Milan: Euro 2032 San Donato, San Siro e derby stadio.

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CorSera: Mlano ci sarà, la città è tra quelle che hanno la certezza di ospitare le partite di Euro 2032, ma con quale stadio è un bel mistero. Non è facile, ma bisogna cominciare a cambiare mentalità: abituati per anni a considerare San Siro come la casa di Milan e Inter, e l’unica possibilità per ospitare le partite che contano, in un futuro relativamente prossimo lo scenario potrebbe cambiare radicalmente. 1x2, il pronostico è di quelli aperti, apertissimi: sul tavolo — e nelle aspirazioni dei due club — ci sono l’impianto del Milan a San Donato (che si vorrebbe pronto per il 2028), quello dell’Inter a Rozzano (già approvato il Pgt con la variante del traffico) e il vecchio San Siro, che la Sovrintendenza dei Beni culturali dovrebbe tutelare nel 2025 con un vincolo ma che rischia di restare uno scatolone svuotato di contenuti (per tacere dei problemi di manutenzione che finiranno in carico al Comune). Assegnare al vecchio Meazza le partite di Euro 2032 — al momento nei dossier c’è scritto San Siro — potrebbe essere un modo per tenere in vita un impianto storico, ma è tutto da vedere che, in presenza di stadi più moderni e più accoglienti, si opti per questa soluzione. Anzi, è evidente che si sceglierà lo stadio che consentirà di fare la figura migliore. C’è, poi, anche una quarta opzione, al momento residuale ma che non si può scartare: che il vincolo su San Siro alla fine non si metta, che il Meazza possa essere demolito (o «rifunzionalizzato» e trasformato in un’altra cosa) e che quindi ritorni in auge il progetto del «nuovo San Siro», che fin qui è stato identificato con la Cattedrale ma che probabilmente cambierà nome, che potrebbe sorgere a fianco. Con entrambi i club — come da progetto originario — o anche uno solo. Di sicuro, le società non possono accettare l’ultima offerta del sindaco di Milano Beppe Sala, disposto anche ad aiutare economicamente nel restyling, il club che decidesse di restare a San Siro. Per avviare i lavori, infatti, bisognerebbe aspettare che l’altra squadra si fosse trasferita nel nuovo impianto. E nessuna delle due ha voglia (o possibilità) di stare ferma minimo altre cinque anni, dopo averne persi già quattro. E quindi restare in città, nell’area di San Siro, è possibile solo se viene meno il vincolo sul Meazza. I due club, ormai divisi nei ragionamenti sullo stadio, hanno però la stessa posizione su questo tema e sia il presidente rossonero Paolo Scaroni, sia l’ad interista Alessandro Antonello, lo hanno già comunicato al sindaco. Adesso c’è voglia di correre, serve un business plan chiaro. Perché i nuovi futuribili impianti possano essere presi in considerazione da Euro 2032 è necessario che ci siano progetti convincenti (e già finanziati) entro il 2026. In quella data vedremo cosa ci sarà sul tavolo. A quel punto, potrebbe essere derby per essere scelti, una sfida nella sfida destinata ad alimentare tensioni cittadine. Nessun problema per ospitare la finale: serve un impianto da 60mila posti, ma sia quello di San Donato, sia quello di Rozzano è previsto ne avranno 70mila.
 

Franco

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L'Europeo è un evento finanziato con soldi pubblici e perciò dovrebbe essere ospitato in stadi pubblici. Con i ricavi destinati al pubblico. Ma siamo in Italia...
 
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CorSera: Mlano ci sarà, la città è tra quelle che hanno la certezza di ospitare le partite di Euro 2032, ma con quale stadio è un bel mistero. Non è facile, ma bisogna cominciare a cambiare mentalità: abituati per anni a considerare San Siro come la casa di Milan e Inter, e l’unica possibilità per ospitare le partite che contano, in un futuro relativamente prossimo lo scenario potrebbe cambiare radicalmente. 1x2, il pronostico è di quelli aperti, apertissimi: sul tavolo — e nelle aspirazioni dei due club — ci sono l’impianto del Milan a San Donato (che si vorrebbe pronto per il 2028), quello dell’Inter a Rozzano (già approvato il Pgt con la variante del traffico) e il vecchio San Siro, che la Sovrintendenza dei Beni culturali dovrebbe tutelare nel 2025 con un vincolo ma che rischia di restare uno scatolone svuotato di contenuti (per tacere dei problemi di manutenzione che finiranno in carico al Comune). Assegnare al vecchio Meazza le partite di Euro 2032 — al momento nei dossier c’è scritto San Siro — potrebbe essere un modo per tenere in vita un impianto storico, ma è tutto da vedere che, in presenza di stadi più moderni e più accoglienti, si opti per questa soluzione. Anzi, è evidente che si sceglierà lo stadio che consentirà di fare la figura migliore. C’è, poi, anche una quarta opzione, al momento residuale ma che non si può scartare: che il vincolo su San Siro alla fine non si metta, che il Meazza possa essere demolito (o «rifunzionalizzato» e trasformato in un’altra cosa) e che quindi ritorni in auge il progetto del «nuovo San Siro», che fin qui è stato identificato con la Cattedrale ma che probabilmente cambierà nome, che potrebbe sorgere a fianco. Con entrambi i club — come da progetto originario — o anche uno solo. Di sicuro, le società non possono accettare l’ultima offerta del sindaco di Milano Beppe Sala, disposto anche ad aiutare economicamente nel restyling, il club che decidesse di restare a San Siro. Per avviare i lavori, infatti, bisognerebbe aspettare che l’altra squadra si fosse trasferita nel nuovo impianto. E nessuna delle due ha voglia (o possibilità) di stare ferma minimo altre cinque anni, dopo averne persi già quattro. E quindi restare in città, nell’area di San Siro, è possibile solo se viene meno il vincolo sul Meazza. I due club, ormai divisi nei ragionamenti sullo stadio, hanno però la stessa posizione su questo tema e sia il presidente rossonero Paolo Scaroni, sia l’ad interista Alessandro Antonello, lo hanno già comunicato al sindaco. Adesso c’è voglia di correre, serve un business plan chiaro. Perché i nuovi futuribili impianti possano essere presi in considerazione da Euro 2032 è necessario che ci siano progetti convincenti (e già finanziati) entro il 2026. In quella data vedremo cosa ci sarà sul tavolo. A quel punto, potrebbe essere derby per essere scelti, una sfida nella sfida destinata ad alimentare tensioni cittadine. Nessun problema per ospitare la finale: serve un impianto da 60mila posti, ma sia quello di San Donato, sia quello di Rozzano è previsto ne avranno 70mila.
in pratica stanno dicendo che gli sfigati sono messicome noi per lo stadio?
ci credo poco dato che sono nella melma fino al collo.
comunque chissenefrega dell'europeo.
 

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CorSera: Mlano ci sarà, la città è tra quelle che hanno la certezza di ospitare le partite di Euro 2032, ma con quale stadio è un bel mistero. Non è facile, ma bisogna cominciare a cambiare mentalità: abituati per anni a considerare San Siro come la casa di Milan e Inter, e l’unica possibilità per ospitare le partite che contano, in un futuro relativamente prossimo lo scenario potrebbe cambiare radicalmente. 1x2, il pronostico è di quelli aperti, apertissimi: sul tavolo — e nelle aspirazioni dei due club — ci sono l’impianto del Milan a San Donato (che si vorrebbe pronto per il 2028), quello dell’Inter a Rozzano (già approvato il Pgt con la variante del traffico) e il vecchio San Siro, che la Sovrintendenza dei Beni culturali dovrebbe tutelare nel 2025 con un vincolo ma che rischia di restare uno scatolone svuotato di contenuti (per tacere dei problemi di manutenzione che finiranno in carico al Comune). Assegnare al vecchio Meazza le partite di Euro 2032 — al momento nei dossier c’è scritto San Siro — potrebbe essere un modo per tenere in vita un impianto storico, ma è tutto da vedere che, in presenza di stadi più moderni e più accoglienti, si opti per questa soluzione. Anzi, è evidente che si sceglierà lo stadio che consentirà di fare la figura migliore. C’è, poi, anche una quarta opzione, al momento residuale ma che non si può scartare: che il vincolo su San Siro alla fine non si metta, che il Meazza possa essere demolito (o «rifunzionalizzato» e trasformato in un’altra cosa) e che quindi ritorni in auge il progetto del «nuovo San Siro», che fin qui è stato identificato con la Cattedrale ma che probabilmente cambierà nome, che potrebbe sorgere a fianco. Con entrambi i club — come da progetto originario — o anche uno solo. Di sicuro, le società non possono accettare l’ultima offerta del sindaco di Milano Beppe Sala, disposto anche ad aiutare economicamente nel restyling, il club che decidesse di restare a San Siro. Per avviare i lavori, infatti, bisognerebbe aspettare che l’altra squadra si fosse trasferita nel nuovo impianto. E nessuna delle due ha voglia (o possibilità) di stare ferma minimo altre cinque anni, dopo averne persi già quattro. E quindi restare in città, nell’area di San Siro, è possibile solo se viene meno il vincolo sul Meazza. I due club, ormai divisi nei ragionamenti sullo stadio, hanno però la stessa posizione su questo tema e sia il presidente rossonero Paolo Scaroni, sia l’ad interista Alessandro Antonello, lo hanno già comunicato al sindaco. Adesso c’è voglia di correre, serve un business plan chiaro. Perché i nuovi futuribili impianti possano essere presi in considerazione da Euro 2032 è necessario che ci siano progetti convincenti (e già finanziati) entro il 2026. In quella data vedremo cosa ci sarà sul tavolo. A quel punto, potrebbe essere derby per essere scelti, una sfida nella sfida destinata ad alimentare tensioni cittadine. Nessun problema per ospitare la finale: serve un impianto da 60mila posti, ma sia quello di San Donato, sia quello di Rozzano è previsto ne avranno 70mila.
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Andris

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L'Europeo è un evento finanziato con soldi pubblici e perciò dovrebbe essere ospitato in stadi pubblici. Con i ricavi destinati al pubblico. Ma siamo in Italia...
se guardi il thread che ho aperto ieri sugli stadi britannici, noterai che stanno gli stadi privati pure
 

alexpozzi90

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in pratica stanno dicendo che gli sfigati sono messicome noi per lo stadio?
ci credo poco dato che sono nella melma fino al collo.
comunque chissenefrega dell'europeo.
Sì, a livello di fumo negli occhi sicuro, sui fatti concreti no, il Milan ha effettivamente già stanziato soldi e firmato carte, l'Inter ha solo fatto parlare per far sembrare. Son due cose diverse. Il problema loro è che per fare lo stadio devi poter fare debito e già ne hanno troppo (il livello gestibile sarebbe 60/70% del fatturato, loro sono agilmente al 200% :asd:), è un problema abbastanza insolubile senza prima fare un quinquennio tipo il nostro di pulizia conti (e noi non abbiamo mai avuto debiti sopra i 2/300, altra storia).
 

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