Una sciocchezza. Ad ottobre, intorno al default, Li avrebbe una capacità negoziale nulla. Elliott, infatti, in caso di default, non metterebbe ad esecuzione i suoi pegni, ma sceglierebbe i soggetti, che segnalerebbe a Li per il pagamento di quanto dovutogli per la estinzione di essi, unitamente alla cessione del controllo in favore di questi soggetti, minacciando, nella ipotesi negativa, la escussione dei pegni su tutte le azioni. Una speculazione al ribasso da cui il presidente del Milan, o chi per lui, uscirebbe disintegrato. Più plausibile che, se vero, come è certamente verosimile, che Ricketts compirà la due diligence societaria entro fine luglio, Li attenda la presentazione di una offerta da parte della famiglia di Chicago, già annunciata, e valuti, comparandole, le offerte disponibili. Nel frattempo, il rimborso parziale del bond acceso dal Milan, per 32 milioni di euro, entro il termine assegnato, escludera' l'ipotesi dell'intervento immediato del creditore.