Djerry
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Dopo l'addio di Ibra abbiamo avuto contemporaneamente Pato, Balotelli ed El Sharaawy, tre giovani che allora erano considerati tra i prospetti più interessanti del panorama mondiale. E sappiamo tutti com'è andata.
Guardiamo Bernardeschi che sembrava dovesse spaccare il mondo e diventare un big come si è invece ridimensionato.
Oppure basta guardare le classifiche dei giovani più interessanti: le previsioni fatte dagli esperti sono spesso fallaci, su 50 è già tanto se una decina riescono ad emergere e tra questi solo 2 o 3 diventeranno dei top. Ricordo Bojan, Pastore, Macheda, Giovanni Dos Santos, oppure tanti canterani di Real e Barça poi finiti nel dimenticatoio. Come non ricordare quando anche Suso veniva reputato una sicura promessa.
Insomma se si sceglie la linea verde il rischio di prendere abbagli è altissimo.
Ed in un club come il Milan il rischio di bruciare dei giocatori è ancora più elevato. Non capire questo semplice fatto significa capirne poco di calcio ed ignorare quanto sia pesante la maglia rossonera.
Dici molte cose giuste, ma c'è un tema centrale ed inequivocabile che lo stesso Lineker tra le righe sottolinea:
-col giovane, persino se va male, molte volte cadi in piedi a livello economico ed aziendale; mentre se va benissimo hai fatto bingo per una dinastia o una plusvalenza che rilancia gli investimenti;
-col vecchio, persino se va con decoro, molte volte non puoi rilanciare gli investimenti; mentre se va malissimo hai un drammatico esubero che ti affossa il bilancio a fondo perso per anni.
Siamo tutti d'accordo, per esempio, che Suso, Piatek e Niang (cito tre casi recenti) siano stati fondamentalmente tra il bidone cosmico, la delusione e l'incompiuta. Difficile trovare un tifoso rossonero che non li schifa.
Bene: il primo ci ha appena portato una clamorosa plusvalenza di 24 milioni, il secondo siamo nonostante tutto riusciti a cederlo recuperando l'investimento ed andando in pareggio a bilancio, il terzo a sua volta con un solo giro di prestito ci ha portato una plusvalenza di più di 10 milioni.
Il tutto solo per il fatto di essere stati presi da under 25.
Per chi ha qualche memoria in più, potrei citare il clamoroso caso di Gourcuff, fallimentare in rossonero, che solo per un annetto in prestito in Francia ci ha portato una cifra importante ed un attivo a bilancio per riprovarci con altri acquisti.
Persino Djalo, che non sappiamo che faccia abbia, è stato un investimento indovinato solo passando dalla Primavera e solo per via dell'età.
Se andiamo a vedere il salasso assurdo a bilancio dei vari Adriano, Bacca, Mexes e Biglia, per ingaggio e/o costi del cartellino, abbiamo la netta linea di come e dove conviene investire in questo tipo di mercato.
Che non vuol dire non avere in rosa un 30enne, ma vuol dire non pagarlo 30 milioni di cartellino o più di 4 milioni di ingaggio netto per tre o quattro anni.