Milan: arabi PIF in Italia. Pressing su Cardinale.

Franco

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Le notizie di Currò vengono da Maldini. Che ha l'ovvio interesse a far girare queste voci. Da prendere con le pinze. Gli arabi stanno investendo nel loro campionato in vista dei mondiali e sarei sorpreso se acquistassero una squadra come il Milan. Anche perché in Europa hanno già il Newcastle: si farebbero concorrenza da soli.
 

RSMilan

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Le notizie di Currò vengono da Maldini. Che ha l'ovvio interesse a far girare queste voci. Da prendere con le pinze. Gli arabi stanno investendo nel loro campionato in vista dei mondiali e sarei sorpreso se acquistassero una squadra come il Milan. Anche perché in Europa hanno già il Newcastle: si farebbero concorrenza da soli.
Era uscita voce qualche tempo fa che volessero un altro club in Europa. Poi è tutto da vedere se sarà il Milan
 

DavMilan

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Le notizie di Currò vengono da Maldini. Che ha l'ovvio interesse a far girare queste voci. Da prendere con le pinze. Gli arabi stanno investendo nel loro campionato in vista dei mondiali e sarei sorpreso se acquistassero una squadra come il Milan. Anche perché in Europa hanno già il Newcastle: si farebbero concorrenza da soli.
si ma col newcastle dove vuoi andare, una squadretta senza storia in una città che quasi nessuno sappia l'esistenza.

Solo un idiota come Gerry può comprare un club storico come il Milan e poi usarlo come fosse un Udinese. Con Berluscaroni come presidente che dichiara che lo scudetto non gli piace, meglio arrivare 4.
 

RSMilan

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si ma col newcastle dove vuoi andare, una squadretta senza storia in una città che quasi nessuno sappia l'esistenza.

Solo un idiota come Gerry può comprare un club storico come il Milan e poi usarlo come fosse un Udinese. Con Berluscaroni come presidente che dichiara che lo scudetto non gli piace, meglio arrivare 4.
Bhe quando hanno acquistato il Man City non è che fosse messo meglio del Newcastle. Anzi
 
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Quello che preme di più a me, è tornare ad essere un club di calcio. Questa è la cosa fondamentale. Eliminare tutta l'immondizia woke, patronato friendly, Ferragnez, maglie arcobaleno, trapper, bibitoni, leccaculo a gogo e immondizia varia. Queste sono le basi. L'abc.

E poi, con calma, si può tornare anche a sognare in campo.
Parole sante!
 

Mika

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Currò su Repubblica: Il tema del riassetto societario torna al centro della scena del Milan. Consolidato il terzo posto dell’imprescindibile Champions e avviato al rettilineo il mercato d’inverno col veto posto per ora dal Torino su Buongiorno, dal Medio Oriente filtra una nuova indiscrezione: l’interesse crescente dei potenziali investitori arabi, dopo i colloqui dello scorso novembre, per l’ingresso nel club. La novità è che stavolta gli investitori stessi sono stati avvistati a Milano. Si tratterebbe di rappresentanti di Pif, il fondo governativo saudita, interessati a rilevare a breve termine quote del club dall’azionista di maggioranza, il manager statunitense dell’entertainment Gerry Cardinale, titolare di RedBird Capital, la controllante del Milan. Secondo fonti finanziarie saudite Cardinale, dopo il blitz per la partita con la Roma e il discorso motivazionale alla squadra in presenza del suo consulente e dirigente ombra Ibrahimovic, era atteso sul Golfo Persico, mentre alcuni emissari di Riad si sarebbero trattenuti a Milano. Il loro obiettivo non sarebbe solo una quota di minoranza vicina al 50%, pari al debito (550 milioni di euro più interessi) contratto da RedBird nell’estate 2022 col fondo angloamericano Elliott della famiglia Singer, che nel 2018 acquisì il club dall’inadempiente Yonghong Li, a sua volta subentrato nel 2017 alla Fininvest di Silvio Berlusconi. Adesso gli investitori riconducibili a Saudi Aramco (il ramo idrocarburi del governo) starebbero verificando la possibilità di rilevare entro fine stagione le quote di maggioranza del club, che nell’agosto 2022, all’atto del passaggio azionario da Elliott a RedBird (Gordon Singer conserva peraltro un peso decisionale nel Cda del Milan), era stato valutato 1.2 miliardi di euro e che nel frattempo, col bilancio in attivo e col piano nuovo stadio di proprietà all’orizzonte (la giunta di San Donato è al via libera), non varrebbe meno di 1.6 miliardi.

Ieri è nuovamente filtrato in via ufficiosa che non esiste l’intenzione di vendere il Milan e che le interlocuzioni mediorientali fanno parte di strategie finanziarie e commerciali — del club e di RedBird — su un mercato di grande prospettiva. Se ne evince che resterebbe sulle spalle di Cardinale (e di Ibrahimovic) la decisione sull’allenatore del 2024/25 (Conte, Motta, De Zerbi o la difficile riconferma di Pioli?). Se però due mesi fa a muoversi per gli incontri in Arabia — con Pif del governo saudita, Investcorp con sede in Bahrain e un fondo americano con filiale a Dubai — erano stati Cardinale e l’Ad del Milan Giorgio Furlani, ora il viaggio in senso contrario degli emissari di Pif-Aramco testimonierebbe il balzo in avanti della vicenda. Furlani era assente in tribuna a Milan-Roma per un’indisposizione, ma il più attivo in questa fase è il titolare di RedBird, associato dalla stampa francese (Rmc e l’Equipe) a un’altra operazione calcistica: la vendita del Tolosa alla società amica Otro Capital (sport e media), creata da tre ex dipendenti di Red- Bird e stretti collaboratori di Cardinale. Alec Scheiner, Isaac Halyard e Niraj Shah si dimisero dal Cda del Milan nel luglio 2023, poco tempo dopo avere lasciato quello del Tolosa.
Sognare non costa nulla ma non credo che venderanno. Quindi non mi lascio trasportare da queste notizie.
 

bmb

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Quello che preme di più a me, è tornare ad essere un club di calcio. Questa è la cosa fondamentale. Eliminare tutta l'immondizia woke, patronato friendly, Ferragnez, maglie arcobaleno, trapper, bibitoni, leccaculo a gogo e immondizia varia. Queste sono le basi. L'abc.

E poi, con calma, si può tornare anche a sognare in campo.
Beh gli arabi c'hanno sempre avuto gusto per i finocchi. Però sempre in maniera decorosa.
 

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Currò su Repubblica: Il tema del riassetto societario torna al centro della scena del Milan. Consolidato il terzo posto dell’imprescindibile Champions e avviato al rettilineo il mercato d’inverno col veto posto per ora dal Torino su Buongiorno, dal Medio Oriente filtra una nuova indiscrezione: l’interesse crescente dei potenziali investitori arabi, dopo i colloqui dello scorso novembre, per l’ingresso nel club. La novità è che stavolta gli investitori stessi sono stati avvistati a Milano. Si tratterebbe di rappresentanti di Pif, il fondo governativo saudita, interessati a rilevare a breve termine quote del club dall’azionista di maggioranza, il manager statunitense dell’entertainment Gerry Cardinale, titolare di RedBird Capital, la controllante del Milan. Secondo fonti finanziarie saudite Cardinale, dopo il blitz per la partita con la Roma e il discorso motivazionale alla squadra in presenza del suo consulente e dirigente ombra Ibrahimovic, era atteso sul Golfo Persico, mentre alcuni emissari di Riad si sarebbero trattenuti a Milano. Il loro obiettivo non sarebbe solo una quota di minoranza vicina al 50%, pari al debito (550 milioni di euro più interessi) contratto da RedBird nell’estate 2022 col fondo angloamericano Elliott della famiglia Singer, che nel 2018 acquisì il club dall’inadempiente Yonghong Li, a sua volta subentrato nel 2017 alla Fininvest di Silvio Berlusconi. Adesso gli investitori riconducibili a Saudi Aramco (il ramo idrocarburi del governo) starebbero verificando la possibilità di rilevare entro fine stagione le quote di maggioranza del club, che nell’agosto 2022, all’atto del passaggio azionario da Elliott a RedBird (Gordon Singer conserva peraltro un peso decisionale nel Cda del Milan), era stato valutato 1.2 miliardi di euro e che nel frattempo, col bilancio in attivo e col piano nuovo stadio di proprietà all’orizzonte (la giunta di San Donato è al via libera), non varrebbe meno di 1.6 miliardi.

Ieri è nuovamente filtrato in via ufficiosa che non esiste l’intenzione di vendere il Milan e che le interlocuzioni mediorientali fanno parte di strategie finanziarie e commerciali — del club e di RedBird — su un mercato di grande prospettiva. Se ne evince che resterebbe sulle spalle di Cardinale (e di Ibrahimovic) la decisione sull’allenatore del 2024/25 (Conte, Motta, De Zerbi o la difficile riconferma di Pioli?). Se però due mesi fa a muoversi per gli incontri in Arabia — con Pif del governo saudita, Investcorp con sede in Bahrain e un fondo americano con filiale a Dubai — erano stati Cardinale e l’Ad del Milan Giorgio Furlani, ora il viaggio in senso contrario degli emissari di Pif-Aramco testimonierebbe il balzo in avanti della vicenda. Furlani era assente in tribuna a Milan-Roma per un’indisposizione, ma il più attivo in questa fase è il titolare di RedBird, associato dalla stampa francese (Rmc e l’Equipe) a un’altra operazione calcistica: la vendita del Tolosa alla società amica Otro Capital (sport e media), creata da tre ex dipendenti di Red- Bird e stretti collaboratori di Cardinale. Alec Scheiner, Isaac Halyard e Niraj Shah si dimisero dal Cda del Milan nel luglio 2023, poco tempo dopo avere lasciato quello del Tolosa.

Per la legge dei grandi numeri non può andarci sempre male, no?

Sono 15 anni che ci va sempre male.
 

Franco

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si ma col newcastle dove vuoi andare, una squadretta senza storia in una città che quasi nessuno sappia l'esistenza.

Solo un idiota come Gerry può comprare un club storico come il Milan e poi usarlo come fosse un Udinese. Con Berluscaroni come presidente che dichiara che lo scudetto non gli piace, meglio arrivare 4.

Se ci fai caso di recente gli arabi stanno assumendo dirigenti europei. Segno chiaro che vogliono importare il modello europeo in Arabia, più che spostare un pezzo di Arabia in Europa. Comunque vediamo se oltre a Maldini anche altri parleranno di questa trattativa: se gli arabi sono arrivati a Milano si viene a sapere sicuro. Se la notizia inizia a circolare negli ambienti finanziari di Milano allora probabilmente c'è della sostanza. Per adesso annoto che un mese fa era Investcorp mentre adesso Pif e già questo dovrebbe far drizzare le antenne.
 
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