Premetto, sperando di non essere frainteso: una eventuale e insperata vittoria della CL mi farebbe esplodere di gioia.
Detto questo, so già sin da adesso che mi lascerebbe uno strano sapore in bocca. La vivrei, mutatis mutandis, come lo scudetto dello scorso anno — ossia come una letterale anomalia. La nostra squadra non è costruita per tornare, in maniera progressiva e duratura, ai vecchi fasti. L'attuale proprietà non lo contempla neanche.
Per quanto questa CL conterebbe e varrebbe, nel nostro palmares, come tutte le altre, la vivrei soggettivamente in modo assai diverso. Con il terrore che divenga l'ennesimo pretesto, per una società senza ambizioni, di rinviare sine die il momento in cui il Milan tornerà finalmente a essere in adeguazione con la propria storia e con il proprio concetto.
Direi dunque che possiamo già ritenerci soddisfatti di quanto già raggiunto in questa competizione, andando a giocare questi quarti al massimo delle nostre capacità ma con la serenità e la coscienza di chi sa di aver già espresso più di quanto in misura.