Milan: stadio a La Maura (incontro Sala Cardinale), Sesto o S.D.. Si decide in un mese.

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GDS in edicola: Beppe Sala, sindaco di B Milano, due giorni fa: «Il Milan guarda con interesse a La Maura». Alessandro Antonello, a.d. dell’Inter, ieri mattina: «Ufficialmente il presidente Scaroni ha comunicato che c’è un interesse del Milan sull’area de La Maura. Questo richiederà alcune settimane di analisi, poi ci si rivedrà per capire se effettivamente sarà oggetto di sviluppo». Le frasi degli ultimi giorni hanno spinto molti milanisti a fare una ricerca su google maps e scoprire una zona verde a nord-ovest di San Siro. L’area di La Maura è nota da metà febbraio come una delle opzioni del Milan per il nuovo stadio, come rivelato per primo dal Corriere della Sera, ma se ne parla sempre di più. Che cosa è cambiato? Il fatto che ora si giochi a carte scoperte. L’idea di costruire lì il nuovo impianto è stata discussa con il sindaco Sala che, delusissimo dal probabile finale negativo della telenovela San Siro, ha la chance di evitare
l’addio del Milan alla città.

Oggi pomeriggio incontro Sala Cardinale

Bilancio ok. Rosso in calo QUI -)
Milan: bilancio ok. Rosso in calo di 25 mln.

Pro e contro “La Maura” è il nome con cui si identifica un’area di 75 ettari su cui si trovano le piste di allenamento per i cavalli e l’ippodromo del trotto. Il primo tema da considerare è la proprietà dell’area. Snaitech, storico proprietario, ha firmato un preliminare di vendita con F3A Green, che si perfezionerà nel dicembre 2024 al verificarsi di determinate condizioni. Situazione non semplice perché, in questi due anni, l’area resterà attiva. Il vantaggio per il Milan è poter trattare con un soggetto privato, evitando le problematiche buro- cratiche di un’amministrazione pubblica. Lo svantaggio è visibile... su una cartina. L’area verde è parte del Parco Agricolo Sud Milano, con immaginabili conseguenze a tema ambientale: le polemiche sui metri cubi di cemento, già presenti per il progetto di San Siro, tornerebbero inevita- bilmente a complicare l’iter di approvazione. Il Milan così studia il caso da poche settimane e non si sbilancia. La viabilità, ad esempio, è ancora da studiare, nonostante l’indubbio vantaggio dato da tre fermate della metropolitana milanese - Lampugnano, Uruguay e Bonola - a circa un chilometro di distanza.

Il sindaco Sala ha parlato di “due-tre settimane di tem- po” date alle società per decidere ma servirà più tempo. Il Milan si è dato l’obiettivo di scegliere tra marzo e aprile e la volontà non è cambiata. Come non è certo che nell’eventuale progetto-La Maura sarebbe compreso lo spostamento del Vismara, il centro sportivo delle giovanili rossonere oggi a Sud della città. La partita sul nuovo stadio insomma resta aperta, con una tendenza evidente, ribadita anche dalle parole di Sala: il Milan, come e più dell’Inter, non vede San Siro nel suo futuro. L’ipotesi di restare insieme nel mitico impianto con gli anelli resta possibile ma solo se verranno cambiate le condizioni dettate dal Comune. Quel che è certo è che RedBird vuole accelerare. E allora, con l’ok di Gerry Cardinale dagli Stati Uniti, il presidente Scaroni gioca una partita complessa perché le scacchiere su cui muovere le pedine sono decisamente più di una.

Sesto e San Donato Sesto San Giovanni resta un’ipotesi su cui il Milan ha lavorato molto anche se le problematiche non mancano, nonostante il grande interesse dell’amministrazione comunale. Il Milan ha recentemente chiesto di abbassare il prezzo di acquisto ad Hines, prorietaria dell’area, e a Banca Intesa, segno di un interesse concreto. Meno semplice completare l’iter di bonifica avviato negli scorsi mesi. In questo scenario, vietato sottovalutare l’area di San Donato Milanese, a Sud-Est della città: se ne parla da anni e San Donato da un lato non è mai diventata protagonista, dall’altro non è mai uscita di scena. Qualcosa vuole decisamente dire.

CorSera: La Maura, al momento, in pole sulle altre due zone. La decisione arriverà nelle prossime 2-3 settimane.

CorSport: Milan intenzionato a costruire lo stadio in zona La Maura. L’intenzione del club rossonero è di cstruire un impianto dove possa giocare la squadra maschile ma anche il settore giovanile e la formazione femminile: «L’ipotesi Maura è delicata perché sta nell’ambito del Parco Sud, però siccome il Milan mi ha anche detto che l’intenzione prioritaria sarebbe quella di fare uno stadio e probabilmente di portarci anche il Vismara, cioè quindi la parte dedicata a giovani e donne, magari è una soluzione che può anche funzionare e che potrebbe anche piacere» ha concluso ieri Sala.
 
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l’addio del Milan alla città.

Pro e contro “La Maura” è il nome con cui si identifica un’area di 75 ettari su cui si trovano le piste di allenamento per i cavalli e l’ippodromo del trotto. Il primo tema da considerare è la proprietà dell’area. Snaitech, storico proprietario, ha firmato un preliminare di vendita con F3A Green, che si perfezionerà nel dicembre 2024 al verificarsi di determinate condizioni. Situazione non semplice perché, in questi due anni, l’area resterà attiva. Il vantaggio per il Milan è poter trattare con un soggetto privato, evitando le problematiche buro- cratiche di un’amministrazione pubblica. Lo svantaggio è visibile... su una cartina. L’area verde è parte del Parco Agricolo Sud Milano, con immaginabili conseguenze a tema ambientale: le polemiche sui metri cubi di cemento, già presenti per il progetto di San Siro, tornerebbero inevita- bilmente a complicare l’iter di approvazione. Il Milan così studia il caso da poche settimane e non si sbilancia. La viabilità, ad esempio, è ancora da studiare, nonostante l’indubbio vantaggio dato da tre fermate della metropolitana milanese - Lampugnano, Uruguay e Bonola - a circa un chilometro di distanza.

Il sindaco Sala ha parlato di “due-tre settimane di tem- po” date alle società per decidere ma servirà più tempo. Il Milan si è dato l’obiettivo di scegliere tra marzo e aprile e la volontà non è cambiata. Come non è certo che nell’eventuale progetto-La Maura sarebbe compreso lo spostamento del Vismara, il centro sportivo delle giovanili rossonere oggi a Sud della città. La partita sul nuovo stadio insomma resta aperta, con una tendenza evidente, ribadita anche dalle parole di Sala: il Milan, come e più dell’Inter, non vede San Siro nel suo futuro. L’ipotesi di restare insieme nel mitico impianto con gli anelli resta possibile ma solo se verranno cambiate le condizioni dettate dal Comune. Quel che è certo è che RedBird vuole accelerare. E allora, con l’ok di Gerry Cardinale dagli Stati Uniti, il presidente Scaroni gioca una partita complessa perché le scacchiere su cui muovere le pedine sono decisamente più di una.

Sesto e San Donato Sesto San Giovanni resta un’ipotesi su cui il Milan ha lavorato molto anche se le problematiche non mancano, nonostante il grande interesse dell’amministrazione comunale. Il Milan ha recentemente chiesto di abbassare il prezzo di acquisto ad Hines, prorietaria dell’area, e a Banca Intesa, segno di un interesse concreto. Meno semplice completare l’iter di bonifica avviato negli scorsi mesi. In questo scenario, vietato sottovalutare l’area di San Donato Milanese, a Sud-Est della città: se ne parla da anni e San Donato da un lato non è mai diventata protagonista, dall’altro non è mai uscita di scena. Qualcosa vuole decisamente dire.
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Pro e contro “La Maura” è il nome con cui si identifica un’area di 75 ettari su cui si trovano le piste di allenamento per i cavalli e l’ippodromo del trotto. Il primo tema da considerare è la proprietà dell’area. Snaitech, storico proprietario, ha firmato un preliminare di vendita con F3A Green, che si perfezionerà nel dicembre 2024 al verificarsi di determinate condizioni. Situazione non semplice perché, in questi due anni, l’area resterà attiva. Il vantaggio per il Milan è poter trattare con un soggetto privato, evitando le problematiche buro- cratiche di un’amministrazione pubblica. Lo svantaggio è visibile... su una cartina. L’area verde è parte del Parco Agricolo Sud Milano, con immaginabili conseguenze a tema ambientale: le polemiche sui metri cubi di cemento, già presenti per il progetto di San Siro, tornerebbero inevita- bilmente a complicare l’iter di approvazione. Il Milan così studia il caso da poche settimane e non si sbilancia. La viabilità, ad esempio, è ancora da studiare, nonostante l’indubbio vantaggio dato da tre fermate della metropolitana milanese - Lampugnano, Uruguay e Bonola - a circa un chilometro di distanza.

Il sindaco Sala ha parlato di “due-tre settimane di tem- po” date alle società per decidere ma servirà più tempo. Il Milan si è dato l’obiettivo di scegliere tra marzo e aprile e la volontà non è cambiata. Come non è certo che nell’eventuale progetto-La Maura sarebbe compreso lo spostamento del Vismara, il centro sportivo delle giovanili rossonere oggi a Sud della città. La partita sul nuovo stadio insomma resta aperta, con una tendenza evidente, ribadita anche dalle parole di Sala: il Milan, come e più dell’Inter, non vede San Siro nel suo futuro. L’ipotesi di restare insieme nel mitico impianto con gli anelli resta possibile ma solo se verranno cambiate le condizioni dettate dal Comune. Quel che è certo è che RedBird vuole accelerare. E allora, con l’ok di Gerry Cardinale dagli Stati Uniti, il presidente Scaroni gioca una partita complessa perché le scacchiere su cui muovere le pedine sono decisamente più di una.

Sesto e San Donato Sesto San Giovanni resta un’ipotesi su cui il Milan ha lavorato molto anche se le problematiche non mancano, nonostante il grande interesse dell’amministrazione comunale. Il Milan ha recentemente chiesto di abbassare il prezzo di acquisto ad Hines, prorietaria dell’area, e a Banca Intesa, segno di un interesse concreto. Meno semplice completare l’iter di bonifica avviato negli scorsi mesi. In questo scenario, vietato sottovalutare l’area di San Donato Milanese, a Sud-Est della città: se ne parla da anni e San Donato da un lato non è mai diventata protagonista, dall’altro non è mai uscita di scena. Qualcosa vuole decisamente dire.

CorSera: La Maura, al momento, in pole sulle altre due zone. La decisione arriverà nelle prossime 2-3 settimane.

CorSport: Milan intenzionato a costruire lo stadio in zona La Maura. L’intenzione del club rossonero è di cstruire un impianto dove possa giocare la squadra maschile ma anche il settore giovanile e la formazione femminile: «L’ipotesi Maura è delicata perché sta nell’ambito del Parco Sud, però siccome il Milan mi ha anche detto che l’intenzione prioritaria sarebbe quella di fare uno stadio e probabilmente di portarci anche il Vismara, cioè quindi la parte dedicata a giovani e donne, magari è una soluzione che può anche funzionare e che potrebbe anche piacere» ha concluso ieri Sala.
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Bilancio ok. Rosso in calo QUI -) Milan: bilancio ok. Rosso in calo di 25 mln.

Pro e contro “La Maura” è il nome con cui si identifica un’area di 75 ettari su cui si trovano le piste di allenamento per i cavalli e l’ippodromo del trotto. Il primo tema da considerare è la proprietà dell’area. Snaitech, storico proprietario, ha firmato un preliminare di vendita con F3A Green, che si perfezionerà nel dicembre 2024 al verificarsi di determinate condizioni. Situazione non semplice perché, in questi due anni, l’area resterà attiva. Il vantaggio per il Milan è poter trattare con un soggetto privato, evitando le problematiche buro- cratiche di un’amministrazione pubblica. Lo svantaggio è visibile... su una cartina. L’area verde è parte del Parco Agricolo Sud Milano, con immaginabili conseguenze a tema ambientale: le polemiche sui metri cubi di cemento, già presenti per il progetto di San Siro, tornerebbero inevita- bilmente a complicare l’iter di approvazione. Il Milan così studia il caso da poche settimane e non si sbilancia. La viabilità, ad esempio, è ancora da studiare, nonostante l’indubbio vantaggio dato da tre fermate della metropolitana milanese - Lampugnano, Uruguay e Bonola - a circa un chilometro di distanza.

Il sindaco Sala ha parlato di “due-tre settimane di tem- po” date alle società per decidere ma servirà più tempo. Il Milan si è dato l’obiettivo di scegliere tra marzo e aprile e la volontà non è cambiata. Come non è certo che nell’eventuale progetto-La Maura sarebbe compreso lo spostamento del Vismara, il centro sportivo delle giovanili rossonere oggi a Sud della città. La partita sul nuovo stadio insomma resta aperta, con una tendenza evidente, ribadita anche dalle parole di Sala: il Milan, come e più dell’Inter, non vede San Siro nel suo futuro. L’ipotesi di restare insieme nel mitico impianto con gli anelli resta possibile ma solo se verranno cambiate le condizioni dettate dal Comune. Quel che è certo è che RedBird vuole accelerare. E allora, con l’ok di Gerry Cardinale dagli Stati Uniti, il presidente Scaroni gioca una partita complessa perché le scacchiere su cui muovere le pedine sono decisamente più di una.

Sesto e San Donato Sesto San Giovanni resta un’ipotesi su cui il Milan ha lavorato molto anche se le problematiche non mancano, nonostante il grande interesse dell’amministrazione comunale. Il Milan ha recentemente chiesto di abbassare il prezzo di acquisto ad Hines, prorietaria dell’area, e a Banca Intesa, segno di un interesse concreto. Meno semplice completare l’iter di bonifica avviato negli scorsi mesi. In questo scenario, vietato sottovalutare l’area di San Donato Milanese, a Sud-Est della città: se ne parla da anni e San Donato da un lato non è mai diventata protagonista, dall’altro non è mai uscita di scena. Qualcosa vuole decisamente dire.

CorSera: La Maura, al momento, in pole sulle altre due zone. La decisione arriverà nelle prossime 2-3 settimane.

CorSport: Milan intenzionato a costruire lo stadio in zona La Maura. L’intenzione del club rossonero è di cstruire un impianto dove possa giocare la squadra maschile ma anche il settore giovanile e la formazione femminile: «L’ipotesi Maura è delicata perché sta nell’ambito del Parco Sud, però siccome il Milan mi ha anche detto che l’intenzione prioritaria sarebbe quella di fare uno stadio e probabilmente di portarci anche il Vismara, cioè quindi la parte dedicata a giovani e donne, magari è una soluzione che può anche funzionare e che potrebbe anche piacere» ha concluso ieri Sala.
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Il sindaco Sala ha parlato di “due-tre settimane di tem- po” date alle società per decidere ma servirà più tempo. Il Milan si è dato l’obiettivo di scegliere tra marzo e aprile e la volontà non è cambiata. Come non è certo che nell’eventuale progetto-La Maura sarebbe compreso lo spostamento del Vismara, il centro sportivo delle giovanili rossonere oggi a Sud della città. La partita sul nuovo stadio insomma resta aperta, con una tendenza evidente, ribadita anche dalle parole di Sala: il Milan, come e più dell’Inter, non vede San Siro nel suo futuro. L’ipotesi di restare insieme nel mitico impianto con gli anelli resta possibile ma solo se verranno cambiate le condizioni dettate dal Comune. Quel che è certo è che RedBird vuole accelerare. E allora, con l’ok di Gerry Cardinale dagli Stati Uniti, il presidente Scaroni gioca una partita complessa perché le scacchiere su cui muovere le pedine sono decisamente più di una.

Sesto e San Donato Sesto San Giovanni resta un’ipotesi su cui il Milan ha lavorato molto anche se le problematiche non mancano, nonostante il grande interesse dell’amministrazione comunale. Il Milan ha recentemente chiesto di abbassare il prezzo di acquisto ad Hines, prorietaria dell’area, e a Banca Intesa, segno di un interesse concreto. Meno semplice completare l’iter di bonifica avviato negli scorsi mesi. In questo scenario, vietato sottovalutare l’area di San Donato Milanese, a Sud-Est della città: se ne parla da anni e San Donato da un lato non è mai diventata protagonista, dall’altro non è mai uscita di scena. Qualcosa vuole decisamente dire.

CorSera: La Maura, al momento, in pole sulle altre due zone. La decisione arriverà nelle prossime 2-3 settimane.

CorSport: Milan intenzionato a costruire lo stadio in zona La Maura. L’intenzione del club rossonero è di cstruire un impianto dove possa giocare la squadra maschile ma anche il settore giovanile e la formazione femminile: «L’ipotesi Maura è delicata perché sta nell’ambito del Parco Sud, però siccome il Milan mi ha anche detto che l’intenzione prioritaria sarebbe quella di fare uno stadio e probabilmente di portarci anche il Vismara, cioè quindi la parte dedicata a giovani e donne, magari è una soluzione che può anche funzionare e che potrebbe anche piacere» ha concluso ieri Sala.
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Il sindaco Sala ha parlato di “due-tre settimane di tem- po” date alle società per decidere ma servirà più tempo. Il Milan si è dato l’obiettivo di scegliere tra marzo e aprile e la volontà non è cambiata. Come non è certo che nell’eventuale progetto-La Maura sarebbe compreso lo spostamento del Vismara, il centro sportivo delle giovanili rossonere oggi a Sud della città. La partita sul nuovo stadio insomma resta aperta, con una tendenza evidente, ribadita anche dalle parole di Sala: il Milan, come e più dell’Inter, non vede San Siro nel suo futuro. L’ipotesi di restare insieme nel mitico impianto con gli anelli resta possibile ma solo se verranno cambiate le condizioni dettate dal Comune. Quel che è certo è che RedBird vuole accelerare. E allora, con l’ok di Gerry Cardinale dagli Stati Uniti, il presidente Scaroni gioca una partita complessa perché le scacchiere su cui muovere le pedine sono decisamente più di una.

Sesto e San Donato Sesto San Giovanni resta un’ipotesi su cui il Milan ha lavorato molto anche se le problematiche non mancano, nonostante il grande interesse dell’amministrazione comunale. Il Milan ha recentemente chiesto di abbassare il prezzo di acquisto ad Hines, prorietaria dell’area, e a Banca Intesa, segno di un interesse concreto. Meno semplice completare l’iter di bonifica avviato negli scorsi mesi. In questo scenario, vietato sottovalutare l’area di San Donato Milanese, a Sud-Est della città: se ne parla da anni e San Donato da un lato non è mai diventata protagonista, dall’altro non è mai uscita di scena. Qualcosa vuole decisamente dire.

CorSera: La Maura, al momento, in pole sulle altre due zone. La decisione arriverà nelle prossime 2-3 settimane.

CorSport: Milan intenzionato a costruire lo stadio in zona La Maura. L’intenzione del club rossonero è di cstruire un impianto dove possa giocare la squadra maschile ma anche il settore giovanile e la formazione femminile: «L’ipotesi Maura è delicata perché sta nell’ambito del Parco Sud, però siccome il Milan mi ha anche detto che l’intenzione prioritaria sarebbe quella di fare uno stadio e probabilmente di portarci anche il Vismara, cioè quindi la parte dedicata a giovani e donne, magari è una soluzione che può anche funzionare e che potrebbe anche piacere» ha concluso ieri Sala.
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Il sindaco Sala ha parlato di “due-tre settimane di tem- po” date alle società per decidere ma servirà più tempo. Il Milan si è dato l’obiettivo di scegliere tra marzo e aprile e la volontà non è cambiata. Come non è certo che nell’eventuale progetto-La Maura sarebbe compreso lo spostamento del Vismara, il centro sportivo delle giovanili rossonere oggi a Sud della città. La partita sul nuovo stadio insomma resta aperta, con una tendenza evidente, ribadita anche dalle parole di Sala: il Milan, come e più dell’Inter, non vede San Siro nel suo futuro. L’ipotesi di restare insieme nel mitico impianto con gli anelli resta possibile ma solo se verranno cambiate le condizioni dettate dal Comune. Quel che è certo è che RedBird vuole accelerare. E allora, con l’ok di Gerry Cardinale dagli Stati Uniti, il presidente Scaroni gioca una partita complessa perché le scacchiere su cui muovere le pedine sono decisamente più di una.

Sesto e San Donato Sesto San Giovanni resta un’ipotesi su cui il Milan ha lavorato molto anche se le problematiche non mancano, nonostante il grande interesse dell’amministrazione comunale. Il Milan ha recentemente chiesto di abbassare il prezzo di acquisto ad Hines, prorietaria dell’area, e a Banca Intesa, segno di un interesse concreto. Meno semplice completare l’iter di bonifica avviato negli scorsi mesi. In questo scenario, vietato sottovalutare l’area di San Donato Milanese, a Sud-Est della città: se ne parla da anni e San Donato da un lato non è mai diventata protagonista, dall’altro non è mai uscita di scena. Qualcosa vuole decisamente dire.

CorSera: La Maura, al momento, in pole sulle altre due zone. La decisione arriverà nelle prossime 2-3 settimane.

CorSport: Milan intenzionato a costruire lo stadio in zona La Maura. L’intenzione del club rossonero è di cstruire un impianto dove possa giocare la squadra maschile ma anche il settore giovanile e la formazione femminile: «L’ipotesi Maura è delicata perché sta nell’ambito del Parco Sud, però siccome il Milan mi ha anche detto che l’intenzione prioritaria sarebbe quella di fare uno stadio e probabilmente di portarci anche il Vismara, cioè quindi la parte dedicata a giovani e donne, magari è una soluzione che può anche funzionare e che potrebbe anche piacere» ha concluso ieri Sala.
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GDS in edicola: Beppe Sala, sindaco di B Milano, due giorni fa: «Il Milan guarda con interesse a La Maura». Alessandro Antonello, a.d. dell’Inter, ieri mattina: «Ufficialmente il presidente Scaroni ha comunicato che c’è un interesse del Milan sull’area de La Maura. Questo richiederà alcune settimane di analisi, poi ci si rivedrà per capire se effettivamente sarà oggetto di sviluppo». Le frasi degli ultimi giorni hanno spinto molti milanisti a fare una ricerca su google maps e scoprire una zona verde a nord-ovest di San Siro. L’area di La Maura è nota da metà febbraio come una delle opzioni del Milan per il nuovo stadio, come rivelato per primo dal Corriere della Sera, ma se ne parla sempre di più. Che cosa è cambiato? Il fatto che ora si giochi a carte scoperte. L’idea di costruire lì il nuovo impianto è stata discussa con il sindaco Sala che, delusissimo dal probabile finale negativo della telenovela San Siro, ha la chance di evitare
l’addio del Milan alla città.

Bilancio ok. Rosso in calo QUI -) Milan: bilancio ok. Rosso in calo di 25 mln.

Pro e contro “La Maura” è il nome con cui si identifica un’area di 75 ettari su cui si trovano le piste di allenamento per i cavalli e l’ippodromo del trotto. Il primo tema da considerare è la proprietà dell’area. Snaitech, storico proprietario, ha firmato un preliminare di vendita con F3A Green, che si perfezionerà nel dicembre 2024 al verificarsi di determinate condizioni. Situazione non semplice perché, in questi due anni, l’area resterà attiva. Il vantaggio per il Milan è poter trattare con un soggetto privato, evitando le problematiche buro- cratiche di un’amministrazione pubblica. Lo svantaggio è visibile... su una cartina. L’area verde è parte del Parco Agricolo Sud Milano, con immaginabili conseguenze a tema ambientale: le polemiche sui metri cubi di cemento, già presenti per il progetto di San Siro, tornerebbero inevita- bilmente a complicare l’iter di approvazione. Il Milan così studia il caso da poche settimane e non si sbilancia. La viabilità, ad esempio, è ancora da studiare, nonostante l’indubbio vantaggio dato da tre fermate della metropolitana milanese - Lampugnano, Uruguay e Bonola - a circa un chilometro di distanza.

Il sindaco Sala ha parlato di “due-tre settimane di tem- po” date alle società per decidere ma servirà più tempo. Il Milan si è dato l’obiettivo di scegliere tra marzo e aprile e la volontà non è cambiata. Come non è certo che nell’eventuale progetto-La Maura sarebbe compreso lo spostamento del Vismara, il centro sportivo delle giovanili rossonere oggi a Sud della città. La partita sul nuovo stadio insomma resta aperta, con una tendenza evidente, ribadita anche dalle parole di Sala: il Milan, come e più dell’Inter, non vede San Siro nel suo futuro. L’ipotesi di restare insieme nel mitico impianto con gli anelli resta possibile ma solo se verranno cambiate le condizioni dettate dal Comune. Quel che è certo è che RedBird vuole accelerare. E allora, con l’ok di Gerry Cardinale dagli Stati Uniti, il presidente Scaroni gioca una partita complessa perché le scacchiere su cui muovere le pedine sono decisamente più di una.

Sesto e San Donato Sesto San Giovanni resta un’ipotesi su cui il Milan ha lavorato molto anche se le problematiche non mancano, nonostante il grande interesse dell’amministrazione comunale. Il Milan ha recentemente chiesto di abbassare il prezzo di acquisto ad Hines, prorietaria dell’area, e a Banca Intesa, segno di un interesse concreto. Meno semplice completare l’iter di bonifica avviato negli scorsi mesi. In questo scenario, vietato sottovalutare l’area di San Donato Milanese, a Sud-Est della città: se ne parla da anni e San Donato da un lato non è mai diventata protagonista, dall’altro non è mai uscita di scena. Qualcosa vuole decisamente dire.

CorSera: La Maura, al momento, in pole sulle altre due zone. La decisione arriverà nelle prossime 2-3 settimane.

CorSport: Milan intenzionato a costruire lo stadio in zona La Maura. L’intenzione del club rossonero è di cstruire un impianto dove possa giocare la squadra maschile ma anche il settore giovanile e la formazione femminile: «L’ipotesi Maura è delicata perché sta nell’ambito del Parco Sud, però siccome il Milan mi ha anche detto che l’intenzione prioritaria sarebbe quella di fare uno stadio e probabilmente di portarci anche il Vismara, cioè quindi la parte dedicata a giovani e donne, magari è una soluzione che può anche funzionare e che potrebbe anche piacere» ha concluso ieri Sala.

Avessimo una proprietà vera sarei arrabbiatissimo per questo immobilismo, perchè alla fine di questo si tratta nonostante tutti gli articoli che riportano scadenze, nuove idee etc..
Sono certo che se non avessimo il salsicciao americano avremmo già costruito lo stadio a Sesto dove sarebbe logico farlo.
Purtroppo siamo in mano a mentecatti che gigioneggiano con uno sparaballe seriale come Sala.
 

Didaco

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GDS in edicola: Beppe Sala, sindaco di B Milano, due giorni fa: «Il Milan guarda con interesse a La Maura». Alessandro Antonello, a.d. dell’Inter, ieri mattina: «Ufficialmente il presidente Scaroni ha comunicato che c’è un interesse del Milan sull’area de La Maura. Questo richiederà alcune settimane di analisi, poi ci si rivedrà per capire se effettivamente sarà oggetto di sviluppo». Le frasi degli ultimi giorni hanno spinto molti milanisti a fare una ricerca su google maps e scoprire una zona verde a nord-ovest di San Siro. L’area di La Maura è nota da metà febbraio come una delle opzioni del Milan per il nuovo stadio, come rivelato per primo dal Corriere della Sera, ma se ne parla sempre di più. Che cosa è cambiato? Il fatto che ora si giochi a carte scoperte. L’idea di costruire lì il nuovo impianto è stata discussa con il sindaco Sala che, delusissimo dal probabile finale negativo della telenovela San Siro, ha la chance di evitare
l’addio del Milan alla città.

Bilancio ok. Rosso in calo QUI -) Milan: bilancio ok. Rosso in calo di 25 mln.

Pro e contro “La Maura” è il nome con cui si identifica un’area di 75 ettari su cui si trovano le piste di allenamento per i cavalli e l’ippodromo del trotto. Il primo tema da considerare è la proprietà dell’area. Snaitech, storico proprietario, ha firmato un preliminare di vendita con F3A Green, che si perfezionerà nel dicembre 2024 al verificarsi di determinate condizioni. Situazione non semplice perché, in questi due anni, l’area resterà attiva. Il vantaggio per il Milan è poter trattare con un soggetto privato, evitando le problematiche buro- cratiche di un’amministrazione pubblica. Lo svantaggio è visibile... su una cartina. L’area verde è parte del Parco Agricolo Sud Milano, con immaginabili conseguenze a tema ambientale: le polemiche sui metri cubi di cemento, già presenti per il progetto di San Siro, tornerebbero inevita- bilmente a complicare l’iter di approvazione. Il Milan così studia il caso da poche settimane e non si sbilancia. La viabilità, ad esempio, è ancora da studiare, nonostante l’indubbio vantaggio dato da tre fermate della metropolitana milanese - Lampugnano, Uruguay e Bonola - a circa un chilometro di distanza.

Il sindaco Sala ha parlato di “due-tre settimane di tem- po” date alle società per decidere ma servirà più tempo. Il Milan si è dato l’obiettivo di scegliere tra marzo e aprile e la volontà non è cambiata. Come non è certo che nell’eventuale progetto-La Maura sarebbe compreso lo spostamento del Vismara, il centro sportivo delle giovanili rossonere oggi a Sud della città. La partita sul nuovo stadio insomma resta aperta, con una tendenza evidente, ribadita anche dalle parole di Sala: il Milan, come e più dell’Inter, non vede San Siro nel suo futuro. L’ipotesi di restare insieme nel mitico impianto con gli anelli resta possibile ma solo se verranno cambiate le condizioni dettate dal Comune. Quel che è certo è che RedBird vuole accelerare. E allora, con l’ok di Gerry Cardinale dagli Stati Uniti, il presidente Scaroni gioca una partita complessa perché le scacchiere su cui muovere le pedine sono decisamente più di una.

Sesto e San Donato Sesto San Giovanni resta un’ipotesi su cui il Milan ha lavorato molto anche se le problematiche non mancano, nonostante il grande interesse dell’amministrazione comunale. Il Milan ha recentemente chiesto di abbassare il prezzo di acquisto ad Hines, prorietaria dell’area, e a Banca Intesa, segno di un interesse concreto. Meno semplice completare l’iter di bonifica avviato negli scorsi mesi. In questo scenario, vietato sottovalutare l’area di San Donato Milanese, a Sud-Est della città: se ne parla da anni e San Donato da un lato non è mai diventata protagonista, dall’altro non è mai uscita di scena. Qualcosa vuole decisamente dire.

CorSera: La Maura, al momento, in pole sulle altre due zone. La decisione arriverà nelle prossime 2-3 settimane.

CorSport: Milan intenzionato a costruire lo stadio in zona La Maura. L’intenzione del club rossonero è di cstruire un impianto dove possa giocare la squadra maschile ma anche il settore giovanile e la formazione femminile: «L’ipotesi Maura è delicata perché sta nell’ambito del Parco Sud, però siccome il Milan mi ha anche detto che l’intenzione prioritaria sarebbe quella di fare uno stadio e probabilmente di portarci anche il Vismara, cioè quindi la parte dedicata a giovani e donne, magari è una soluzione che può anche funzionare e che potrebbe anche piacere» ha concluso ieri Sala.
Ragazzi, ma se La Maura è in un parco regionale, non si può fare lo stadio lì.
Questa storia è una presa in giro senza fine.
 
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