Milan: passo indietro e allarme. Strada lunga, ancora.

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L’Inter sta andando alla grande anche con stankovic, le amichevoli, per quel che contano, dicono che noi non abbiamo fatto passi avanti nel gioco, con risultati sempre pessimi
Bravi :) Possono inserire anche questa nel loro palmares.
Risultati pessimi io non ne ho visti, ho visto i soliti vecchi problemi e le solite lacune che è meglio si presentino ora (piazzati difensivi, uscite dalla difesa su tutti).
A conti fatti si è pareggiato contro la Juventus in una brutta partita, e abbiamo perso contro Real e Barcellona, mica contro Lucchese e Poggibonsi.

Poi è normale che il livello sia ancora questo, figurarsi...abbiamo cambiato mezza squadra, cosa possiamo pretendere?
La fase difensiva onedstamente è quello che mi inquieta un po'.
 
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Ma se siamo gli stessi dello scorso anno, più altri giocatori sulla carta meglio dei precedenti.

Quindi peggio non possiamo sicuramente essere!

eppure non leggevo un continuo "eh squadra costruita male!"
Io lo dicevo… Ma non è che ci fosse bisogno di essere veggenti. Prendi la difesa: piena zeppa di elementi con una storia di infortuni. E infatti abbiamo avuto problemi. Problema: quest’anno identica situazione. E abbiamo aggiunto altri giocatori con una storia di infortuni. Cosa potrà mai andare storto? Tanto poi, ovviamente, si darà la colpa allo staff.

Ma secondo me il 99% dei giudizi sono dovuti alla ferita di Maldini e Tonali.
Sono situazione differenti.
La cessione di Tonali è oggettivamente un danno a livello tecnico.
Il licenziamento di Maldini, mi sorprende che tanti non se ne rendano conto, ma è stato un manifesto programmatico. Sia chiaro, ci sta che un nuovo proprietario metta uomini di sua fiducia(stona solo un po’ il fatto che l’uomo di fiducia sia anche uomo di fiducia degli ex proprietari verso i quali il nuovo proprietario ha anche dei debiti, ma vabbè…:asd:) e porti avanti la propria filosofia. Ed è proprio questo il punto che sfugge: Maldini e Massara NON sono stati cacciati per i risultati sportivi e finanziari, ma perché erano un ostacolo alla pedissequa applicazione del moneyball. Si tratta di una filosofia che mai nella storia del calcio ha portato i risultati a quali un club come il Milan dovrebbe ambire. Contenti voi… Per me è una situazione win-win: ogni punto perso sarà un chiodo sulla bara del moneyball e penso che un fallimento nella prossima stagione potrebbe essere un’enorme opportunità per far capire agli americani che il calcio non si fa prevalentemente, se non addirittura esclusivamente come sembra essere nel nostro caso, con gli algoritmi e le statistiche.
 

Milo

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Se ripenso al messaggio della curva rido per un mese
 

Marilson

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io dico solo questo, se anche con il centrocampo a 3, cambio di modulo e nomi totalmente nuovi saremo di nuovo schiacciati dall'inter al derby, allora a quel punto io esigo, ripeto esigo, la testa di pioli. Gia' da subito. Il peccato originale e' stato insistere con un allenatore in panchina che non ha piu' nulla da dare.
 
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io dico solo questo, se anche con il centrocampo a 3, cambio di modulo e nomi totalmente nuovi saremo di nuovo schiacciati dall'inter al derby, allora a quel punto io esigo, ripeto esigo, la testa di pioli. Gia' da subito. Il peccato originale e' stato insistere con un allenatore in panchina che non ha piu' nulla da dare.
Beh presentandosi con un 4-3-3 e con dal centrocampo in su Loftus-Cheek, Krunic, Reijnders, Chukwueze, Okafor, Leao sarebbe sorprendente se non ci asfaltassero.
 

gabri65

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Passo indietro sicuramente, in più pure pianificato, inutile girarci intorno.

Non critico gli acquisti puntuali, critico il modus operandi.

Siamo passati in meno di due anni dalla costruzione (non finita) di una squadra promettente al suo smembramento con successiva ri-ri-costruzione.

Siamo in balia di incompetenti/criminali che si danno il cambio proprio nei momenti meno opportuni, e non può essere una banale coincidenza.

Sinceramente ne avrei anche abbastanza, ammerigani o no.
 

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CorSera in edicola: Tre partite, tre sconfitte. Il Milan torna dalla tournée americana con un peso sull’anima. Pioli sparge ottimismo, come è giusto che sia in questo momento della stagione: «Il bilancio è positivo». Ma il campionato si avvicina e un pizzico di allarme è motivato. L’ultima sconfitta contro il Barcellona, provocata da una magia di Ansu Fati, uno dei tanti prodotti della cantera catalana, è coincisa con un deciso passo indietro. Il Milan ha fatto fatica: difesa distratta e attacco sterile, manovra macchinosa e troppi palloni persi. Anche molti singoli hanno fallito: Tomori ha ballato e ormai non è più una novità, Theo Hernandez non è riuscito a innescare il turbo e al contrario è andato in affanno contro l’agile Raphinha, Pulisic non ha mai saltato l’uomo. Sprazzi di Leao a cui però manca il gol e buone indicazioni da Reijnders, che ha brillato in mezzo al campo.

Pioli non può lamentarsi, rispetto ai suoi colleghi. Il Milan ha lavorato tanto sul mercato e lo ha fatto nei tempi giusti. Però l’assemblaggio non è semplice. Otto nuovi giocatori da inserire sono tanti. Il Milan intende cambiare pelle, diventare più europeo, quindi più fisico e più verticale. Una rivoluzione intrigante, che ha bisogno dei suoi tempi. Ma nel calcio il tempo è spesso il peggior nemico. Dal guizzante Brahim Diaz ai più strutturati Reijnders e Loftus-Cheek, in attesa di Musah, il salto è bello grosso. Da qui all’esordio a Bologna, la prima partita ufficiale della stagione, il 21 agosto, mancano meno di tre settimane e Pioli, una volta rientrato a Milanello, ha molte questioni da mettere a punto. La difesa, per esempio, non è stata toccata sul mercato ma sino adesso è sempre stata in difficoltà, tanto da subire 6 gol in tre partite. E l’attacco non brilla: quattro gol nelle medesime tre partite, ma uno solo su azione, gli altri su palla inattiva. Servono più coraggio e freddezza negli ultimi sedici metri. Soprattutto il coraggio di voler determinare nei duelli, negli uno contro uno che devono diventare il marchio di fabbrica del nuovo Diavolo. Leao senza l’ansia del contratto, deve diventare lo spacca difese rossonero ma Pulisic e Chukwueze dovranno sostenerlo. Okafor è lesto nel dribbling anche se, per il momento, sembra destinato al ruolo di vice Giroud. Insomma, c’è da lavorare. Le sconfitte non devono agitare il popolo rossonero, ma spronare la squadra a trovare la condizio- ne e gli equilibri necessari. Il Milan è intrigante, ma ancora tutto da scoprire.
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