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Ci sono partite che nella storia, nel percorso formativo e nell'immaginario collettivo valgono e pesano più di un incontro perché molteplici sono gli step centrati nei 90 minuti.
Valgono sicuramente più dei 3 pti perché sono partite formative e di catarsi calcistica.
Milan-Roma ,sono certo, è tra queste.
E dire che alla vigilia io per primo l'avevo clamorosamente sottovalutata ,non nella difficoltà dell'impegno ma certamente nei possibili scenari tecnico-tattici.
Temevo infatti una partita bloccata, brutta ,tattica ad oltranza perché si affrontavano 2 squadre molto solide nella fase di non possesso ma ,per motivi diversi, sterili nella fase realizzativa.
Del resto quando una squadra si schiera col 5-5-0 e l'altra risponde col 3511 chi vuoi che vinca se non la noia o il tatticismo?
E invece mi sbagliavo clamorosamente.
La Roma inizia il suo gioco uomo su uomo 'distruttivo' nei nostri confronti e il Milan rivede le streghe di Bergamo.
Non riusciamo a giocare palla quando i tempi e gli spazi si accorciano perché i nostri uomini migliori, Modric su tutti, sono marcati strettissimo.
Il possesso palla e la prima impostazione dal basso sono problematici e sulla riconquista alta della palla la Roma costruisce le sue azioni migliori.
1,2,3,4,5 tiri nello specchio in meno di mezz'ora e altrettanti che vanno fuori di poco, spesso a portiere battuto.
La Roma è padrona del campo e del gioco, vince tutti i duelli individuali, arriva per prima sulle palle metà e metà, crea azioni nitide.
È la fase creativa per i giallorossi e la fase della sofferenza per noi.
Una sola squadra in campo ma i giallorossi non segnano ,per limiti loro e bravura/fortuna nostra.
Siamo un pugile all'angolo che le prende senza reagire.
Ma lo sport ci insegna che se non uccidi sportivamente l'avversario quando ne hai la possibilità poi devi aspettarti il suo ritorno.
Il Milan prova a cercare l'uscita sulle punte ma Leao e Nkunku ,nonostante l'impegno e la voglia, non sono esattamente giocatori da palla sulla figura.
Allegri a ridosso del 30' legge tutte le difficoltà della squadra e la ridisegna in campo: chiede di passare a uno scolastico 442 con Bartesaghi dedito a comporre una linea a 4 con De Winter, Gabbia e Pavlovic, poi centrocampo a 4 con Saele in fascia destra e gli altri e a completare il reparto.
Il quarto di sinistra di centrocampo lo fa inizialmente Fofana e poi Ricci.
Il mister pensa che un cambio modulo possa far saltare le marcature ad uomo della Roma e possa altresi impedire agli avversari di trovare l'uomo libero tra le linee.
E ,infatti, dopo pochi minuti di assestamento il Milan trova soluzioni nuove in fase di possesso e il gioco ad uomo della Roma va in blackout.
Il grimaldello tattico di Allegri per far saltare il banco della partita è Saelemaekers.
Fino a quel momento il folletto belga era diligentemente relegato sulla corsia destra a giocare come quinto 'da binario ' disputando una partita senza infamia né lode.
Ma noi la partita la si stava perdendo sulla corsia opposta.
Da quarto di destra di un 442 Saele inizia con scivolamenti profondi per arrivare in zona palla che lo portano sino ai pressi di Bartesaghi.
Il sistema tattico giallorosso non legge questo movimento e il pressing va in tilt.
Inizia la nostra fase creativa.
Il pugile esce dall'angolo ,alza i guantoni e inizia una fase di attacco.
Il gol del vantaggio arriva come un fulmine nel cielo.
Inatteso, inaspettato.
Bartesaghi chiude su una palla in profondità della Roma ma stavolta non va in difficoltà nella gestione della sfera e la gioca su Ricci che era in zona per aiutarlo.
L'ex toro trova libero saele che , libero da marcatura, porta palla e ribalta il campo per poi servire Leao che corre palla al piede , salta il suo uomo e la mette in mezzo per l'accorrente Pavlovic che aveva seguito l'azione con una corsa portentosa su 100 metri di campo. Gol.
Tra l'ultimo quarto del primo tempo e il primo quarto del secondo il Milan crea 5,6 palle gol nitide ma , esattamente come la Roma nel primo tempo, non capitalizza.
La Roma realizza di non aver vinto la prima 'partita', di aver perso la seconda e allora si prepara per la terza.
Ecco che arrivano i cambi che consentono ai giallorossi di avere presenza in area.
Inizia la fase di gestione del Milan
La partita cambia nuovamente con la Roma che torna feroce all'attacco .
Ma il Milan stavolta è schierato in blocco a difesa della propria porta e consente solo un possesso palla perimetrale con una fase di attacco in stile pallamano.
Solo una scelleratezza dietro l'altra dello sciagurato Fofana regala alla Roma la possibilità del pari ma dal dischetto il duello a distanza Maignan-Dybala lo vincerà magic.
Il Milan riuscirà a tenere il vantaggio fino alla fine e a portare a casa i 3 punti.
La partita non resterà nella storia del campionato per la qualità del gioco ma per noi rossoneri cosa rimane di Milan-Roma?
Non siamo mai usciti dalla partita ma abbiamo incassato quando c'era da incassare per capire nel frattempo come uscire dall'angolo.
Abbiamo iniziato a picchiare forte e poi abbiamo fatto tesoro degli errori precedenti.
Milan- Roma non è stata una partita ma ne racchiude 3 o addirittura 4.
Ne usciamo arricchiti di esperienza e di mentalità.
Milan-Roma può essere una svolta se impariamo a coglierne i messaggi.
Una partita lunga una vita.
Valgono sicuramente più dei 3 pti perché sono partite formative e di catarsi calcistica.
Milan-Roma ,sono certo, è tra queste.
E dire che alla vigilia io per primo l'avevo clamorosamente sottovalutata ,non nella difficoltà dell'impegno ma certamente nei possibili scenari tecnico-tattici.
Temevo infatti una partita bloccata, brutta ,tattica ad oltranza perché si affrontavano 2 squadre molto solide nella fase di non possesso ma ,per motivi diversi, sterili nella fase realizzativa.
Del resto quando una squadra si schiera col 5-5-0 e l'altra risponde col 3511 chi vuoi che vinca se non la noia o il tatticismo?
E invece mi sbagliavo clamorosamente.
La Roma inizia il suo gioco uomo su uomo 'distruttivo' nei nostri confronti e il Milan rivede le streghe di Bergamo.
Non riusciamo a giocare palla quando i tempi e gli spazi si accorciano perché i nostri uomini migliori, Modric su tutti, sono marcati strettissimo.
Il possesso palla e la prima impostazione dal basso sono problematici e sulla riconquista alta della palla la Roma costruisce le sue azioni migliori.
1,2,3,4,5 tiri nello specchio in meno di mezz'ora e altrettanti che vanno fuori di poco, spesso a portiere battuto.
La Roma è padrona del campo e del gioco, vince tutti i duelli individuali, arriva per prima sulle palle metà e metà, crea azioni nitide.
È la fase creativa per i giallorossi e la fase della sofferenza per noi.
Una sola squadra in campo ma i giallorossi non segnano ,per limiti loro e bravura/fortuna nostra.
Siamo un pugile all'angolo che le prende senza reagire.
Ma lo sport ci insegna che se non uccidi sportivamente l'avversario quando ne hai la possibilità poi devi aspettarti il suo ritorno.
Il Milan prova a cercare l'uscita sulle punte ma Leao e Nkunku ,nonostante l'impegno e la voglia, non sono esattamente giocatori da palla sulla figura.
Allegri a ridosso del 30' legge tutte le difficoltà della squadra e la ridisegna in campo: chiede di passare a uno scolastico 442 con Bartesaghi dedito a comporre una linea a 4 con De Winter, Gabbia e Pavlovic, poi centrocampo a 4 con Saele in fascia destra e gli altri e a completare il reparto.
Il quarto di sinistra di centrocampo lo fa inizialmente Fofana e poi Ricci.
Il mister pensa che un cambio modulo possa far saltare le marcature ad uomo della Roma e possa altresi impedire agli avversari di trovare l'uomo libero tra le linee.
E ,infatti, dopo pochi minuti di assestamento il Milan trova soluzioni nuove in fase di possesso e il gioco ad uomo della Roma va in blackout.
Il grimaldello tattico di Allegri per far saltare il banco della partita è Saelemaekers.
Fino a quel momento il folletto belga era diligentemente relegato sulla corsia destra a giocare come quinto 'da binario ' disputando una partita senza infamia né lode.
Ma noi la partita la si stava perdendo sulla corsia opposta.
Da quarto di destra di un 442 Saele inizia con scivolamenti profondi per arrivare in zona palla che lo portano sino ai pressi di Bartesaghi.
Il sistema tattico giallorosso non legge questo movimento e il pressing va in tilt.
Inizia la nostra fase creativa.
Il pugile esce dall'angolo ,alza i guantoni e inizia una fase di attacco.
Il gol del vantaggio arriva come un fulmine nel cielo.
Inatteso, inaspettato.
Bartesaghi chiude su una palla in profondità della Roma ma stavolta non va in difficoltà nella gestione della sfera e la gioca su Ricci che era in zona per aiutarlo.
L'ex toro trova libero saele che , libero da marcatura, porta palla e ribalta il campo per poi servire Leao che corre palla al piede , salta il suo uomo e la mette in mezzo per l'accorrente Pavlovic che aveva seguito l'azione con una corsa portentosa su 100 metri di campo. Gol.
Tra l'ultimo quarto del primo tempo e il primo quarto del secondo il Milan crea 5,6 palle gol nitide ma , esattamente come la Roma nel primo tempo, non capitalizza.
La Roma realizza di non aver vinto la prima 'partita', di aver perso la seconda e allora si prepara per la terza.
Ecco che arrivano i cambi che consentono ai giallorossi di avere presenza in area.
Inizia la fase di gestione del Milan
La partita cambia nuovamente con la Roma che torna feroce all'attacco .
Ma il Milan stavolta è schierato in blocco a difesa della propria porta e consente solo un possesso palla perimetrale con una fase di attacco in stile pallamano.
Solo una scelleratezza dietro l'altra dello sciagurato Fofana regala alla Roma la possibilità del pari ma dal dischetto il duello a distanza Maignan-Dybala lo vincerà magic.
Il Milan riuscirà a tenere il vantaggio fino alla fine e a portare a casa i 3 punti.
La partita non resterà nella storia del campionato per la qualità del gioco ma per noi rossoneri cosa rimane di Milan-Roma?
Non siamo mai usciti dalla partita ma abbiamo incassato quando c'era da incassare per capire nel frattempo come uscire dall'angolo.
Abbiamo iniziato a picchiare forte e poi abbiamo fatto tesoro degli errori precedenti.
Milan- Roma non è stata una partita ma ne racchiude 3 o addirittura 4.
Ne usciamo arricchiti di esperienza e di mentalità.
Milan-Roma può essere una svolta se impariamo a coglierne i messaggi.
Una partita lunga una vita.