Lungi da me difendere Giampaolo, di cui per altro non ho mai compreso il credito di cui ha sempre goduto tra gli addetti ai lavori, con tanto di pellegrinaggi ad assistere ai suoi magici e subliminali ritiri.
Però nelle prime 7 partite della propria esperienza al Milan aveva fatto più punti di Pioli, il quale ha dovuto impiegare ben 13 giornate (+ Ibra e Kjaer) per superare la media punti del vate di Giulianova.
Il tutto con le difficoltà iniziali di settembre nel dover trasformare la squadra di Rodriguez, Musacchio, Biglia, Suso, Borini e Piatek (perché quelli c'erano in estate) in quella di Theo (rotto alla caviglia), Bennacer (arrivato a campionato iniziato dopo la coppa d'Africa) e Rebic (arrivato alla terza giornata e mai utilizzato pure da Pioli prima dell'arrivo di Ibra).
Sorvolando sul come, dal Milan basso e pragmatico di Gattuso all'idea di 130% di possesso palla con la difesa a centrocampo cara a Boban, Maldini ed il mister.
Il Milan di Giampaolo è morto ad inizio agosto quando questo si è messo in testa che il suo progetto doveva ruotare intorno a Suso.
Però, senza Ibra e Kjaer, ha potuto lavorare un solo mese con una rosa completa ed è trattato come un appestato.
Pioli, per una striscia decorosa nella ripresa atipica dopo il virus, viceversa quasi merita la conferma.
Non c'è proporzione.
Non vorrei che la vera differenza sia che uno sudava con la canottiera della salute di fuori e le occhiaie, mentre l'altro si presenta tutto elegante a testa e pelata alta con la sicumera di chi la sa lunga.
Ma poi come si poteva pensare che un paracarro totalmente privo di tecnica e gioco fuori dall’area come Piatek potesse essere un centravanti adatto a Giampaolo?
Ma soprattutto, come mai non si è corsi ai ripari in Estate vedendo che Piatek non sembrava neanche più un giocatore di calcio professionistico e anche i difensori di Cesena e Feronikieli lo annullavano? Trend che peraltro proseguiva da inizio aprile, da dopo Juve-Milan 2-1 (dopo di quella solo una rete col Frosinone retrocesso).
Gravissimo errore della dirigenza, quello. Infatti, più ancora che Suso, il nostro vero cancro fu Piatek. Tanto è vero che anche arrivato Pioli, quando Pioli cestinò l’inutile Suso continuavamo ad avere una media punti simile a quella che avevamo con Giampazzo in panca nonostante un gioco molto migliorato e molte più occasioni da goal create, perché davanti avevamo questo paracarro totalmente incapace che, a meno che non gli mettessi la palla facile facile solo da spingere dentro (come Chala in Milan-Lecce), sbagliava ogni occasione, oltre a non tenere un pallone, intasare l’area e bloccare ogni sviluppo offensivo.
Cestinato quel giocatore (oddio, giocatore.... vabbè) abbiamo ripreso.
Non ho mai odiato un attaccante a quei livelli, Matri, Cutrone, Luiz Adriano, Bacca (che valeva CINQUE Piatek, per inciso), Destro, Lapadula Dio mio... chiunque era meglio di quell’ignobile palo della luce. Però non solo la dirigenza in Estate lo aveva confermato nonostante prestazioni vergognose fin da Aprile e lo aveva considerato così tanto una certezza da affiancargli Leao, ma ho pure dovuto sorbirmi giustificazioni al limite (spesso oltre il limite) del ridicolo per le sue prestazioni oscene con mezzo forum che lo difendeva. Pazzesco.
Un ***** mai visto che ci ha rovinato l’annata. Perché si, avere un attaccante che non sa fare nessuna giocata tecnica e che non segna a meno che non sia un tap in da un metro è stata la ragione principe del nostro ridicolo output offensivo. Anche Suso c’entrava, ma il cancro vero era il polacco. Tanto è vero che ricordo anche diversi assist di Suso al polacco da questi malamente sprecati perché presentavano un coefficiente di difficoltà più elevato di un tap in che anche un tetraplegico avrebbe messo.