Beh.. Insomma hai ucciso il marketing e tutto ciò che gravita attorno in 5 righe. Un po' duro dai
Al contrario, ho provato a spiegare il marketing in cinque righe.
Puoi attirare quanti like ti pare sulla pagina Instagram ma se poi tu (club di calcio) non riesci a tramutare quei like in tifosi/clienti, che ci fai? A quel punto, è meglio andare a comprare like su Indiagram. Tanto il risultato è uguale.
In sintesi: Fedex, Lazzo, cestisti e attori possono portarti (di riflesso) tutti i follower che vuoi ma se gli stessi follower (come è probabile che sia) sono juventini, interisti, romanisti e gente che del calcio se ne sbatte, tu hai fallito la tua campagna di marketing.
Il tifoso di calcio lo attiri (sin dall'adolescenza) con i risultati sul campo. Non ci sono altre vie. Anche perchè un club di calcio non vende altro. Le tute o le maglie le vendi ai milanisti, non ai fan di Jennifer Lopez che ti seguono perchè, magari, la stessa ha messo il **** in faccia a Cardinale proprietario del Milan. E non è un caso se in Italia le squadre con più tifosi siano quelle titolate. Qui siamo all'abc del marketing. Altro che Armani, Dolce e Gabbana, Off White, bibite e compagnia cantante.
Poi, se vogliamo focalizzarci sulle grosse partnership che portano denaro sonante bello pesante, allora è un altro paio di maniche. Ma una partnership con Fedex e Lazzo non ti porta nulla. Anzi, forse toglie qualcosa a loro. Il tifoso italiano è molto campanilista. Se un "follower" juventino o un interista vede quei due soggetti che indossano la sacra maglia (maledetto chi gliel'ha fatta mettere), è probabilissimo che gli tolga il follow.