Ragazzi, la situazione è delicata.
E' evidente che Romagnoli ha uno status di intoccabilità. Il suo rinnovo (quasi a occhi chiusi) ai tempi delle grande incertezze cinesi, quando sembrava che tutti volessero fuggire, insieme alla fascia da capitano, pesano eccome. E non pesano in quanto tali, ma per via del cosiddetto "stile MIlan", fatto di poca cattiveria e grande etica umana.
Purtroppo ci rende famosi, ma rappresenta una lama a doppio taglio che con i tempi che corrono è quasi sempre voltata nel verso di danno al club. Inoltre la situazione è esacerbata ai limiti estremi con Maldini e Pioli da una parte, che di certo non sono persone di animo duro, e Raiola da quell'altra parte che si trova ad affondare nel burro, avendo a disposizione anche il carico di Gigio.
E' ovvio che Maldini non mette becco nelle questioni dell'allenatore, e Pioli di certo non vuole fare il "dittatore" con decisioni impopolari come panchinare un capitano.
Se il capitano viene panchinato, con tutto l'hype che ci gira intorno, è AUTOMATICO che è rottura, con conseguente risoluzione e tutto quanto segue, cioè cessione, milioni persi/guadagnati, situazione non piacevole all'interno della squadra, etc etc.
Ma non basta. E mica finisce qui. Infatti, nessuno ha la certezza che la squadra si rimetta sui binari giusti con la semplice panchinatura di Romagnoli. Tomori farà sicuramente meglio, ma se le performances in blocco non lievitano, il Milan si ritrova ad annaspare egualmente.
Pioli a quel punto è responsabile, agli occhi dell'opinione pubblica, di aver panchinato ingiustamente l'intoccabile capitano, un atto da sacrilegio vista la mediaticità di cui gode l'ex-lazziettaro.
E' dura, ragazzi, durissima. Stranamente succedono sempre da noi 'ste cose.