Djerry io condivido il tuo discorso così come l'importanza assunta ora dal match contro il Verona ma trovo quantomeno ingeneroso dopo 24 risultati utili definire Ibra "quello che inveisce da sempre contro i compagni". Da quando è arrivato ha trasformato calcisticamente e mentalmente questo gruppo di ragazzi che sono i primi a dargli i meriti del ĺoro upgrade e per uno 0-3 in Europa League non è più un leader?
Poi nulla da eccepire su Maldini, Kaka' ma....Clarence....really? Io ricordo il signor Seedorf letteralmente in ciabatte in panchina che ci costò un umiliante 0-4 in un derby o partite svogliate contro Lecce e Brescia che ci sono costate un paio di scudetti. In generale però i Meravigliosi erano tali ma anche capaci di perdere partite già vinte (Istanbul, finale di Supercoppa Italiana a NY, La Coruna). Ed attenzione io AMO Clarence e lo reputo un leader straordinario ma non trovo corretto prenderlo come mezzo di paragone contro Ibra in una serata negativa.
Ibra ha fatto tanto, tantissimo per noi in questi mesi e credo meriti rispetto. Solo 3 giorni fa ha risolto la partita ad Udine....non sarà un leader però il suo lo fa.
Nessuno credo possa negare l'impatto di Ibra in termini generali, per esempio sul livello degli allenamenti (lì si funge da esempio), e ci mancherebbe che lo discuti sul piano tecnico.
Però parlavo specificamente in termini di leadership nei 90 minuti, e qui è dura convincermi perché anche la sua storia e la sua biografia parlano chiaro: Ibra non ha e non ha mai avuto l'empatia ed il tatto per interagire coi compagni su un piano paritario e quindi motivazionale, non sa comprendere i momenti in campo e gli stati d'animo.
Lui è il Re, lui è il Dio, lui è Zlatan, lui è quello che mette la faccia.
Ti motiva col terrore, ed ha sempre avuto quel modo distruttivo e polemico di stare in campo che può essere un valore aggiunto quando tutto va bene, perché alza il livello di pignoleria e perfezionismo, ma aggrava la negatività quando le cose vanno male, perché crea nervosismo ed insicurezza e soprattutto non risolve i problemi.
Tanto è vero che al solito bisogna passare del tempo a rispondere sulla sua felicità dopo il cambio e su cosa ha detto a Pioli.
Poi sono in prima linea nel trovare inopportuno questo discorso, ed il primo bersaglio non era certo Zlatan. Ma leadership, nel mio modo di concepire lo sport, è tutt'altra cosa rispetto a 90 minuti a gesticolare o ad uccidere con lo sguardo ogni compagno.
P.S.: fermi tutti su Clarence!
Una cosa sono le gare col Treviso o col Brescia, ed ovviamente sappiamo tutti che lui avrebbe preferito qualsiasi altro intrattenimento piuttosto che giocarle. Ma tutt'altra cosa è Clarence nelle partite che contano, e qui sfido chiunque in 10 anni di Milan a portarmene più di 2 che abbia toppato ai massimi livelli.
Seedorf era uno strano animale, sono d'accordissimo, ma non credo che in epoca moderna il Milan abbia mai avuto un giocatore in grado di elevare così tanto il proprio livello in modo direttamente proporzionale a quello dell'importanza della partita. Se c'era una gara di Champions decisiva, sapevo per certo che Clarence ci sarebbe stato.