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CorSera: Milano sta assistendo a una dura stretta sugli ultrà dopo l'inchiesta "Doppia Curva", che ha portato ad arresti e condanne per attività criminali, inclusa la mafia, gestite dai capi ultrà di Inter e Milan. Procura, questura e i due club hanno unito le forze per modificare radicalmente le politiche di vendita di biglietti e abbonamenti, con i primi effetti già visibili in questa campagna abbonamenti per la stagione 2025/26.
Centinaia di ultrà delle curve di Inter e Milan si sono visti respingere le richieste di rinnovo di biglietti e abbonamenti. Questa decisione si basa sui codici etici dei club e include tifosi con precedenti Daspo, segnalazioni o sanzioni amministrative per comportamenti scorretti o violenti. A questi si aggiungono i nomi emersi dall'inchiesta "Doppia Curva" della DDA di Milano, che ha smantellato gli affari illeciti dei capi ultrà.
L'obiettivo di Procura, Questura e Viminale è chiaro: impedire il ripetersi del sistema criminale. Già dopo gli arresti, si era manifestata la volontà di "recidere" ogni legame con il passato, portando alla cancellazione dei marchi Curva Nord e Curva Sud e al blocco degli striscioni dei gruppi organizzati. Ora si aggiunge lo stop all'ingresso per i tifosi "non graditi", un elenco destinato ad aumentare.
Una nuova norma, introdotta sulla scorta dell'inchiesta DDA, prevede il blocco totale della cessione degli abbonamenti per i settori delle curve (secondo anello blu per il Milan e secondo verde per l'Inter). Altre limitazioni sono state imposte anche in altri settori, come un "sovracosto" per la cessione delle partite da parte dell'Inter, a seconda della tipologia di abbonamento. Queste misure mirano a contrastare il lucro sulla rivendita dei biglietti, una pratica emersa chiaramente dall'inchiesta, dove si utilizzavano tessere intestate a persone fittizie o il metodo della "doppietta" (due ingressi dallo stesso tornello).
Infine, il nuovo piano sicurezza del Meazza prevede l'installazione di telecamere di riconoscimento facciale ai tornelli. Questo sistema, in attesa delle ultime autorizzazioni del garante della privacy, dovrebbe essere operativo già all'inizio della stagione, con l'obiettivo di creare un modello esportabile anche in altri stadi.
Centinaia di ultrà delle curve di Inter e Milan si sono visti respingere le richieste di rinnovo di biglietti e abbonamenti. Questa decisione si basa sui codici etici dei club e include tifosi con precedenti Daspo, segnalazioni o sanzioni amministrative per comportamenti scorretti o violenti. A questi si aggiungono i nomi emersi dall'inchiesta "Doppia Curva" della DDA di Milano, che ha smantellato gli affari illeciti dei capi ultrà.
L'obiettivo di Procura, Questura e Viminale è chiaro: impedire il ripetersi del sistema criminale. Già dopo gli arresti, si era manifestata la volontà di "recidere" ogni legame con il passato, portando alla cancellazione dei marchi Curva Nord e Curva Sud e al blocco degli striscioni dei gruppi organizzati. Ora si aggiunge lo stop all'ingresso per i tifosi "non graditi", un elenco destinato ad aumentare.
Una nuova norma, introdotta sulla scorta dell'inchiesta DDA, prevede il blocco totale della cessione degli abbonamenti per i settori delle curve (secondo anello blu per il Milan e secondo verde per l'Inter). Altre limitazioni sono state imposte anche in altri settori, come un "sovracosto" per la cessione delle partite da parte dell'Inter, a seconda della tipologia di abbonamento. Queste misure mirano a contrastare il lucro sulla rivendita dei biglietti, una pratica emersa chiaramente dall'inchiesta, dove si utilizzavano tessere intestate a persone fittizie o il metodo della "doppietta" (due ingressi dallo stesso tornello).
Infine, il nuovo piano sicurezza del Meazza prevede l'installazione di telecamere di riconoscimento facciale ai tornelli. Questo sistema, in attesa delle ultime autorizzazioni del garante della privacy, dovrebbe essere operativo già all'inizio della stagione, con l'obiettivo di creare un modello esportabile anche in altri stadi.
