La garanzia che però offrono è un'altra: ci azzeccano eccome con lo sport e l'investimento produttivo nello sport.
Perché il modo USA di intendere lo sport professionistico di squadra, anche grazie alle loro regole perfette che dovremmo copiare (e chi l'ha fatto in parte, tipo la Premier prima di tutti coi diritti tv in cui l'ultima prendeva comunque più della metà della prima, oggi è nelle condizioni che sappiamo), ha come unica risorsa il merito e la competenza, non la potenza finanziaria ed economica.
I New York Knicks sono tra le prime tre squadre più ricche e potenti anche secondo Forbes, a giocarsela con Lakers, Celtics e Bulls tipo Milan, Inter e Juve, eppure sono 45 anni che non vincono il titolo.
Sarebbe come se la Juventus non vincesse la Serie A dagli anni '70 o il Real Madrid la Liga da 40 anni, ma questo perché lì il Chievo ed il Getafe partono alla pari con loro.
Poi per carità, il rischio di trovare lo speculatore c'è sempre, anzi in parte è sottinteso perché pure lì nessuno è fesso, come per esempio abbiamo visto con Pallotta che è ibrido.
Ma per il nostro stato attuale, una mentalità yankee è tutto quello di cui abbiamo bisogno, perché nessuno come loro sa mettere insieme il proprio tornaconto personale economico alla competitività del progetto e della squadra, che nella loro mente viaggiano come un tutt'uno.