A parte che e impossibile fare il 100% di contenti, ti dico senza esagerare che a a luglio erano meno del 1% a criticare Fassone-Mirabelli (forse per partito preso, non saprei dirti).
Ad agosto il 2% (ma l'aumento era figlio del mercato di Mirabelli e delle parole di Fassone su sponsor e giocatori che poi non abbiamo mai visti)
A settembre il 5% (colpa del ApacfShow e dei risultati scadenti).
Poi piano piano fino ad arrivare ora dove non penso che ci siano piu di 5-10% che lascerebbe i due al loro posto.
E parlo per me, non utilizzo mai nomignoli cosi, che mi danno fastidio anche se si parla di persone che vorrei ben lontani dal mio Milan.
Le critiche erano sempre motivate, eppure non erano di certo "accettate" o considerate "sacrosante".
Concordo in pieno sulle tempistiche.
Personalmente avevo assistito incredulo al mercato di luglio ma avevo messo timidamente in guardia sul fatto che nella migliore delle ipotesi stavamo facendo primi nella storia qualcosa di incredibile, aggiungendo quel tipo di investimenti e debiti ad una situazione pregressa che già ci vedeva in passivo drammatico, pagando con soldi che non appartenevano al proprietario, concordando con la UEFA un accordo primi nella storia e sperando di triplicare il fatturato in 3 anni facendo entrare il governo cinese nel calcio europeo.
E chi avanzava questi dubbi sinceramente passava per gufo o interista, non parlo solo di MilanWorld ma anche nelle situazioni di tutti i giorni, perché era assolutamente vietato frenare quell'entusiasmo dopo tanti anni di sofferenza ed il ritrovato machismo del popolo rossonero.
Non andava meglio a chi faceva notare che l'episodio delle fideiussioni di Biglia e Bonucci era un piccolo campanello d'allarme non normale, così come chi poneva dubbi sui vari acquisti o sulla quadratura del cerchio assente.
L'arrivo di Kalinic senza le altre punte "promesse" è stato il primo evento che ha smosso un po' gli umori, perché alla fine a quasi tutti interessa molto poco fare i ragionieri e conta solo il campo, ma è stato il 4-0 contro la Lazio la prima vera inversione di fiducia.
Da lì è iniziata la deriva senza fondo di Fassone e Mirabelli, ma per scalfire l'entusiasmo e la venerazione iniziale per il duo, fino ad arrivare all'attuale situazione diametralmente opposta rispetto a 12 mesi fa, ci sono voluti davvero tanti fallimenti in campo e fuori.