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Bel lavoro, bravo.Stagione 2001/2002.
Calciomercato faraonico: arrivano Rui Costa per 85 miliardi di lire e Inzaghi pagato 70 miliardi, più Pirlo, considerato da tutti uno scarto dell’Inter,pagato 35 miliardi. Più vari innesti.
Dopo la parentesi Terim(4 vittorie, 2 sconfitti 4 pareggi), all’undicesima giornata arriva “il perdente”(cit) Carlo Ancelotti.
Esordio con un Milan Piacenza 0 a 0.
Seguiranno sei partite con 4 vittorie stentate, un pareggio e una sconfitta.
Prima crisi. Inizio del girone di ritorno: buio totale. 9 partite con 1 vittoria(Venezia), 5 pareggi(Brescia, Fiorentina, Lazio, Perugia, Atalanta), 3 sconfitte(Udinese, Inter, Bologna).
In coppa UEFA rischiamo di farci sbattere fuori dal Roda Jc(1 a 0 fuori casa, sconfitta 1 a 0 a San Siro e passaggio del turno ai rigori)e usciamo contro il Borussia Dortmund dopo una sonora bastonata all’andata.
La società conferma la fiducia all’allenatore e chiudiamo il campionato con rendimento altalenante, riusciamo ad agganciare il quarto posto in extremis superando il Chievo solo alla penultima giornata nonostante i pesanti investimenti fatti in estate. La prima stagione del Milan di Ancelotti si chiude con 10 vittorie, 5 sconfitte, 9 pareggi.
La società, nonostante il rendimento non all’altezza dei più di 200 miliardi spesi(uno sproposito per l’epoca. Per noi sarebbero uno sproposito anche ora, ndr), considera soddisfacente la sola qualificazione ai preliminari di CL e conferma l’allenatore.
Stagione 2002/2003.
Calciomercato estivo: colpo Nesta, arrivano Seedorf(ai tempi dato per bollito), Tomasson(chi?) e Rivaldo, torna Dida(“quello della papera contro il Leeds).
Dopo aver superato a fatica il preliminare solo grazie al gol in trasferta contro lo Slovan Liberec, inizio convincente in campionato con 5 vittorie e un pareggio nelle prime 6.
A ottobre primi scricchiolii con 2 sconfitte e una vittoria in 3 partite.
Riusciamo a risollevarci dal punto di vista dei risultati ma non del gioco e chiudiamo il girone d’andata con altre 8 partite con 6 vittorie poco convincenti e 2 pareggi(Brescia e Empoli).
Nel frattempo passiamo agevolmente il primo girone di CL, nonostante le due sconfitte nelle ultime due(ma a primo posto già acquisito).
Seconda crisi. Girone di ritorno: di nuovo buio totale. Nelle prime 8 vinciamo solo con Modena e Torino perdendone 2(Udinese e Perugia) e pareggiandone 4(Lazio, Atalanta, Reggina e Chievo).
Nelle successive tre otteniamo due vittorie con Juventus e Inter, intervallate dall’ennesima sconfitta(Parma).
Dopo il derby altre due sconfitte di fila: Empoli e Roma.
Il percorso in CL ci fa sognare e tiene l’allenatore al suo posto.
Chiudiamo il campionato con altre due vittorie(Como e Bologna) e due sconfitte(Brescia e Piacenza).
La stagione si chiude col trionfo di Manchester e la coppa Italia in omaggio.
Stagione 2004/2005
Campionato tra luci e ombre avaro di soddisfazione con solo l’obiettivo minimo centrato.
Terza crisi. La stagione si chiude con uno dei più grossi capitomboli della nostra storia.
La società conferma l’allenatore e il gruppo, che ormai viene però dato per finito da tifosi e opinione pubblica.
Stagione 2005/2006.
Campionato nuovamente avaro di soddisfazioni.
In CL rischiamo di compromettere il passaggio del turno con due pareggi(Schalke e PSV) e una sconfitta(PSV) tra la seconda e la quarta giornata, ma riusciamo ad acciuffare il primo posto con una bella vittoria contro il Fenerbache e una sofferta vittoria contro lo Schalke).
La società conferma nuovamente allenatore e gruppo, sempre più dato per vecchio e bollito.
Stagione 2006/2007.
In campionato si parte bene con tre vittorie di file.
Quarta crisi. Dalla quarta alla sedicesima giornata 2 vittorie(di misura per 1 a 0 contro Chievo e Messina), 7 pareggi e 4 sconfitte.
Nel frattempo, nel girone di CL raccogliamo tre vittorie, un pareggio e due sconfitte e riusciamo a passare come primi essenzialmente grazie alla pochezza degli avversari(Lilla, AEK Atene e Anderlecht).
Confermata fiducia all’allenatore e al gruppo.
Chiudiamo il campionato con un buon redimento e in CL ci prendiamo la rivincita sul Liverpool, portandoci a casa la settima.
Come si può vedere, i periodi di crisi li abbiamo avuti anche con uno dei Milan più forti della nostra gloriosa Storia. A maggior ragione non dovrebbe sorprendere, né creare particolare turbamento, averli con l’attuale Milan.
Non so come andrà finire l’attuale crisi in corso, ma con lo spirito disfattista che circola in questi giorni, se accolto dalla società di allora, non avremmo vissuto una della più grandi Epopee della Storia del Calcio.
Calma e gesso e…FORZA MILAN!
La differenza, è che a quei tempi potevamo aspettarci di comprare Mbappè se non si ambientava Halaand
Oggi, siamo perennemente sotto scommessa...
Nelle ultime partite non siamo nemmeno in crisi, siamo proprio annichiliti.