Milan: Biglia al posto di Bennacer, contro il Parma.

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Djerry

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Dopo l'addio di Ibra abbiamo avuto contemporaneamente Pato, Balotelli ed El Sharaawy, tre giovani che allora erano considerati tra i prospetti più interessanti del panorama mondiale. E sappiamo tutti com'è andata.

Guardiamo Bernardeschi che sembrava dovesse spaccare il mondo e diventare un big come si è invece ridimensionato.

Oppure basta guardare le classifiche dei giovani più interessanti: le previsioni fatte dagli esperti sono spesso fallaci, su 50 è già tanto se una decina riescono ad emergere e tra questi solo 2 o 3 diventeranno dei top. Ricordo Bojan, Pastore, Macheda, Giovanni Dos Santos, oppure tanti canterani di Real e Barça poi finiti nel dimenticatoio. Come non ricordare quando anche Suso veniva reputato una sicura promessa.

Insomma se si sceglie la linea verde il rischio di prendere abbagli è altissimo.

Ed in un club come il Milan il rischio di bruciare dei giocatori è ancora più elevato. Non capire questo semplice fatto significa capirne poco di calcio ed ignorare quanto sia pesante la maglia rossonera.

Dici molte cose giuste, ma c'è un tema centrale ed inequivocabile che lo stesso Lineker tra le righe sottolinea:
-col giovane, persino se va male, molte volte cadi in piedi a livello economico ed aziendale; mentre se va benissimo hai fatto bingo per una dinastia o una plusvalenza che rilancia gli investimenti;
-col vecchio, persino se va con decoro, molte volte non puoi rilanciare gli investimenti; mentre se va malissimo hai un drammatico esubero che ti affossa il bilancio a fondo perso per anni.

Siamo tutti d'accordo, per esempio, che Suso, Piatek e Niang (cito tre casi recenti) siano stati fondamentalmente tra il bidone cosmico, la delusione e l'incompiuta. Difficile trovare un tifoso rossonero che non li schifa.
Bene: il primo ci ha appena portato una clamorosa plusvalenza di 24 milioni, il secondo siamo nonostante tutto riusciti a cederlo recuperando l'investimento ed andando in pareggio a bilancio, il terzo a sua volta con un solo giro di prestito ci ha portato una plusvalenza di più di 10 milioni.
Il tutto solo per il fatto di essere stati presi da under 25.

Per chi ha qualche memoria in più, potrei citare il clamoroso caso di Gourcuff, fallimentare in rossonero, che solo per un annetto in prestito in Francia ci ha portato una cifra importante ed un attivo a bilancio per riprovarci con altri acquisti.
Persino Djalo, che non sappiamo che faccia abbia, è stato un investimento indovinato solo passando dalla Primavera e solo per via dell'età.

Se andiamo a vedere il salasso assurdo a bilancio dei vari Adriano, Bacca, Mexes e Biglia, per ingaggio e/o costi del cartellino, abbiamo la netta linea di come e dove conviene investire in questo tipo di mercato.

Che non vuol dire non avere in rosa un 30enne, ma vuol dire non pagarlo 30 milioni di cartellino o più di 4 milioni di ingaggio netto per tre o quattro anni.
 

mandraghe

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Dici molte cose giuste, ma c'è un tema centrale ed inequivocabile che lo stesso Lineker tra le righe sottolinea:
-col giovane, persino se va male, molte volte cadi in piedi a livello economico ed aziendale; mentre se va benissimo hai fatto bingo per una dinastia o una plusvalenza che rilancia gli investimenti;
-col vecchio, persino se va con decoro, molte volte non puoi rilanciare gli investimenti; mentre se va malissimo hai un drammatico esubero che ti affossa il bilancio a fondo perso per anni.

Siamo tutti d'accordo, per esempio, che Suso, Piatek e Niang (cito tre casi recenti) siano stati fondamentalmente tra il bidone cosmico, la delusione e l'incompiuta. Difficile trovare un tifoso rossonero che non li schifa.
Bene: il primo ci ha appena portato una clamorosa plusvalenza di 24 milioni, il secondo siamo nonostante tutto riusciti a cederlo recuperando l'investimento ed andando in pareggio a bilancio, il terzo a sua volta con un solo giro di prestito ci ha portato una plusvalenza di più di 10 milioni.
Il tutto solo per il fatto di essere stati presi da under 25.

Per chi ha qualche memoria in più, potrei citare il clamoroso caso di Gourcuff, fallimentare in rossonero, che solo per un annetto in prestito in Francia ci ha portato una cifra importante ed un attivo a bilancio per riprovarci con altri acquisti.
Persino Djalo, che non sappiamo che faccia abbia, è stato un investimento indovinato solo passando dalla Primavera e solo per via dell'età.

Se andiamo a vedere il salasso assurdo a bilancio dei vari Adriano, Bacca, Mexes e Biglia, per ingaggio e/o costi del cartellino, abbiamo la netta linea di come e dove conviene investire in questo tipo di mercato.

Che non vuol dire non avere in rosa un 30enne, ma vuol dire non pagarlo 30 milioni di cartellino o più di 4 milioni di ingaggio netto per tre o quattro anni.

In termini contabili il tuo discorso è ineccepibile e condivisibile.

Il mio discorso verte però più sul lato tecnico. E qui bisogna dire che i giocatori da te citati hanno dato poco o nulla e siamo riusciti a cederli bene grazie a congiunzioni astrali. E ciò conferma quanto ho detto prima: coi giovani il rischio fallimento è ahimé più elevato.

Ti sei dimenticato anche De Sciglio: lo abbiamo ceduto bene, però quando arrivò in prima squadra ed in nazionale tutti si pensava che avevamo trovato finalmente un terzino degno di percorrere la fascia sx. E invece dopo 8 anni De Sciglio ha fatto la fine di un De Ceglie qualunque.

Un tempo al Milan i giovani fallivano perché intimoriti dalla maglia e dai mostri sacri che avevano davanti, penso a Dalla Bona, Bonera, Donati, lo stesso Gilardino ecc. I campioni sono spariti. E' rimasta la storia che fa pesare la maglia.

Alla fine il discorso è sempre il solito, la tua visione ci condurrebbe a diventare il vivaio delle big. A me sinceramente che un giocatore ci schifi per correre alla Juve mi darebbe fastidio. Ci sono molti tifosi a cui questo scenario andrebbe bene e li rispetto, ma per me tifare una squadra in cui ogni calciatore va in giro con la targhetta "plus valenza" è urticante. Specie se questa squadra ha un passato carico di gloria e di campioni.

Inoltre chi ci garantisce che una volta decaduti definitivamente noi si possa, senza interventi economici massicci, ritornare tra le big? Una volta eliminate le perdite pensiamo davvero che magicamente, e senza interventi economici extra, noi si possa ritornare a vincere? Per me è fantascienza. Una volta che grazie al player trading il bilancio sarà risanato si dovrà comunque investire. A meno che ovviamente non si abbia la fortuna di trovare il nuovo Maldini, il nuovo Messi e il nuovo Sheva. Contemporaneamente. Fantascienza, appunto.
 

Djerry

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In termini contabili il tuo discorso è ineccepibile e condivisibile.

Il mio discorso verte però più sul lato tecnico. E qui bisogna dire che i giocatori da te citati hanno dato poco o nulla e siamo riusciti a cederli bene grazie a congiunzioni astrali. E ciò conferma quanto ho detto prima: coi giovani il rischio fallimento è ahimé più elevato.

Ti sei dimenticato anche De Sciglio: lo abbiamo ceduto bene, però quando arrivò in prima squadra ed in nazionale tutti si pensava che avevamo trovato finalmente un terzino degno di percorrere la fascia sx. E invece dopo 8 anni De Sciglio ha fatto la fine di un De Ceglie qualunque.

Un tempo al Milan i giovani fallivano perché intimoriti dalla maglia e dai mostri sacri che avevano davanti, penso a Dalla Bona, Bonera, Donati, lo stesso Gilardino ecc. I campioni sono spariti. E' rimasta la storia che fa pesare la maglia.

Alla fine il discorso è sempre il solito, la tua visione ci condurrebbe a diventare il vivaio delle big. A me sinceramente che un giocatore ci schifi per correre alla Juve mi darebbe fastidio. Ci sono molti tifosi a cui questo scenario andrebbe bene e li rispetto, ma per me tifare una squadra in cui ogni calciatore va in giro con la targhetta "plus valenza" è urticante. Specie se questa squadra ha un passato carico di gloria e di campioni.

Inoltre chi ci garantisce che una volta decaduti definitivamente noi si possa, senza interventi economici massicci, ritornare tra le big? Una volta eliminate le perdite pensiamo davvero che magicamente, e senza interventi economici extra, noi si possa ritornare a vincere? Per me è fantascienza. Una volta che grazie al player trading il bilancio sarà risanato si dovrà comunque investire. A meno che ovviamente non si abbia la fortuna di trovare il nuovo Maldini, il nuovo Messi e il nuovo Sheva. Contemporaneamente. Fantascienza, appunto.

Abbiamo un pensiero simile, ma io baso il mio ottimismo su un dato: siamo in crisi totale, non strusciamo la Champions da anni ed anni, non facciamo plusvalenze corpose con continuità, siamo appena formalmente falliti, abbiamo diritti tv in controtendenza rispetto a tutta Europa, abbiamo gli sponsor che scappano...

... eppure siamo ancora incredibilmente sopra i 200 milioni di fatturato e tra le 20 squadre più "ricche" al mondo, pur con l'invasione delle inglesi e dei loro diritti tv.

Il Milan, in pillole, è ancora una clamorosa dormiente dal potenziale enorme inespresso del calcio mondiale, come sa bene Elliott.

Ci manca e ci continua a mancare la fase di raccordo, ovvero il passaggio dallo schifo di questi anni a quella stabilità da primi 4 posti necessaria per tornare a tutti gli effetti. Ci servono cioè 4 presenze in Champions in 5 anni, possiamo pure sbagliare un anno.

Ed in questa fase di raccordo, tra la mazzata Mirabelli e, spiace dirlo, i lussi fuori controllo di Leonardo, ci abbiamo messo tanto del nostro nel fallire l'obiettivo.

Ci manca per capirci quel biennio cuscinetto con lo Spalletti di turno (come l'Inter prima di Conte), che sai già che non ti porta a vincere perché non è un genio, ma che al tempo stesso difficilmente manca il quarto posto perché non è nemmeno Giampaolo, Montella o Pioli.

Se il Milan supera questa benedetta fase di raccordo e torna a piazzare il sedere con continuità in Champions con premi e sponsor annessi, tutte le paure tipo "saremo la succursale della Juventus, o "siamo come l'Udinese", o "non vinceremo nulla come l'Arsenal" scompariranno di colpo.
E vendere un nostro campione, come fanno letteralmente tutte le big a certe condizioni per rilanciare gli investimenti ed i successi, ci sembrerà del tutto normale.
 

mandraghe

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Abbiamo un pensiero simile, ma io baso il mio ottimismo su un dato: siamo in crisi totale, non strusciamo la Champions da anni ed anni, non facciamo plusvalenze corpose con continuità, siamo appena formalmente falliti, abbiamo diritti tv in controtendenza rispetto a tutta Europa, abbiamo gli sponsor che scappano...

... eppure siamo ancora incredibilmente sopra i 200 milioni di fatturato e tra le 20 squadre più "ricche" al mondo, pur con l'invasione delle inglesi e dei loro diritti tv.

Il Milan, in pillole, è ancora una clamorosa dormiente dal potenziale enorme inespresso del calcio mondiale, come sa bene Elliott.

Ci manca e ci continua a mancare la fase di raccordo, ovvero il passaggio dallo schifo di questi anni a quella stabilità da primi 4 posti necessaria per tornare a tutti gli effetti. Ci servono cioè 4 presenze in Champions in 5 anni, possiamo pure sbagliare un anno.

Ed in questa fase di raccordo, tra la mazzata Mirabelli e, spiace dirlo, i lussi fuori controllo di Leonardo, ci abbiamo messo tanto del nostro nel fallire l'obiettivo.

Ci manca per capirci quel biennio cuscinetto con lo Spalletti di turno (come l'Inter prima di Conte), che sai già che non ti porta a vincere perché non è un genio, ma che al tempo stesso difficilmente manca il quarto posto perché non è nemmeno Giampaolo, Montella o Pioli.

Se il Milan supera questa benedetta fase di raccordo e torna a piazzare il sedere con continuità in Champions con premi e sponsor annessi, tutte le paure tipo "saremo la succursale della Juventus, o "siamo come l'Udinese", o "non vinceremo nulla come l'Arsenal" scompariranno di colpo.
E vendere un nostro campione, come fanno letteralmente tutte le big a certe condizioni per rilanciare gli investimenti ed i successi, ci sembrerà del tutto normale.

Corretto. Specie sul fatturato. Speriamo che quelli di Elliott si rendano conto che il Milan è una Ferrari e non una panda. Siam sicuri che lo sappiano?

La cosa assurda è che mentre i diritti tv esplodevano ed i club iniziavano a fare utili i due demoni hanno iniziato la loro opera distruttiva. Sta cosa mi sta sullo stomaco ancora oggi.

Ecco due anni posso sopportarli. Sperando nello Spalletti di turno (Rangnick? sperem). Tuttavia se continua questo trend, per non scomparire si dovrà fare ciò che io, ma è una mia opinione, auspico da tempo: uno shock economico importante che rilanci le ambizioni del club. Oltre queste due strade che abbiamo immaginato c'è la dissoluzione e la decadenza.
 

Ruuddil23

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Dici molte cose giuste, ma c'è un tema centrale ed inequivocabile che lo stesso Lineker tra le righe sottolinea:
-col giovane, persino se va male, molte volte cadi in piedi a livello economico ed aziendale; mentre se va benissimo hai fatto bingo per una dinastia o una plusvalenza che rilancia gli investimenti;
-col vecchio, persino se va con decoro, molte volte non puoi rilanciare gli investimenti; mentre se va malissimo hai un drammatico esubero che ti affossa il bilancio a fondo perso per anni.

Siamo tutti d'accordo, per esempio, che Suso, Piatek e Niang (cito tre casi recenti) siano stati fondamentalmente tra il bidone cosmico, la delusione e l'incompiuta. Difficile trovare un tifoso rossonero che non li schifa.
Bene: il primo ci ha appena portato una clamorosa plusvalenza di 24 milioni, il secondo siamo nonostante tutto riusciti a cederlo recuperando l'investimento ed andando in pareggio a bilancio, il terzo a sua volta con un solo giro di prestito ci ha portato una plusvalenza di più di 10 milioni.
Il tutto solo per il fatto di essere stati presi da under 25.

Per chi ha qualche memoria in più, potrei citare il clamoroso caso di Gourcuff, fallimentare in rossonero, che solo per un annetto in prestito in Francia ci ha portato una cifra importante ed un attivo a bilancio per riprovarci con altri acquisti.
Persino Djalo, che non sappiamo che faccia abbia, è stato un investimento indovinato solo passando dalla Primavera e solo per via dell'età.

Se andiamo a vedere il salasso assurdo a bilancio dei vari Adriano, Bacca, Mexes e Biglia, per ingaggio e/o costi del cartellino, abbiamo la netta linea di come e dove conviene investire in questo tipo di mercato.

Che non vuol dire non avere in rosa un 30enne, ma vuol dire non pagarlo 30 milioni di cartellino o più di 4 milioni di ingaggio netto per tre o quattro anni.

Il tuo ragionamento nel complesso è giusto, come spesso accade. Però dei tre casi che citi (dei quali secondo me fra l'altro l'unico "bidone", confrontato con certi livelli, si sta rivelando Suso attualmente), l'unico ad essere stato pagato una certa cifra è stato Piatek. Suso e Niang costarono praticamente zero di cartellino...insomma sul giovane puoi sempre scommettere ma devi stare attento a quanto spendi. E comunque qualche elemento importante d'esperienza accanto a questi giovani devi metterlo per farli migliorare, crescere. Vedi Leao che sta avendo la fortuna di avere Ibra accanto, con i martellamenti dello svedese sta migliorando molto. Niang per dire il massimo che aveva a disposizione era Balotelli (!) e infatti ha fatto più fatica per venir fuori come ha fatto negli ultimi due anni. E Leao è stato uno sul cui prezzo del cartellino abbiamo rischiato abbastanza, forse troppo.
Gourcuff si, è stato bidone vero e proprio, eppure non ci abbiamo perso. Djalo vedremo, ma difficilmente diventerà chissà che giocatore.
 

corvorossonero

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Abbiamo un pensiero simile, ma io baso il mio ottimismo su un dato: siamo in crisi totale, non strusciamo la Champions da anni ed anni, non facciamo plusvalenze corpose con continuità, siamo appena formalmente falliti, abbiamo diritti tv in controtendenza rispetto a tutta Europa, abbiamo gli sponsor che scappano...

... eppure siamo ancora incredibilmente sopra i 200 milioni di fatturato e tra le 20 squadre più "ricche" al mondo, pur con l'invasione delle inglesi e dei loro diritti tv.

Il Milan, in pillole, è ancora una clamorosa dormiente dal potenziale enorme inespresso del calcio mondiale, come sa bene Elliott.

Ci manca e ci continua a mancare la fase di raccordo, ovvero il passaggio dallo schifo di questi anni a quella stabilità da primi 4 posti necessaria per tornare a tutti gli effetti. Ci servono cioè 4 presenze in Champions in 5 anni, possiamo pure sbagliare un anno.

Ed in questa fase di raccordo, tra la mazzata Mirabelli e, spiace dirlo, i lussi fuori controllo di Leonardo, ci abbiamo messo tanto del nostro nel fallire l'obiettivo.

Ci manca per capirci quel biennio cuscinetto con lo Spalletti di turno (come l'Inter prima di Conte), che sai già che non ti porta a vincere perché non è un genio, ma che al tempo stesso difficilmente manca il quarto posto perché non è nemmeno Giampaolo, Montella o Pioli.

Se il Milan supera questa benedetta fase di raccordo e torna a piazzare il sedere con continuità in Champions con premi e sponsor annessi, tutte le paure tipo "saremo la succursale della Juventus, o "siamo come l'Udinese", o "non vinceremo nulla come l'Arsenal" scompariranno di colpo.
E vendere un nostro campione, come fanno letteralmente tutte le big a certe condizioni per rilanciare gli investimenti ed i successi, ci sembrerà del tutto normale.

Condivisibile ma poi servono i fatti, e quelli dicono che quarti con una banda di giovinotti non ci arrivi. Quindi che si fa? L'anno scorso con Ibra saremmo arrivati quarti probabilmente a dimostrazione che i giocatori di esperienza servono come il pane. Mi trovo costretto a ripetermi, ma solo con i giovani non si va da nessuna parte. Tu pensi che un pique senza puyol avrebbe fatto stessa carriera? Busquets senza xavi e Iniesta? Basta vedere da noi i rebic e Leao con ibra. Lo ha detto lo stesso pioli, ha alzato il livello degli allenamenti e questo ha influito anche sulle prestazioni dei ragazzi.
 

Djerry

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Condivisibile ma poi servono i fatti, e quelli dicono che quarti con una banda di giovinotti non ci arrivi. Quindi che si fa? L'anno scorso con Ibra saremmo arrivati quarti probabilmente a dimostrazione che i giocatori di esperienza servono come il pane. Mi trovo costretto a ripetermi, ma solo con i giovani non si va da nessuna parte. Tu pensi che un pique senza puyol avrebbe fatto stessa carriera? Busquets senza xavi e Iniesta? Basta vedere da noi i rebic e Leao con ibra. Lo ha detto lo stesso pioli, ha alzato il livello degli allenamenti e questo ha influito anche sulle prestazioni dei ragazzi.

Intanto però qui non si sta parlando di un "giocatore di esperienza" e basta, ma si sta parlando di Ibra, tranquillamente un top 10 assoluto negli ultimi 15 anni di questo sport.
E non scomodo nemmeno la sua storia ed il suo percorso di vita che probabilmente conosceranno in molti.
Parliamo di uomini ossessionati dalla competizione e dal perfezionamento personale, fisico e mentale; uomini speciali, maniacali, alla Kobe Bryant tanto per citare un nostro amico.

Siamo sempre lì: se bastasse l'esperienza, come mai con Bonucci, Biglia, Higuain, Adriano, Mexes, Bacca, Matri, Abate, Montolivo, tutti quelli che facevano schifo continuavano a farlo, e di risultati non c'è stata traccia?

O ancora: come mai la cosa più vicina nel calcio internazionale al modello "solo giovani" è a due partite, nemmeno troppo proibitive, dall'andare in finale di Champions?

Che è lo stesso modo semplicistico di affrontare l'argomento, ribaltando la visuale.

Per me la frase "solo coi giovani non si va da nessuna parte" ha lo stesso diritto di cittadinanza della frase "domani vado a lavorare con l'unicorno perché il mio drago è in revisione". :)

Non esiste al mondo, e Rangnick lo dimostrerà (Kjaer è già un indizio), un'idea di rosa composta solo da under 23. Fosse solo per la banale constatazione che i giovani invecchiano, e quello che è stato preso ieri da giovane oggi magari è un over 25 con più di 100 partite in massima serie, conoscendo ambiente ed automatismi.
Tipo Forsberg, Kampl, Sabitzer, Gulacsi, Halstenberg, Poulsen, Orban, Demme fin quando c'era, tutta gente che accompagna i bambini del Lipsia ad andare non "da nessuna parte", ma dove noi ci sogniamo da un decennio, ovvero in Champions in 3 dei 4 anni da quando sono in Bundesliga, con un terzo del nostro fatturato.

Non abbiamo bisogno di un 40enne per alzare il livello degli allenamenti o fare la faccia truce a chi sbaglia un passaggio, che è un'ammissione agghiacciante da esonero immediato di Pioli.
Abbiamo bisogno di un allenatore che sappia scegliere bene i giocatori e li metta nelle condizioni di esprimere il massimo del loro potenziale.

Giovani? Vecchi? No, forti.
 

corvorossonero

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Intanto però qui non si sta parlando di un "giocatore di esperienza" e basta, ma si sta parlando di Ibra, tranquillamente un top 10 assoluto negli ultimi 15 anni di questo sport.
E non scomodo nemmeno la sua storia ed il suo percorso di vita che probabilmente conosceranno in molti.
Parliamo di uomini ossessionati dalla competizione e dal perfezionamento personale, fisico e mentale; uomini speciali, maniacali, alla Kobe Bryant tanto per citare un nostro amico.

Siamo sempre lì: se bastasse l'esperienza, come mai con Bonucci, Biglia, Higuain, Adriano, Mexes, Bacca, Matri, Abate, Montolivo, tutti quelli che facevano schifo continuavano a farlo, e di risultati non c'è stata traccia?

O ancora: come mai la cosa più vicina nel calcio internazionale al modello "solo giovani" è a due partite, nemmeno troppo proibitive, dall'andare in finale di Champions?

Che è lo stesso modo semplicistico di affrontare l'argomento, ribaltando la visuale.

Per me la frase "solo coi giovani non si va da nessuna parte" ha lo stesso diritto di cittadinanza della frase "domani vado a lavorare con l'unicorno perché il mio drago è in revisione". :)

Non esiste al mondo, e Rangnick lo dimostrerà (Kjaer è già un indizio), un'idea di rosa composta solo da under 23. Fosse solo per la banale constatazione che i giovani invecchiano, e quello che è stato preso ieri da giovane oggi magari è un over 25 con più di 100 partite in massima serie, conoscendo ambiente ed automatismi.
Tipo Forsberg, Kampl, Sabitzer, Gulacsi, Halstenberg, Poulsen, Orban, Demme fin quando c'era, tutta gente che accompagna i bambini del Lipsia ad andare non "da nessuna parte", ma dove noi ci sogniamo da un decennio, ovvero in Champions in 3 dei 4 anni da quando sono in Bundesliga, con un terzo del nostro fatturato.

Non abbiamo bisogno di un 40enne per alzare il livello degli allenamenti o fare la faccia truce a chi sbaglia un passaggio, che è un'ammissione agghiacciante da esonero immediato di Pioli.
Abbiamo bisogno di un allenatore che sappia scegliere bene i giocatori e li metta nelle condizioni di esprimere il massimo del loro potenziale.

Giovani? Vecchi? No, forti.

Si ma continui a fare paragoni tra campionati diversi. Da noi i primi 4 posti probabilmente sono già occupati, hai voglia a fare il progetto giovani. Comunque se anche tu convieni che servono giocatori forti indipendentemente dall'età anagrafica, stiamo sostanzialmente dicendo la stessa cosa.
 

Lineker10

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Ho capito cosa vuoi dire , credi che sui vecchi gli investimenti saranno ponderati e quindi forse punteremo profili alla kjaer.
E ma kjaer sarà anche esperto ma è un profilo di terza fascia, roba che nemmeno gasp ha reputato idoneo (credo fisicamente).
I vecchi forti, affermati, con palmares costano.
Semmai potremmo ragionare sull'opportunità di pescare tra i parametri zero risparmiando almeno sul cartellino.
Per come vedo il calcio io, ad esempio, se viene con voglia , se sano e nelle giuste condizioni credo che thiago silva al centro della difesa del milan sarebbe ancora in grado di giocare per due anni ad alti livelli e sarebbe il più forte in italia nel ruolo.
Lo so, parliamo di un classe 84 ma è di un'altra categoria rispetto ai fenomeni nostrani tipo bonucci.
Silva, unico difensore centrale capace di giocare anche da centrocampista.
Giocatore superiore e ,come tale, costa.

Credo che, avendo risorse limitate, vadano investite in profili giovani. Per me la linea giusta è questa.

Poi se ci sono delle opportunità per giocatori esperti, va bene coglierle. Possono servire per risolvere problemi nel breve periodo. Alla Kjaer insomma.

Thiago invece chiede troppo secondo me. A quelle cifre, se prendi lui non puoi prendere altro. Invece a noi dietro serve un difensore centrale giovane e di alto livello. Fino a che non lo troviamo Kjaer sopperisce bene, ma va trovato. E costerà tanto, forse anche 20 oppure 30 milioni, quindi le risorse vanno centellinate. Il rischio è che quando poi ne trovi uno sul mercato, tu debba abbandonare l'asta per le solite motivazioni "siamo coperti" "non entra nessuno se non esce nessuno" e così via, tipiche quando hai costi al limite.

Nella situazione attuale, io prenderei profili esperti con contratti brevi e poco onerosi, giusto per il tempo necessario ai giovani per ambientarsi e rendere (un po' alla Biglia Bennacer in questa stagione per intendersi).

Nel quadro di insieme, ne parlavo in altra occasione, per me giocatori come Donnarumma Romagnoli Theo Kessie Hakan DEVONO essere considerati leader e guide per le prossime stagioni, se non sono pronti vanno venduti. Sbagliato pensare che elementi come loro, al Milan da tanti anni, abbiano bisogno di guide e mentori. È tardi. O sono pronti o non sono da Milan.
 
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