Tac.
Non è vero che non c'è mai stato contratto al ribasso, perché bastava banalmente metterlo un po' meno al centro del progetto o lasciarlo giocare in maniera invereconda come fino a pochi mesi (volendo bastava pure che si spaccasse sotto virus), per imporre in tempo di crisi un ridimensionamento al ragazzo ed all'agente, con noi o con altri.
Non c'è contratto al ribasso semplicemente perché Calhanoglu è diventato in questi due mesi Allah in terra (non entro nel merito tecnico, parlo solo di considerazione), ed allora facendosi forza da un lato del fatto che può andare via a zero tra un anno e dall'altro che adesso Pioli gli costruisce tutto intorno e guai a chi lo tocca, può permettersi di chiedere addirittura un aumento che era follia solo qualche mese fa.
Io poi vengo dalla cultura NBA in cui giocatori di enorme talento, spesso cresciuti in povertà e stenti magari in qualche ghetto (volendo si pensi anche a quanto sono attaccati al denaro i giocatori di calcio africani che ce la fanno), si siedono puntualmente ogni volta che firmano un pluriennale salvo poi destarsi di colpo quando entrano nel contract year, ovvero l'ultimo anno in cui sono sotto contratto, per strappare un nuovo rinnovo pluriennale alle stesse cifre e facendo dimenticare i 3-4 anni precedenti da schifo.
Nel calcio il contract year è formalmente a metà strada col penultimo, perché c'è il problema della perdita a zero di un bene che potrebbe portare plusvalenza, quindi per farla breve sono persino abituato a pensare male e questo aumenta la mia idiosincrasia per la situazione.
Cosa deve fare Paolo? Considerare di perderlo a zero, nella mia mente:
"Hakan, guarda, abbiamo un tetto salariale: tu per noi sei importante, ma non possiamo offrirti più di 2.3 con bonus; se non ti sta bene, apriamo alla cessione subito; se vuoi massimizzare lo stipendio ed andare via a zero, sappi che quest'anno sarai fuori dal progetto. Ciao, Paolo.