirito di sacrificio, lode e onore a lui che ha aspettato in silenzio il suo momento e quando è arrivato non si è fatto sfuggire l'occasione. Perchè così funziona uno sport di squadra, per fortuna direi.
Per me questo è un requisito fondamentale per essere da Milan, forse direi il primo in assoluto. Castillejo può essere un buon gregario, che non significa niente di male, anche Ambrosini o Evani lo erano. E' scarso, però ha le palle, cosa che conta di più.
Scusami, anche io stimo te, però alcuni appunti mi sento di farli.
Tu basi i tuoi ragionamenti troppo sulle caratteristiche tecniche dei giocatori, o comunque su parametri intrinseci che sono attribuiti a loro, ma che a volte difficilmente vengono interamente rispettati dai giocatori. Ho l'impressione che tendi a sopravvalutare la superficialità dei giocatori, tenuto conto dei tuoi giudizi su Evani e Ambrosini.
Se fosse solo per questi aspetti tecnico-tattici, ad esempio Suso e Biglia sarebbero titolari fissi. 1) perché hanno tecnica, oppure 2) perché sono anziani o hanno esperienza.
Io dico, ma chissenefrega?
Se un giocatore ha tecnica ma mi fa partite vomitevoli in quanto a impegno e spirito di abnegazione, allora preferisco di gran lunga uno come Castillejo, che dimostra di crederci e, nonostante la (scarsa) tecnica, mi consente però di fronteggiare l'avversario con armi come la grinta e la volontà di combattere.
E, per concludere, Evani e Ambrosini non sono stati semplici gregari.
Se uno è mediano interditore o centrocampista di fascia, non è detto che non risulti un top-player solo perché fa un lavoro sporco o non segna caterve di goals. Senza Ambrosini (e Gattuso), allora Pirlo, Seedorf e Kaka non avrebbero visto palla, e avremmo raccattato 0-2 da ogni squadra, invece che dettare legge a centrocampo. Evani è risultato un uomo fondamentale, insieme a Colombo, per il grande Milan di Sacchi, su sua stessa ammissione (oltre ad averci fatto vincere una intercontinentale). Averne adesso di giocatori così, allora sì che la zona CL non sarebbe un miraggio.