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Come sottolineato ieri da Fonseca, il Milan ha bisogno di "leaderanza" nello spogliatoio. Morata, sotto questo punto di vista, è stato fin da subito impattante a livello di spogliatoio. Le sue parole subito dopo Milan-Torino, dove invitava tutti a cambiare mentalità furono un monito chiaro al resto della rosa rossonera, sulla falsariga di quanto avevano già dichiarato in passato (e in più occasioni) sia Sandro Tonali sia Simon Kjaer durante gli anni post scudetto. Ecco, Morata è andato in quel solco, prendendosi delle responsabilità sia a livello pubblico, ma anche dentro lo spogliatoio di Milanello, cercando di dare l’esempio in campo di come si deve comportare un giocatore “da Milan”. Fonseca sa che può contare sull’ex Atletico Madrid anche sotto questo ambito, ma vuole più leader dentro e fuori il rettangolo di gioco. Tra i nomi che dovrebbero affiancare Morata come leader c’è sicuramente quello di Mike Maignan, che dopo esser stato in ballottaggio per la fascia di capitano con la Francia lo è anche per quella del Milan per la partita di questa sera. Se la “palleggerebbero” lui e Tomori qualora l’inglese dovesse scendere in campo dall’inizio, ma Fonseca potrebbe farlo sedere in panchina a favore di Pavlovic. Morata, dal canto suo, non ha bisogno necessariamente della fascia al braccio per poter essere un punto di riferimento per la propria squadra, ma il Milan ha bisogno non solo della sua attitudine, ma soprattutto dei suoi gol. Fino ad oggi, le due reti che ha messo a segno sono arrivate entrambe a San Siro contro il Torino (sotto la Sud) e contro il Lecce (sotto la Nord). Fonseca e i tifosi si aspettano che già stasera questa equa distribuzione possa essere sbilanciata o nuovamente ripartita in caso di marcature multiple. Il momento è decisamente importante per il Milan e Morata può essere tra gli uomini che dovranno aiutarlo a Alvaro Morata, 31 anni, è arrivato al Milan in estate dall’Atletico uscire dalla turbolenza.